Il 20 giugno ricorre la Giornata Mondiale del Rifugiato. Promossa dall’Onu a partire dal 2001, intende sensibilizzare sulla condizione di chi è costretto a fuggire dal proprio Paese a causa di conflitti, violenze, persecuzioni e – sempre più spesso – da disastri naturali.
Il tema della Giornata Mondiale del Rifugiato di quest’anno è “Hope away from home”, ossia “speranza lontano da casa”. Un concetto che evidenzia la necessità di soluzioni a lungo termine per chi ha lasciato tutto e cerca un luogo sicuro in un altro Paese.
Secondo i dati del Global Trends 2022, l’ultimo report dell’UNHCR, l’agenzia Onu per i rifugiati, sono 108,4 milioni le persone che nel mondo risultano sfollate con la forza. A far registrare un aumento mai raggiunto in precedenza (+19,1 milioni rispetto al 2021) hanno contribuito la guerra in Ucraina – che si è aggiunta agli altri conflitti – e gli eventi climatici sempre più estremi.
I numeri in crescita di chi non ha più un Paese in cui vivere
Dei 108,4 milioni che hanno lasciato la propria casa, 35,3 milioni hanno ottenuto lo status di rifugiato. I richiedenti asilo sono 5,4 milioni, mentre 5,2 sono sotto protezione internazionale e 62,5 sono sfollati interni al Paese d’origine.
Il 76% delle persone che richiedono o hanno ottenuto protezione è ospitato da Paesi a basso e medio reddito. Quelli ad alto reddito forniscono asilo al restante 24%. È la Turchia, con 3,6 milioni di rifugiati, il Paese in cui ne risiedono di più rifugiati. Seguono l’Iran con 3,4; la Colombia con 2,5; la Germania con 2,1; il Pakistan con 1,7.
Il 52% del totale dei rifugiati e richiedenti asilo proviene da tre realtà: Siria, con 6,5 milioni di persone, Ucraina e Afghanistan con 5,7. In relazione alla popolazione nazionale il numero di persone straniere che richiedono protezione è molto elevato nell’Isola di Aruba (1 su 6) e in Libano (1 su 7).
Giornata Mondiale del Rifugiato: le iniziative nelle città
Per sostenere la campagna dell’UNHCR ben 16 città italiane illumineranno un proprio monumento simbolo. Tra queste Ancona con la Fontana del Calamo, Bari con la Fontana monumentale di Piazza Aldo Moro, Bergamo con Porta San Giacomo e Carrara con la scultura di Nardo Dunchi.
L’iniziativa è nata nel 2017 e si è trasformata in un appuntamento fisso per diffondere solidarietà e comprensione verso rifugiati e richiedenti asilo. “Tutti traiamo beneficio dai legami umani e dal senso di appartenenza – come ha dichiarato Chiara Cardoletti, rappresentante UNHCR in Italia -. Per i rifugiati lontani da casa, poter contribuire alla vita della comunità significa sentirsi parte di essa”.
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