Il Consiglio dei ministri lo scorso 3 marzo ha approvato un disegno di legge delega per disciplinare il ritorno dell’energia nucleare sostenibile in Italia.
L’iniziativa, promossa dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, mira a definire un quadro normativo per l’utilizzo di reattori di nuova generazione, la gestione dei rifiuti radioattivi e la ricerca sulla fusione nucleare.
Il nucleare per la decarbonizzazione e la sicurezza energetica
Il provvedimento si inserisce nel contesto della transizione energetica, con l’obiettivo di rendere l’Italia meno dipendente dalle fonti fossili e più autonoma dal punto di vista energetico. “Con il nucleare di nuova generazione, insieme alle energie rinnovabili, saremo in grado di raggiungere gli obiettivi della decarbonizzazione, garantendo al contempo la piena sicurezza energetica del paese”, ha dichiarato il ministro Pichetto Fratin.
A differenza delle vecchie centrali, il governo guarda a tecnologie innovative che permettono una produzione energetica più sicura, programmabile e continua, riducendo al minimo i rischi e i costi di gestione.
Cosa prevede il ddl delega sul nucleare in Italia
Il disegno di legge delega stabilisce che, entro 12 mesi dall’entrata in vigore, il governo dovrà adottare decreti legislativi per regolamentare l’intero ciclo di vita dell’energia nucleare sostenibile. Il programma nazionale previsto dal ddl si occuperà della sperimentazione, della localizzazione e della costruzione dei nuovi impianti, garantendo una gestione sicura ed efficiente dell’energia prodotta. Saranno regolamentati anche la gestione e lo smaltimento dei rifiuti radioattivi e del combustibile esaurito, con un approccio basato sull’economia circolare.
Parallelamente, verrà definito un piano per lo smantellamento delle vecchie centrali e la disattivazione degli impianti esistenti. Grande attenzione sarà dedicata alla ricerca e sviluppo sulla fusione nucleare, considerata una delle tecnologie più promettenti per il futuro dell’energia.
La sicurezza, obiettivo prioritario
Per garantire la sicurezza del settore, sarà istituita un’Autorità indipendente con funzioni di vigilanza e controllo. Il ddl prevede anche iniziative per la formazione di nuove figure professionali nel settore e per l’individuazione di incentivi destinati ai territori che ospiteranno gli impianti. Secondo le stime della Piattaforma Nazionale per un Nucleare Sostenibile, i primi reattori di nuova generazione potrebbero diventare operativi intorno al 2030.
Una scelta coraggiosa per il futuro
Il governo, dunque, considera questa decisione un passo fondamentale per la sicurezza energetica del paese. “Abbiamo deciso di guardare al futuro con scelte di lungo periodo, perché è questo quello che serve all’Italia: decisioni coraggiose e strutturali”, ha affermato la premier Giorgia Meloni.
Anche il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha sottolineato l’importanza della misura, definendola “una giornata storica per l’Italia” e ha invitato i cittadini a guardare al provvedimento senza pregiudizi: “Di fronte non c’è il vecchio nucleare, ma una fonte innovativa, pulita e sicura”.
Il dibattito è aperto e il percorso parlamentare sarà cruciale per definire i dettagli della strategia nucleare italiana. La sfida sarà bilanciare sicurezza, sostenibilità e competitività, rispondendo alla crescente domanda di energia a basso impatto ambientale.
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