Non solo sport, le Olimpiadi sono la giusta occasione per ricordare l’importanza del movimento in vista di una longevità sana.
Se tutti i Paesi del mondo gareggiassero per la prevenzione e l’invecchiamento sano alle Olimpiadi della longevità, chi vincerebbe l’oro? Se lo chiede l’International Longevity Center (Ilc), uno dei partner di Age Platform Europe, la più grande rete europea di organizzazioni no-profit di e per gli over 50, di cui anche 50&Più fa parte. In vista delle Olimpiadi 2024 lo scorso 16 luglio Ilc ha presentato a Parigi la cerimonia di premiazione nell’ambito del progetto Going for gold. In base alle performance dei 153 Paesi partecipanti elaborata su specifiche discipline, la giuria ha classificato i migliori al mondo per le politiche di salute e benessere volte al mondo degli anziani.
Le discipline dell’invecchiamento sano
I Paesi hanno gareggiato in specialità quali la maratona (per la più alta aspettativa di una vita sana), i 100 metri piani (per la più alta percentuale di centenari) o la corsa a staffetta (quanto le restrizioni politico/economiche impediscono un invecchiamento in salute). Tra le altre specialità in gara anche la marcia (quanto investono le nazioni nell’attività fisica?) e il Triathlon, un premio ai Paesi più virtuosi in tema di alimentazione salutare, tabacco e diabete, i tre nemici del benessere nella terza età.
Patrick Swain, a capo del progetto Going for gold, ha commentato: “Sebbene nessuno si aspetti di seguire una dieta o di allenarsi come un olimpionico, mangiare bene, fare esercizio fisico regolarmente e sottoporsi alle vaccinazioni di routine sono tutti elementi essenziali per aiutare le persone a vivere più a lungo”.
I vincitori delle medaglie
I risultati della sfida di Going for gold sono molto interessanti. L’Africa (Botswana in testa) è il continente con le migliori prestazioni che porta a casa 10 medaglie per i miglioramenti apportati dai Paesi africani in materia di prevenzione e invecchiamento sano. Segue l’Europa con 5 medaglie; sul podio Danimarca, Lettonia e Regno Unito. Migliori in assoluto il Giappone (che nel 2000 ha introdotto un sistema di assicurazione per l’assistenza a lungo termine), Singapore (che ha uno di migliori servizi sanitari al mondo) e la Corea del Sud (per il piano vaccinale). L’Italia guadagna il quinto posto dopo la Svizzera e prima della Francia.
L’olimpionico più anziano, Oscar Swahn
In questi giorni è bene ricordare che il sogno olimpico non ha età, partendo da una storia. Nato a Tanum, nei pressi di Göteborg, il tiratore svedese Oscar Swahn aveva già 60 anni quando vinse la sua prima medaglia d’oro olimpica nel 1908. A 64 anni e 258 giorni diventa il più anziano medaglista d’oro nella storia, un record ancora imbattuto. Settantaduenne, alle Olimpiadi estive del 1920, divenne l’atleta più anziano ad aver mai preso parte ai Giochi, vincendo in tutto 6 medaglie (3 d’oro, 1 d’argento e 2 di bronzo). Si qualificò anche per i Giochi del 1924, ma a malincuore dovette rinunciare: il suo medico lo aveva sconsigliato per motivi di salute.
Le Olimpiadi di 50&Più
Sport e fitness sono dunque fondamentali per assicurare una vita buona e longeva. Uno studio di Harvard del 2022 suggerisce che fare più esercizio fisico di quanto raccomandato potrebbe allungare la vita. Per questo 50&Più ha a cuore le sue Olimpiadi, all’insegna dello sport e dell’amicizia. L’ultima edizione, la 29°, si è svolta nella cornice di Immagina 2023, uno dei grandi eventi promossi dall’Associazione. Nell’occasione più di 500 sportivi over 50 provenienti da ogni parte d’Italia si sono dati appuntamento a Castellaneta Marina. Gli atleti si sono cimentati in gare di nuoto, freccette, bocce e ancora arco, tennis, marcia, maratona, ping-pong e basket. Forse in futuro tra loro si nasconderà il nuovo Oscar Swahn.
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