Sarà il protagonista della libertà di circolazione in questa ultima parte di estate che vede un progressivo rialzo dei contagi ed un indice RT sempre più in salita.
Da oggi, 6 agosto, il Green Pass è operativo a 360°. Dalla presenza nei luoghi al chiuso alla partecipazione a fiere e convegni, l’obbligo della “certificazione verde Covid-19” è praticamente esteso ovunque.
Tra polemiche e manifestazioni, dal 23 luglio, giorno dell’approvazione del Decreto Legge 105 sul Green Pass, di strada ne è stata fatta. Cuore di tutto è l’articolo 3. È qui infatti che sono elencati i servizi e gli ambiti in cui è necessario disporre della Certificazione. Si va dagli esercizi di ristorazione al chiuso agli spettacoli ed eventi sportivi; dalle piscine, alle palestre sino ai centri sportivi al chiuso. Anche i musei e gli altri luoghi della cultura lo richiedono. Così come sagre, fiere e convegni. Stessa cosa per i centri termali, i parchi tematici e di divertimento, i centri culturali e ricreativi. Sono inclusi – per ovvie ragioni – i concorsi pubblici. Restano chiuse, invece, le discoteche.
I rischi per chi non verifica il Green Pass degli avventori
I titolari e i gestori dei servizi e delle attività coinvolte da oggi dovranno verificare sempre che l’accesso dei clienti avvenga nel rispetto delle disposizioni in vigore. In caso di violazione infatti le multe – da 400 a 1.000 euro a seconda della gravità – saranno sia a carico dell’esercente che del cliente. Con uno sconto del 30% se si paga entro 5 giorni. Ma se la violazione viene reiterata per 3 volte in 3 giorni diversi, allora è possibile che scatti la chiusura dell’attività per un periodo che può oscillare da 1 a 10 giorni. Come ha già precisato il Garante per la protezione dei dati personali, la Certificazione Verde può essere richiesta solo per finalità legate alla limitazione dei contagi. Chi controlla vedrà solo una spunta verde e i dati anagrafici dell’utente. Nulla più.
Chi non ha bisogno del Green Pass
L’annuncio della certificazione obbligatoria per tutte queste realtà ha ridato sprint al programma di vaccinazione negli ultimi giorni. Il 29 luglio scorso il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha annunciato che sono stati già scaricati oltre 41 milioni di Green Pass e che presto sarà possibile ottenerlo anche attraverso il portale del Ministero della Salute.
Ma c’è anche chi è escluso dalle nuove disposizioni: sono gli under 12 a cui, in virtù dell’età, non è stata estesa per ora la campagna vaccinale. Non sono inclusi anche i soggetti in possesso di una certificazione medica che attesti l’incompatibilità del vaccino anti-Covid con il loro stato di salute.
Diverse situazioni, diversi tempi di validità per il Green Pass
La “certificazione verde” può attestare diverse cose e, in virtù di questo, avere diversi tempi di validità. Può certificare infatti:
- la vaccinazione anti-Covid;
- la guarigione dalla malattia;
- l’effettuazione di un test molecolare o antigenico rapido con risultato negativo.
In base a questo, può quindi avere:
- una validità di 9 mesi, a partire dal completamento del ciclo vaccinale o dall’eventuale dose unica (è il caso di Johnson&Johnson). Già dopo la prima dose viene comunque rilasciata una certificazione valida dal 15° giorno successivo alla somministrazione sino alla data prevista per il completamento del ciclo;
- una validità di 6 mesi dall’attestata guarigione dalla malattia;
- una validità di sole 48 ore dall’esecuzione di un test molecolare o antigenico rapido con esito negativo.
Situazione un po’ diversa, invece, per chi in passato ha contratto il virus e a cui è stata somministrata una sola dose: in tal caso la certificazione dovrebbe essere rilasciata contestualmente alla vaccinazione. La validità decorre dal 15° giorno successivo all’inoculazione.
I viaggi dentro e fuori l’Italia e l’incognita Regioni
Se la situazione dovesse peggiorare nelle prossime settimane, la certificazione verde potrebbe essere necessaria per spostarsi tra Regioni arancioni o rosse per motivi turistici. Naturalmente, per gli spostamenti legati a salute, lavoro, necessità e urgenza, invece, sarà come sempre sufficiente l’autocertificazione.
Col Green Pass sarà più facile viaggiare in Europa, sebbene ogni Stato mantenga competenza esclusiva in materia di salute e confini. Ogni Paese può introdurre infatti misure più restrittive per ridurre i contagi. Le regole di ingresso potrebbero quindi variare, dato che al momento mancano accordi specifici per il riconoscimento reciproco della validità del Green Pass. Sul sito Viaggiare Sicuri del Ministero degli Esteri è possibile verificare tutte le misure prese da ogni Paese. Un questionario aiuta ad orientarsi nel caos delle misure previste: una volta compilato basta leggere la scheda del Paese di destinazione che sarà aggiornata sulle misure in corso.
Ci sono però anche le singole Regioni da considerare. Possono infatti emettere ordinanze con regole persino più restrittive rispetto a quelle nazionali. Potrebbero, ad esempio, imporre a chi proviene da alcuni Stati o territori esteri di rispettare alcuni obblighi particolari. Prima di tornare in Italia, quindi, è meglio verificare le eventuali disposizioni aggiuntive delle Regioni di destinazione.
Green Pass e mezzi di trasporto
Qui c’è qualche novità. Dopo un’iniziale indecisione è stato stabilito che il “certificato verde” dovrà essere esibito anche in caso di trasporti a lunga percorrenza a partire dal 1° settembre. Si intendono in questo caso: navi, voli aerei, traghetti per trasporti interregionali, treni Intercity, Intercity Notte e Alta Velocità, i bus che effettuano periodicamente un percorso che collega più di due Regioni, gli autobus adibiti a servizio noleggio con conducente.
Non sarà obbligatorio, invece, sul trasporto pubblico regionale (sono esclusi, ad esempio, i traghetti che fanno la spola lungo stretto di Messina), mentre la capienza sale all’80% anche in zona gialla. Così come non è previsto il suo impiego per bus e metropolitane del trasporto pubblico locale, nonché sui treni regionali.
Il quadro tuttavia resta molto fluido. Anche in virtù di una possibile, maggiore diffusione del contagio. Il Governo potrebbe decidere infatti diversamente nelle prossime settimane, anticipando o rivedendo molte delle regole sin qui stabilite.
© Riproduzione riservata