Il Festival di Sanremo è sempre stato, e sempre sarà, più di una semplice gara canora. È un rito sociale, un luogo virtuale in cui l’Italia intera si ritrova, unita in uno dei rari momenti collettivi di una società, come quella contemporanea, imperniata sull’individualismo.
Ci si ritrova, davanti alla tv, giovani e anziani, a canticchiare un motivetto imparato cinque minuti prima, ridendo di una battuta del presentatore con l’ospite di turno, criticando l’abito di quel cantante o quella valletta oppure cercando di indovinare chi sarà il vincitore finale.
C’è però qualche altro elemento – a quanto pare fondante – che condisce ogni edizione del Festival, senza il quale non sarebbe un vero evento. Il gossip, lo scandalo, la gaffe, talvolta persino la polemica. Quando non ci sono, si cercano spasmodicamente, e quando succede qualcosa, questo monopolizza le discussioni di tutto il Paese, superando talvolta anche l’interesse per canzoni, testi e melodie.
Gossip e scandali: da Claudio Villa a Luigi Tenco
Gossip e scandali, naturalmente, significano spesso maggiore visibilità e ascolti per il Festival, confermando il detto “più se ne parla, meglio è”. E la storia è piena di questi casi. Uno dei primi risale al 1957, quando di Claudio Villa, durante l’esecuzione di Cancello tra le rose, steccò clamorosamente una nota facendo gridare allo scandalo l’opinione nazional-popolare. Si trattò di una vera e propria “eurostecca” perché trasmessa in Eurovisione.
Nel 1959 poi i riflettori vennero puntati su Jula De Palma, che fece scalpore per l’esibizione troppo sensuale, anche nel vestito, con il brano Tua. Sempre in tema di look, seguì lo “scandalo” dell’edizione 1961 di Adriano Celentano, che cantò addirittura dando la schiena al pubblico, mentre nello stesso anno Gino Paoli si presentò sul palco senza smoking (fu il primo in assoluto), con la cravatta slacciata e aria dimessa.
Ancora, nel 1966, Celentano animò il Festival con grosse polemiche per l’esclusione del suo brano Il ragazzo della via Gluck dalla finale. Sulle esclusioni eccellenti, l’anno successivo, avvenne l’episodio che in assoluto scosse di più l’ambiente di Sanremo: il suicidio del cantautore Luigi Tenco. Le motivazioni del suo gesto disperato erano state scritte in una lettera, trovata accanto a lui, in una chiara accusa verso l’organizzazione dell’evento: “Faccio questo […] come atto di protesta contro un pubblico che manda Io, tu e le rose (brano presentato da Orietta Berti) in finale e una commissione che seleziona La rivoluzione (di Gianni Pettenati)”. Fu uno shock per l’Italia intera.
Gli anni ’70: i look e le mode che alimentarono gossip e scandali
Alla fine degli Anni ’70, per la precisione nel 1978, furono di nuovo i vestiti l’elemento di maggior scalpore per il pubblico. Anna Oxa, giovanissima esordiente della competizione, si presentò con un vestito che le aveva suggerito il collega Ivan Cattaneo, eccentrico e punk. La stampa dell’epoca non la perdonò per aver portato sul palco dell’Ariston un modello tanto negativo, simbolo di un’età decadente. Altro scandalo “da Festival” fu quello del finto pancione per simulare una gravidanza con cui, nel 1986, si presentò Loredana Bertè mentre cantava il brano Re. Spettatori indignati e ascolti stellari.
Quando gossip e scandali vengono dal pubblico
Nell’edizione del 1992, ennesimo momento iconico della storia del Festival. Durante la serata canora, il noto disturbatore televisivo “Cavallo Pazzo” (al secolo Mario Appignani) irruppe sul palco dove si trovava Pippo Baudo, strillando: “Questo Festival è truccato, lo vince Fausto Leali!”. Un’accusa del tutto infondata, vista poi la vittoria finale di Luca Barbarossa con la canzone Portami a ballare, ma l’episodio scatenò infinite discussioni in tutto il Paese.
E ancora, il Festival targato Pippo Baudo – vera e propria istituzione a Sanremo – del 1995 vide il tentativo di suicidio in diretta nazionale del disoccupato bolognese Pino Pagano, che dopo essere salito sulla balconata minacciò di buttarsi in segno di protesta. Poco prima della mezzanotte di quel 23 febbraio, l’Italia rimase col fiato sospeso. Ci si dimenticò delle canzoni e degli ospiti, per seguire la vicenda di quell’uomo disperato. Pippo Baudo, con un gesto per molti eroico, salì sulla balconata insieme a Pino Pagano, e diede vita in diretta tv a una trattativa per farlo desistere dall’insano gesto. Ci riuscì, tra gli applausi, e la storia del Festival si arricchì di un altro pezzo.
Lo scandalo della “farfalla” del 2012
In tempi più recenti, si è tornati a parlare di scalpore per alcuni vestiti. Anzi, “non-vestiti” dirà qualche giornale. Nell’edizione del 2012, Belen Rodriguez scandalizzò pubblico e critica perché, mentre scendeva dalle famose scale del Teatro Ariston, dal suo abito succinto lasciò intravedere un tatuaggio intimo di una farfalla: decisamente troppo anche per l’opinione pubblica, ormai abituata a ben altro rispetto alla schiena scoperta di Celentano. I social si scatenarono, i fan impazzirono e lo share del Festival si impennò, facendo tutti felici.
“Le brutte intenzioni” di Morgan
In ordine di tempo, l’ultimo grande scandalo sanremese è stato quello riguardante la lite in diretta tra Bugo e Morgan, che cantano in duetto nel 2020. Tra i due non corre buon sangue, c’è aria di litigio da giorni; ma durante la loro esibizione, dopo l’ennesima “libertà artistica” di Morgan, Bugo lascia il palco e se ne va, senza troppe spiegazioni. Si ferma tutto. Amadeus, che conduce, è in palese imbarazzo, poi sale sul palco Fiorello che con la sua ironia riesce a mascherare l’incidente. Ma l’episodio rimane ben presente nella memoria di tutti.
Anche quest’anno la conduzione del Festival è affidata ad Amadeus e il rito nazionale è pronto per essere ripetuto, tutti insieme. In attesa di qualcosa che ci faccia sgranare gli occhi.
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