Fabio Granchi.
Attore/autore di testi teatrali per bambini piccoli e grandi bambini. Partecipa al Concorso 50&Più per la quinta volta; nel 2017 ha ricevuto la Menzione speciale della giuria per la poesia e nel 2018 e 2019 ha ricevuto la Menzione speciale della giuria per la prosa. Vive a Livorno.
(Le avventure di Capitan Fabillo e Strilli)
Storilla favolosa per Bambini piccoli e Grandi bambini
IN UN ANGOLINO
In un angolino del regno di UIMMENA, c’erano due case, alte alte strette arrampicate nel cielo, una davanti all’altra. E nel mezzo una piazza piena di fiori rossi, verdi e gialli, un semaforo che regolava il volo degli uccellini. Nella casa color del “SE” abitava AIDA TROPORSOLINA. Aida aveva la testa piena di sogni che le girava come una TROttola, la coda toPOlina lunga e dritta che spennellava il cielo di blu ma in fondo in fondo Aida era tanto ma tanto toRSOLINA : TRO-PO-RSOLINA! nella casa color del “MA” abitava invece PIERO BIRIBIRI. Piero aveva un lungo pelo che gli ciondolava giù dal naso. “È la vita” biridiceva sorridendo ”Non si può tagliare , è tutta da amare!” E l’annaffiava ogni sera immaginando felice che a primavera un’ape si sarebbe posata proprio sul suo pelo fiorito per succhiare il polline e fabbricare il miele. Aida e Piero ogni giorno uscivano dalle loro case trascinando due piccole sedie di paglia e si sedevano nella piazza uno di fronte all’altro “Ciao Piero seee….” “Ciao Aida , maaa….” Erano così felici! Si raccontavano i “SE” e i “MA” del giorno trascorso e quando le stelle cominciavano a danzare nel cielo, ritornavano nelle loro case. Così si addormentavano ciascuno con un po’ dell’altro nel cuore. Un giorno Piero e Aida arrivarono nel centro della piazza senza sedie ma trascinando rispettivamente una piccola scatola che avevano trovata davanti la porta di casa. Piero tirò fuori dalla scatolina un piccolo aggeggio che aveva una specie di rametto in alto e tanti bottoncini numerati sopra. Aida aprì la sua e trovò anche lei il misterioso aggeggino che improvvisamente cominciò a suonare la cucaraccia. “Aida, premi il bottone verde” esclamò Piero. Aida obbedì. “Aida mi senti?” Aida era spaventata. Sangue di torsola non mente! Sentiva la voce di Piero, che intanto era rientrato in casa, ma non lo vedeva. “Aida, non l’hai ancora capito? Ti sto parlando col mio aggeggino e la mia voce arriva fino al tuo. Birifico, vero?”. Anche Aida tornò nella propria stanza e cominciò ad aggeggiare con i bottoncini dell’aggeggino. “Ehi, cosa sta succedendo?”. Piero aveva visto illuminarsi lo schermo e comparire la scritta “FICO L’AGGEGGINO!!!”. “BIRIBIBOSO Cof… cof”, tossì Piero che per l’emozione aveva ingoiato il pelo tutto intero. ”Possiamo parlarci e scriverci senza muoverci da casa… sput…sput” gridò ancora Piero sputacchiando e rimettendo il pelo al suo posto. “See..”, sospirò Aida. “Maa…”. fece eco Piero. Così Aida e Piero decisero che non sarebbero scesi in piazza. Mai Più! Sole che intanto stava scendendo e Luna che intanto stava salendo si soffermarono nel cielo e si abbracciarono sgomenti, provocando così un’eclisse. Le stelle, pensando che fosse già notte, arrivarono in gran fretta, chi ancora con i bigodini intesta e le fette di cetriolo sulla pelle lattea, chi con una calza bianca su e una giù, chi senza lavarsi i denti e chi senza pulirsi le orecchie. Per la vergogna di mostrarsi in quelle condizioni nessuna di loro accese loa luce. Allora nel buio più completo echeggiò la malefica risata del terribile Principe EGO.
IL TERRIBILE PRINCIPE EGO
Il terribile Principe Ego viveva dentro un castello con le mura a specchio sulle quali il sole rifletteva una luce che accecava chiunque avesse il coraggio di alzare gli occhi. Anche quando pioveva nessuno osava guardare verso il castello, troppo era la paura! Il castello stava sul cucuzzolo del Monte Mammamia, alto 999 Gulm! Metri. Agli angoli nelle mura c’erano quattro altissime torri di ferro nero con sopra gigantesche antenne satellitari e telecamere a circuito chiuso. Grazie a questo impianto il Terribile Principe Ego, seduto nel Gran Salone del Comando, poteva controllare tutto il suo regno. Nessuno lo aveva mai visto in carne e ossa. Si udiva soltanto la sua rabbrividente voce gracchiare attraverso il Mega Megafono della circonferenza di 170 bohmetri e della potenza di Non so quanti Wattmilioni, posto sulla cima del Monte MammaMia. Così impartiva comandi ai sudditi che ubbidivano impauriti. Un giorno, dopo pranzo, proprio mentre aveva iniziato a piso-pisolare e i ronfi avevano inclinato una Torre a Pisa, il Terribile Principe Ego venne svegliato da alcune note melodiose e qualche risatina che proveniva da uno dei mille monitor collegati con ogni angolino del Regno. Guardò meglio, stropicciandosi gli occhi con i gomiti e scoprì la piccola piazza! “Chi osa essere falaice nel mio Regno! UUAA! UIMMENA A VOI!” TUONÒ sbadigliando. E all’istante aveva spedito le due scatoline a Aida e Piero.
IL TEMPO PASSAVA
I tramonti seguivano le Aurore e le aurore precedevano i Tramonti. E nel mezzo il tempo passava sempre uguale…tristezza e malinconia scandivano le ora. Aida e Piero oramai non uscivano più di casa, impegnati ad aggeggiare con i loro aggeggi. Intanto sulla piazza erano cresciute le erbacce, i fiori si erano spenti e il traffico degli uccellini era impazzito. Il colibrì sfrecciava oltre i limiti di velocità, il fringuello s’infischiettava delle precedenze e le tortorelle si davano bacini in volo sbandando pericolosamente. E nell’indifferenza generale sulla piazza comparvero le prime transenne e un cartello: “LAVORI IN CORSO-CENTROCOMMERCIALEEGO”.
QUELLA NOTTE LUNA
Quella notte Luna asfaltò il cielo con un luminoso scivolo argentato. E dalla Stella di Ahbene, quella splendida stellina che sta davanti alla nostra Galassia di Ahmale, saltarono sullo scivolo Capitan Fabillo e Strilli, gli illonauti,lasciandosi andare giù verso la terra a tutta velocità.
“Noi scendiamo da una Stella che da sempre, sempre brila se lo vuoi vieni anche tu poi da lì non scendi più” cantava a squarciagola Strilli. Atterrarono al centro della piazza di UIMMENA, fra mucchi di cartacce, rovi di spini e cacchette di piccione. Ohi ohi le nostre nuvole sono più morbide” si lamentò Capitan Fabilio” abbiamo dovuto faticare per arrivare sulla Terra dove ogni giorno scoppia una guerra… ora è meglio riposarsi” disse il Capitano “Domani ci aspetta una dura giornata”. Strilli annuì e si sdraiò con lui sull’erba. ”Il principe Ego è veramente Terribile, l’ho sentito io dalla nostra Stella. Tu non senti e non vedi mai niente… Sei un rottame ronfante “ “Zitta brutta cornacchia . Quando eri giovane ti chiamavi Trilli e cantavi come un usignolo ore sei vecchietta e strilli!” rispose Fabillio. “Dormiamo”, disse Strilli e si sdraiò usando come cuscino il pancione del Capitano.
QUEL MATTINO SOLE
Quel mattino Sole riscaldò il risveglio di Capitan Fabillo e Strilli, dando loro tutta l’energia che senz’altro sarebbe servita loro nella battaglia contro il Terribile Principe Ego. Improvvisamente la terra si mise a tremare. Si udì un rombo. Alda e Piero guardarono impauriti la scena dalla finestra. Una luccicante ruspa gigante si stava avvicinando. Non si poteva vedere chi era alla guida perché la macchina era foderata con grandi specchi che riflettevano la luce del Sole costretto, malgrado non volesse farlo, ad abbagliare chiunque osasse guardare. A un tratto una malefica risata si alzò dalla cabina di comando. Nessun dubbio: alla guida della ruspa c’era il Terribile Principe Ego.
IL MAGICO ILLO
“In alto il mignolino del cuore!” gridarono capitan Fabillo e Strilli: Questa infatti è l’arma segreta degli Illonauti: sul loro mignolino sinistro hanno il magico ILLO. Ti chiami Roberto e sei incerto? E tu Teresa e sei obesa ? Niente Paura.. qua il mignolino e tu Roberto ora sei ROBERTILLO e tu Teresa TERESILLA e per voi tutto il mondo CON UN PO’ DI ALLEGRIA E TANATA TANTA FANTASIA! Ma come riuscire a toccare il terribile Principe Ego, protetto dagli specchi lucenti? Gli ILLONAUTI provarono ad avvicinarsi ma nonostante gli occhialoni vennero accecati una volta, due tre quatt… Fino a quando non successe una cosa straordinaria! Il generoso Sole aveva già dato tutta la propria energia a Capitan Fabillo e Strilli e lento si stava spegnendo: gli specchi sulla ruspa non abbagliavano più nessuno.
HA INIZIO LA BATTAGILLA
“HA INIZIO LA Battgl…ILLA! È IL VOSTRO Capitano che vi parla…”. Gli abitanti del Regno di UIMMENA non ebbero esitazioni. Il primo a uscire fu il famoso scacciatore PENNACCHIO DE PENNACCHI che, con in mano lo scaccino, gridò “Alla riscossa…sculacciamo il Macaco!”. IL MAIALE FIORELLO con una fionda cominciò tirare ghiande sugli specchi cercando di rmperli. Gigi Delfino saltava sulle onde e lanciava bombette d’acqua salata. La BEPPA APE BUONGUSTATIA con il suo pungiglione sparava spiedini a raffica. E infine L’ELEFANTESSA FIOR DI LOTO arrivò seduta sul vasino “PPPPRRRRR” l’inconfondibile rumorino fece capovolgere la ruspa! Ormai è arrivato il momento… Aiutaci anche tu che stai leggendo. Tocca la pagina col mignolino… Ecco ora sei un LETTORILLO. Preparati all’attacchILLO!… Apriamo la cabina di comando della ruspa… ma è vuota! Ehi però non senti uno strano digrignare di denti provenire dal cruscotto… Cosa c’è dentro? Chi è?… ma è il Terribile Principe Ego: un piccolissimo uomo con un piccolissimo cuore per amare e una grande bocca per mangiare . Il Terribile Principe è furioso! State attenti…arrota i denti con la lunga lingua perché sta per ZIC ZAC! Tutti insieme..così…bravissimi! lo abbiamo toccato con i mignoILLO proprio mentre il piccoletto lanciava il suo grido di guerra : “GRR..GRR..” e così GRR+ILLO il terrible principe Ego è diventato un GRRILLO! Missio..ILLA compiuta… grazie anche a Te, LetorILLO CoraggiosILLO.
IL “FU” TERRIBILE
Il “FU” Terribile Principe Ego ora lo potete vedere saltellare ARZ..ILLO, e quando è freddo anche un po’ BRR..ILLO, ogni tanto vorrebbe lanciare un “terribile” grido ma dalla sua bocca, nonostante faccia enormi sforzi, esce SOLTANTO “CRICRI CRI CRILLO” Per questo è silenzioso. Nella piazza sono tornati gli uccellini a volare e Aida e Piero a sedersi uno davanti all’altro e parlare dei Se e dei Ma quotidiani. C’è stata anche una meravigliosa Festilla che è durata un giorno intero…poi Capitano e Strilli sono saliti sul Primo Raggio di Luna e ci hanno dato indicazioni per andare sulla Stella di Ahbene “Costruiamo una strada che da qui ovunque vada C’è da superare un monte? Scava un tunnel nel tuo cuore che ti porti dritto al cuore… C’è da superare un fiume? Si potrebbe costruire un bel ponte che ti porti dritto al cuore… C’è da superare un fiume? Si potrebbe costruire un bel ponte fra il fare e il dire. L’asfaltiamo con carezze con parole e tenerezze. PACE PACE NIENTE GUERRA DENTRO I CUORI E SULLA TERRA. BABBI MAMME NONNI TUTTI INSIEME SULLA TERRA DI AHBENE!”.
E TU AMICO Lettorillo ricorda di lasciare la finestrILLA del tuo cuore aperta. Capitan Fabillo e Strilli Torneranno per raccontarti nuove avventure. CIAILLO!