Un recente studio spagnolo dimostra che fare brevi ma frequenti passeggiate lungo spazi blu – mare, laghi, fiumi o fontane – ha affetti positivi sul benessere psicologico e mentale.
Gli effetti del blu sul benessere mentale
La ricerca, condotta dall’Istituto per la Salute Globale di Barcellona (ISGlobal), si basa sui dati ottenuti analizzando il comportamento di 59 partecipanti, tutti in età adulta. Ad ognuno è stato assegnato un ambiente differente (zone marine, aree urbane, il proprio appartamento) nel quale trascorrere 20 minuti al giorno, per 7 giorni.
Dunque, nel corso di una settimana, i partecipanti hanno trascorso 20 minuti al giorno camminando lungo la spiaggia di Barcellona; in un’altra si sono spostati per le vie della città catalana, in una terza hanno riposato a casa propria.
I ricercatori hanno monitorato, prima e dopo ogni attività, pressione sanguigna, frequenza cardiaca e stato d’animo delle persone.
«Al termine dell’attività – ha detto Cristina Vert, responsabile del progetto – abbiamo notato un miglioramento evidente nel benessere generale e nello stato d’animo delle persone che avevano passeggiato lungo la spiaggia. Mentre non si può dire altrettanto per gli altri due luoghi». Gli effetti positivi duravano fino a 4 ore dopo l’esposizione, ma erano evidenti soltanto a livello psicologico; a breve si approfondirà se si avranno benefici anche a livello cardiovascolare. Cristina Vert ha precisato, infatti: «Abbiamo valutato gli effetti immediati del camminare brevemente accanto ad uno spazio blu. Crediamo che una esposizione continua e duratura possa contrastare anche l’insorgere di malattie cardiovascolari».
Il verde come aiuto nell’invecchiamento attivo
Lo studio spagnolo ha seguito le orme di un’altra ricerca, questa volta guidata da una équipe di ricercatori inglesi.
L’obiettivo di quest’ultimi era esaminare la relazione tra il decadimento fisico in età anziana e l’ambiente circostante.
All’indagine ha partecipato un campione di più di 5.700 persone, uomini e donne, di età compresa tra i 50 e i 74 anni.
Tutti sono stati monitorati per un periodo di 10 anni (dal 2002 al 2013). I dati consideravano fattori come la quantità di vegetazione intorno al domicilio e la distanza tra casa e lo spazio verde più vicino.
Dall’analisi è risultato che, coloro che abitavano in prossimità di spazi verdi, mostravano negli anni una minore diminuzione nella rapidità della camminata. «Posto che la capacità fisica è uno degli aspetti principali dell’invecchiamento attivo, questa differenza potrebbe rappresentare benefici importanti per la salute della popolazione anziana”, ha commentato Carmen de Keijzer, direttrice dello studio.
In futuro città sempre più green
Studi precedenti avevano già dimostrato che le persone che abitano in spazi verdi presentano una buona salute generale e sono meno a rischio di malattie e mortalità. Ciò accade, probabilmente, anche perché zone e quartieri più verdi aiutano a promuovere le relazioni sociali e ad ampliare la rete di aiuti e di solidarietà. Dunque è auspicabile che le città del futuro prevedano ampi spazi verdi e blu. Anche così sarà possibile mantenere più a lungo il nostro benessere fisico e mentale.
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