Anna Maria Girotti Cacciari. Insegnante elementare per trentacinque anni, ora in pensione. Partecipa al Concorso 50&Più per la seconda volta. Vive a Finale Emilia (Mo).
Apro gli occhi ed ecco vedo le mie amiche Angela e Tiziana che mi vengono incontro a braccia aperte, con un caloroso sorriso. Sono proprio felice di ritrovarle in piena salute e così allegre.
“Finalmente sei arrivata! Ti stavamo aspettando”.
“Già ma quel tunnel è tremendo”, dico io.
Tiziana interviene: “A me è parso come andare giù per uno scivolo gigante, è stato molto bello…”.
“A te sono sempre piaciute le cose divertenti, infatti…”.
“E allegre, gioiose, strampalate, da sballo”, dice lei.
“Sono proprio contenta di trovarti brillante come sempre!”, le dico con un aperto sorriso.
“A me il tunnel ha fatto un effetto diverso, forse perché avevo un po’ di ansia, ho sempre tenuto gli occhi chiusi e mi è sembrato come passare per una galleria lunghissima, con il treno”, continua Mariangela tranquillamente.
Anche lei mi sembra molto serena e nella sua forma migliore.
“Bè, io l’ho appena percorso e non mi è piaciuto tanto, perché è lungo, sconosciuto, luminosissimo, ma freddo e quando entri hai la sensazione di intraprendere un viaggio verso l’ignoto. Meno male che alla fine ho incontrato subito voi…”.
“Tutti quando arrivano qui, devono essere accolti da qualcuno che li ama e fa gli onori di casa, poi chiarisce come funzionano le cose in questo ambiente”, spiega Tiziana.
“Io credo che funzionino molto bene, perché siamo in un posto pittoresco di mare, c’è una bella spiaggia, sole, caldo e dietro vedo fiori ed alberi, quindi c’è tutto ciò che amo. In quanto a voi, siete come vi ho sempre viste, con un tocco in più: mi sembrate felici!”, affermo convinta.
Mariangela aggiunge: “Sì, qui si sta molto bene, perché si può fare tutto, o quasi, quello che si vuole. Cercare ad esempio, nella propria vita trascorsa, il momento più bello e farlo rivivere di nuovo”.
“Ma se il momento fosse quando si è molto più giovani? Non vedo in voi un cambiamento di aspetto così evidente: siete belle e pimpanti, ma di una certa età… Se si può fare, perché non tornare giovani? Ci sono passaggi che ancora non riesco a cogliere…”.
Tiziana riflette a voce alta: “Noi due siamo regredite quel tanto che ci poteva permettere di tornare in piena salute, perché l’inghippo c’è, come sempre, anche qui. Di solito quelli che preferiscono tornare molto indietro negli anni, sono gli uomini, perché voglio incontrare una donna nuova, giovane che li accudisca, amano avere una casa, essere coccolati. Di uomini vecchi ce ne sono pochissimi… C’è un eremita, che conoscerai anche tu, perché si ferma sempre a salutarci quando fa il suo pellegrinaggio e ci racconta delle cose che ha visto e delle persone che ha incontrato. Gli piace stare da solo, ma per noi ha una grande simpatia e ci dimostra la sua amicizia. C’è solo una coppia di anziani e sono talmente affiatati e innamorati che vorresti essere come loro, ma sono rimasti così perché si sono incontrati e innamorati da vecchi.”
Mariangela interviene per chiarire ulteriormente: “Stai capendo un po’ come funziona? Ad esempio, tuo marito, che abita qui poco distante, tornando giovane, si è scelto una ragazza affascinante, ha una bella casa, dei figli, e vive una vita nuova”.
“Allora ho capito, io non andrò mai a disturbarlo…”.
“Non c’entra, non ti riconoscerebbe, ha dimenticato”.
“Dimenticato? Perché lui sì e voi no?”.
“E’ da quando sei arrivata che cerchiamo di spiegarti e ti aspettavamo perché tu ricordi senz’altro tutto di noi, dell’ultimo periodo della nostra vita, e vorremmo che ce lo raccontassi”.
“Insomma”, insiste Tiziana, “si può andare indietro nella vita finché si vuole, anche all’infanzia, ma così facendo, dimentichi tutto quello che è venuto dopo, come se tu non l’avessi mai vissuto. In realtà non l’hai mai vissuto, anche se hai la sensazione di aver cancellato un pezzo della tua esistenza”.
“Sai”, la interrompe Mariangela, “io non volevo perdere il ricordo di mio marito, dei miei figli e dei miei nipotini, della mia grande casa e ho cancellato pochissimo”.
“Anch’io ho cancellato pochissimo”, concorda Tiziana, “per lo stesso motivo e ora sono perfettamente in salute, ma non riesco a capire perché sono finita qui così presto”.
Prendo immediatamente la decisione di raccontare l’ultimo periodo della loro vita… “Possiamo sederci a quel barettino per bere qualcosa? Intanto penserò al periodo della mia vita che vorrei rivivere e magari avere un consiglio da voi, che conoscete il mio percorso, come io il vostro”.
La luce, il tepore…
Mi rigiro nel letto mormorando: “Ma potrò avere con me anche… l’amore?”.
Mi stropiccio gli occhi poi li spalanco e vedo distintamente le lancette luminose della mia sveglia sul comodino, che segnano le cinque del mattino…
Come al solito sono sola…
Lei mie due più care amiche sono morte da qualche anno, anche se sono spesso nei miei pensieri e di sicuro sono in paradiso. E’ stato solo un sogno, rifletto, un dolce sogno, finito proprio quando dovevo scegliere il periodo da rivivere…
E come avrei potuto fare, non ero pronta, non sono pronta al pensiero di perdere i ricordi più cari: le persone e le cose che continuiamo ad amare finché siamo in terra!