I graffiti e la street art sono sempre stati associati alle generazioni più giovani, ma a Lisbona, il laboratorio d’arte urbana Lata65 ha organizzato una serie di iniziative per scardinare questo stereotipo. Guidati da noti artisti di strada, gli anziani di vari quartieri hanno ricevuto un insegnamento sulle basi della street art e hanno dato sfogo alla fantasia creando stencil e tag (le firme dei graffitari) con cui decorare i muri della città. Armati di bombolette spray, maschere e guanti i senior portoghesi si sono approcciati a questa forma d’arte contemporanea.
Il progetto nasce dall’idea dell’architetto Lara Seixo Rodrigues, 36 anni, con la collaborazione dello street artist Adrião Resende, 33 anni. Durante l’organizzazione di un festival dedicato all’arte di strada nel 2011, Rodrigues ha notato che i senior mostravano un grande interesse verso l’arte dei graffiti. “Durante il festival le persone più anziane ci facevano domande su come avevamo preparato gli stencil, quanto tempo avevamo impiegato, o semplicemente commentavano i nostri dipinti.” dice durante l’intervista a The Guardian.
Nasce così Lata 65 che, nel 2015, vantava un gruppo di undici graffitari (otto donne e tre uomini) con un’età compresa tra i 59 e i 90 anni, simpaticamente rinominati “graffiti grannies” (nonni graffiti). Una di loro, la sessantacinquenne Luísa Cortesão, ha raccontato la sua esperienza nel corso dell’intervista al quotidiano britannico: “Non dipingo ogni giorno, ma quando lo faccio trasporto un gran numero di bombolette che possono diventare pesanti: per questo mi piace farmi aiutare da un amico.” Nel corso del 2015 l’organizzazione portaghese ha realizzato anche un corso internazionale, composto da tre workshop, a San Paolo del Brasile.
Lo scorso anno anche a Varano, in provincia di Parma, tredici writers dell’associazione culturale McLuc Culture hanno incontrano un gruppo di senior per realizzare insieme 43 graffiti ispirati ai racconti e alla vita degli ospiti della casa di riposo Bonzani: i disegnatori hanno conosciuto in parte le loro storie, le loro abitudini, l’ambiente in cui vivono e hanno raccolto spunti per riuscire a rappresentare i pannelli.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]
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