Per il 68enne Qin Taixiao, l’età matura è un periodo di solitudine e duro lavoro. Ogni giorno si sveglia presto, raccoglie 50 chilogrammi di legna nella foresta e la trasporta a casa sulla schiena. Bruciare legna al posto del carbone è un modo più economico per allontanare le temperature gelide dell’inverno della Cina settentrionale.
Come se non bastasse Qin è costretto a curare il suo enfisema e un cancro al colon con i pochi farmaci che può permettersi. Insieme alla moglie vive con l’equivalente di 1.500 euro all’anno provenienti dalla raccolta del mais.
La fuga dalle campagne e un invecchiamento che frena la crescita economica
Qin e sua moglie, Sun Sherong, vivono in un villaggio isolato e in gran parte abbandonato a circa 240 chilometri da Pechino.
I loro figli, come quelli di molti altri, hanno lasciato il villaggio per cercare lavoro sull’onda del boom economico. Centinaia di milioni di giovani si sono trasferiti negli ultimi decenni, lasciandosi alle spalle villaggi vuoti abitati da anziani.
Dunque, i problemi di Qin sono gli stessi che devono affrontare milioni di famiglie cinesi. Senza contare che entro il 2050 oltre il 34% dei cittadini cinesi avrà più di 60 anni: quasi 500 milioni di persone, il doppio rispetto ad oggi. La Cina rischia così di invecchiare prima di diventare ricca, visto che l’invecchiamento della popolazione sta rallentando la crescita economica. Con la crescita esponenziale della popolazione anziana, infatti, sempre meno persone contribuiranno al benessere sociale che – d’altro canto – dovrà essere condiviso tra un maggior numero di destinatari.
I buchi nel risparmio, un problema culturale
C’è poi un’altra considerazione da fare. Sussiste un elemento che rischia di mettere in crisi tutto il sistema: i cinesi non risparmiano abbastanza per la propria pensione. Uno dei motivi della mancanza di risparmio è culturale.
Nella società tradizionale cinese – e tanto più nelle campagne – figli e nipoti dovrebbero sostenere finanziariamente i loro parenti più anziani. Ma la “politica del figlio unico” ha ridotto notevolmente i numeri della nuova generazione e il sistema nei prossimi anni rischia di andare in crisi.
È un problema che il governo cinese ha iniziato ad affrontare grazie ad un programma pensionistico di stampo sociale adottato per i pensionati delle zone urbane. Ma la situazione è particolarmente complessa nelle campagne. Qui, in conseguenza dell’esodo dei giovani, la percentuale di anziani è notevolmente aumentata.
Pensionati di città e di campagna
Quasi tutti i pensionati delle aree urbane godono di una pensione sociale, ma nelle campagne, dove vive oltre il 40 % degli 1,4 miliardi di cinesi, la situazione è diversa. Mentre i pensionati “cittadini”, in generale, affrontano una vecchiaia attiva viaggiando o impegnandosi in altre attività del tempo libero, le loro controparti rurali devono continuare a lavorare fino a quando non saranno più in grado di farlo.
Per aiutare i residenti nelle zone rurali, il governo cinese ha introdotto una decina di anni fa un sistema di assicurazione medica cooperativa coperta per il 60% dalle autorità locali. Il provvedimento è stato accolto con favore dagli anziani agricoltori, particolarmente vulnerabili alle malattie.
Con l’assicurazione medica, è stato introdotto in via sperimentale anche un programma di pensione sociale. Così un agricoltore che versa tra i 200 e i 2.000 yuan all’anno per 15 anni consecutivi avrà diritto ad una pensione mensile da 80 a 350 yuan (pari a 50 euro). Con 80 yuan una persona può acquistare 20 chilogrammi di riso, sufficienti per un mese, da integrare con una politica di auto-sussistenza basata sull’orto e gli animali da cortile.
Una nuova sfida per il Governo centrale
Ma il programma è stato accolto solo dal 10% delle amministrazioni locali, che lo ritengono troppo dispendioso per le loro casse. La palla così è ritornata al governo centrale di Pechino, mentre la situazione per milioni di contadini cinesi ormai anziani è sempre più difficile.
Non possono contare sull’aiuto economico e sulla presenza dei figli e senza un intervento decisivo dello Stato, sono costretti a continuare a lavorare per mantenersi. Prendersi cura di loro è una delle grandi sfide della Cina di oggi.
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