Cresce l’attenzione degli italiani per la raccolta differenziata. I dati sono quelli rilevati da un sondaggio Toluna-Nestlè condotto ad aprile. Rispetto a sei mesi fa è emersa una maggiore attenzione per la raccolta differenziata: +7,4% e 78,5% totale.
Il trend, che vede gli abitanti della Penisola più sensibili all’ambiente, viene confermato anche dagli ultimi dati condivisi da Utilitalia – Associazione delle imprese idriche energetiche e ambientali – secondo la quale, durante il lockdown, si è registrato un ulteriore aumento di circa il 7% della raccolta differenziata degli imballaggi in plastica.
L’indagine Toluna-Nestlè rivela che, al momento dell’acquisto, più di 6 italiani su 10 (il 62%) sono influenzati dal materiale di cui è composto il packaging dei prodotti. Inoltre, in circa 9 casi su 10 (l’89%) vedono di buon occhio gli sforzi delle aziende di rendere gli imballaggi sempre più sostenibili.
Nello specifico, le azioni più conosciute dagli intervistati sono l’uso di confezioni che usano poca plastica (64%), confezioni in plastica riciclata (56%) e utilizzo di bioplastiche (46%).
I dati Eurostat: Italia, un Paese virtuoso
Nel nostro Paese la raccolta differenziata, sistema adottato circa 20 anni fa, funziona e dà buoni risultati. Gli ultimi dati Eurostat disponibili confermano il trend positivo, assegnando all’Italia la più alta percentuale in Europa per recupero e riciclo dei rifiuti urbani e industriali (78,9%). Il dato è più che doppio rispetto alla media Ue (solo il 37,8%) e molto superiore a Francia (55%), Germania (42,7%) e Spagna (37,1%).
Anche il quadro emerso dal sondaggio dipinge gli italiani come molto attenti e diligenti nella raccolta differenziata. Il 76% degli intervistati dichiara, infatti, di seguire costantemente le indicazioni per il corretto smaltimento dei rifiuti. La fascia più “scrupolosa” è quella degli over 55 che si attiene ancora più meticolosamente alle regole di riciclo ed ha meno dubbi sulle prassi da seguire.
Gli strumenti digitali: poco utilizzati ma molto apprezzati
Un capitolo a parte è quello degli strumenti digitali per la corretta gestione della raccolta differenziata. In questo caso la ricerca rileva che sono ancora poco utilizzati (solo dal 18% della popolazione), ma molto più alta (65%) è la propensione degli intervistati ad utilizzare queste soluzioni innovative in futuro.
Le regole dei Comuni: molto conosciute, ma troppo frammentate
Ogni Comune ha inoltre regole proprie per la raccolta differenziata e sapere quanto è diffusa l’informazione in tal senso è un buon indicatore dell’attenzione che i cittadini prestano ai temi ambientali. Su questo fronte, la ricerca rivela che la quasi totalità degli intervistati (96%) è a conoscenza della presenza di regole proprie per la raccolta differenziata da parte dei singoli Comuni.
Il 73% degli italiani è informato sulle disposizioni del proprio Comune su questo tema. Tuttavia, ancora 1 su 4 circa (24%) ammette di conoscerle, ma di non ricordarle bene. Il fatto che le regole di smaltimento varino da un Comune all’altro è un problema molto sentito dai cittadini: per il 74% degli intervistati la molteplicità di disposizioni nei vari luoghi che sono soliti frequentare (casa, ufficio, casa delle vacanze ecc.) genera confusione.
In generale, bisogna ammettere che non basteranno gli sforzi delle singole aziende, ma che sarà sempre più necessario avere un approccio globale al problema, che punti a coinvolgere e informare anche i consumatori. Questi ultimi, come emerge dal sondaggio, hanno bisogno del supporto di industrie, distribuzione, amministrazioni e Istituzioni per diventare parte integrante nell’ottimizzazione del processo di raccolta e riciclo dei rifiuti.
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