La zona di Kharkiv è nuovamente presa di mira dagli attacchi russi. Da lì stanno evacuando soprattutto gli anziani che finora erano rimasti non solo in città, ma anche nei piccoli centri dei dintorni
The Daily Telegraph ha raccolto alcune testimonianze degli anziani evacuati da Kharkiv e delle cure ricevute nei centri di prima accoglienza.
Gli anziani evacuati da Kharkiv: la storia di Stanislav, 78 anni
Il signor Stanislav, autista in pensione di 78 anni di Vovchansk, ha resistito per tre settimane nel seminterrato di casa, ma poi ha deciso di andarsene, perché la polizia aveva allertato i residenti affinché si recassero al punto di ritrovo per le evacuazioni. Ora che è al sicuro, ha confessato di avere avuto paura di morire sotto i bombardamenti e di essere stato da solo al momento di lasciare casa sua.
La sua cittadina, 17 mila abitanti prima della guerra, è oggi quasi completamente vuota e distrutta. La maggior parte dei residenti è fuggita o è stata evacuata nei primi giorni dell’attacco. Tuttavia una piccola parte della popolazione, tutti anziani, vulnerabili o con disabilità, oppure piccoli proprietari terrieri che non possono abbandonare il bestiame, sono rimasti.
Gli anziani evacuati da Kharkiv: Valentina e Klaudia, 84 e 82 anni
Alcuni giorni fa da Vovchansk è andata via anche Valentina, 84 anni. Insieme all’amica Klaudia di 82 ha percorso quattro miglia a piedi fino al punto di raccolta. Anche le due donne hanno raccontato di aver trascorso giorni nel seminterrato della loro abitazione con l’inizio dei bombardamenti e di aver cercato di contattare i militari ucraini per segnalare la loro posizione. Finché non si è presentata l’occasione di evacuare.
Il secondo assedio per l’area di Kharkiv
Le forze ucraine sostengono di controllare ancora il 70% dell’area, ma gli attacchi continuano e secondo l’Institute for the study of war i russi stanno avanzando nei campi a sud-ovest della città. Molti abitanti della Regione si ritrovano per la seconda volta sotto attacco, dato che l’area di Kharkiv era già stata occupata nelle prime fasi dell’invasione russa nel febbraio del 2022, per poi essere liberata dalle forze ucraine alcuni mesi dopo.
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