Nella Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani 50&Più si unisce a Papa Francesco per ricordarne (e promuovere) il ruolo e il valore nella società.
Oggi la Chiesa celebra la seconda Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani proclamata da Papa Francesco durante l’Angelus del 31 gennaio 2021. Il tema di quest’anno è tratto dal versetto 15 del salmo 92: “Nella vecchiaia daranno ancora frutti”. Un messaggio forte, controcorrente e spiazzante come molti degli insegnamenti ai quali il Sommo Padre ci ha abituati nel corso del suo lungo Pontificato.
La vecchiaia è una benedizione
A molti la vecchiaia fa paura. Lo ha sottolineato più volte lo stesso Pontefice parlando di una “cultura dello scarto” che emargina i più deboli proprio per la loro fragilità. Ma l’ultima stagione della vita – lo sottolineano le Scritture – è un segno della benevolenza di Dio, una testimonianza del Suo elargire la vita in abbondanza. La vecchiaia, sottolinea il Papa, non è un tempo inutile, in cui mettersi da parte per osservare il mondo come semplici spettatori. Al contrario, è il momento giusto per contribuire con “nuovi frutti” ai bisogni delle nuove generazioni. Saggezza e mitezza: sono questi i valori di cui il mondo ha bisogno. Valori che appartengono al terzo tempo, dai quali – sottolinea il Papa – scaturiscono la rivoluzione della tenerezza e la profonda capacità di restituire fiducia ai giovani, aiutandoli a discernere l’essenziale dal secondario.
50&Più e il ruolo degli anziani oggi
Una posizione pienamente condivisa da 50&Più che, nelle parole del suo Segretario Generale, Gabriele Sampaolo, sottolinea l’importanza della figura dell’anziano nella società odierna. “Oggi più che mai – dichiara Sampaolo – gli anziani sono una risorsa di valore. È necessario riconoscere il ruolo attivo che hanno nelle comunità e non dimenticare i benefici che apportano alla società”. E aggiunge: “Gli over 50 sono una risorsa per costruire una società solidale, sia in virtù della loro esperienza, sia perché spesso sono i principali caregiver: offrono assistenza, aiuto e supporto a figli, nipoti e genitori. Inoltre, sono consumatori, utenti attivi e responsabili che si spostano, viaggiano e contribuiscono a settori importanti dell’economia”.
Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani, un’opportunità da non sprecare
In questa torrida estate il pensiero di Papa Francesco va a quei tanti, troppi anziani che rimangono soli nelle città semi-deserte. Da qui il suo appello alle parrocchie a proporre momenti di aggregazione, dalla preghiera all’intrattenimento. E l’esortazione ripetuta agli abbracci a domicilio, nelle abitazioni o nelle Rsa, per sanare la solitudine acuita dalla lunga pandemia. Lo ribadisce, a commento della Giornata, anche il segretario generale Sampaolo. “Con la pandemia siamo stati costretti a isolarci, al punto che ora la socialità è un vero e proprio bisogno. Il rapporto con gli anziani è un’opportunità incredibile per ritrovare quei valori, troppo spesso dimenticati, che ci rendono umani come la disponibilità, la gentilezza, l’altruismo e le relazioni”. Non ignorando che la vicinanza, oltre a stimolare emozioni e benessere, permette anche il superamento di stereotipi e pregiudizi largamente diffusi nella società attuale.
Nonni e anziani nella catechesi di Papa Francesco
La Chiesa ha sempre avuto nei riguardi dei nonni un’attenzione particolare, riconoscendo loro una grande ricchezza, sotto il profilo umano e spirituale. Un tema costante nel Pontificato di Papa Francesco che ha dedicato gli appuntamenti con i fedeli del mercoledì a una catechesi sulla vecchiaia. “Essere vecchi è altrettanto importante – e bello – che essere giovani. L’alleanza fra le generazioni, che restituisce all’umano tutte le età della vita, è il nostro dono perduto. Deve essere ritrovato”. Ne è convinto il Pontefice, che ammonisce: “Una società priva di dialogo tra le generazione è sterile”. E raccomanda che i gesti di vicinanza e solidarietà che caratterizzano questa Festa non rimangano manifestazioni episodiche, ma pongano le basi per una “cura” dell’anziano, in contrasto all’indifferenza di cui troppo spesso è vittima.
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