Sonnolenza diurna e altri sintomi: in occasione della Giornata del sonno, ne parliamo con Luigi Ferini Strambi, professore ordinario di Neurologia e direttore del Centro del Sonno dell’Ospedale San Raffaele di Milano.
“Fai della Salute del Sonno una Priorità” è il tema della Giornata del Sonno che si celebra oggi in tutti i paesi del mondo. I benefici del sonno per la salute ed una longevità sana sono sovente sottovalutati. Un terzo della popolazione mondiale soffre di disturbi del ritmo sonno-veglia.
Il sonno (di buona qualità) è “prioritario” per la salute fisica e il benessere mentale. Un riposo corretto incide positivamente sull’attenzione e sulla resistenza fisica ed è essenziale per mantenere l’energia e la concentrazione in tutte le attività quotidiane, dall’apprendimento alla guida automobilistica.
Per millenni il sonno è stato confinato naturalmente nella notte, fino a quando, nel 1879, l’invenzione di Thomas Edison ha inaugurato l’era della luce artificiale permettendo all’umanità di allungare il giorno. All’inizio del secolo scorso le persone dormivano in media 9 ore a notte. Negli ultimi cinquant’anni si è registrata una riduzione media di sonno giornaliera di circa due ore.
In un mondo che non dorme mai, il sonno non è una priorità. Rubiamo ore al riposo volontariamente per far fronte ai mille impegni, anche superflui, che abbiamo. Il nostro comportamento diurno è influenzato dalla qualità del nostro sonno, così come quest’ultimo dipende dallo stile di vita che conduciamo. I ritmi artificiali sono spesso in contrasto con quelli naturali provocando sonnolenza e spossatezza durante il giorno. Con conseguenze facilmente immaginabili. Ne parliamo con Luigi Ferini Strambi, professore ordinario di Neurologia e direttore del Centro del Sonno dell’Ospedale San Raffaele di Milano.
Qual è la causa della sonnolenza diurna?
«Sicuramente la privazione di sonno. In questo caso, se il soggetto dorme in maniera sufficiente (come nel week-end o in vacanza) la sonnolenza diurna scompare».
Quando non è saltuaria, la sonnolenza diurna è un sintomo comune a molte patologie, quali sono i criteri per riconoscerla e quando è opportuno rivolgersi al medico curante e consultare lo specialista?
«La sonnolenza diurna può manifestarsi sia come attacchi incoercibili di sonno (e qui si deve pensare soprattutto ad una patologia come narcolessia) sia come tendenza ad addormentarsi soprattutto in condizioni di monotonia (e qui si deve pensare soprattutto ad esempio alla sindrome delle apnee morfeiche ostruttive) sia come necessità di dormire a lungo durante il giorno (e qui si può pensare alla ipersonnia idiopatica o ad una fase depressiva in un soggetto con un disturbo bipolare). Quando il problema si presenta in maniera costante è bene rivolgersi al proprio medico, che eventualmente può indirizzare il soggetto ad un centro di medicina del sonno per eseguire esami specifici, come ad esempio una polisonnografia notturna».
L’eccessiva sonnolenza diurna può essere un sintomo indicativo della presenza di una patologia come, ad esempio, la sindrome dell’apnea ostruttiva del sonno (OSAS), caratterizzata da ripetute interruzioni della respirazione durante il sonno, che compromettono la qualità del riposo. In Italia, si stima che oltre 6 milioni di adulti ne siano affetti. I casi gravi che necessiterebbero di terapia sono due milioni, ma solo 250mila sono in trattamento. Perché secondo lei questa patologia è trascurata?
«La ragione è soprattutto legata al fatto che fintanto che il soggetto non presenta una forma severa, e quindi sonnolenza diurna, nicturia (risvegli per urinare), agitazione notturna motoria, reflusso gastroesofageo, la patologia non viene considerata. Molto dipende anche dalla “sensibilità” di chi dorme accanto al paziente: partner che si accorge che il quadro non è solo caratterizzato dal russamento abituale, ma anche da altri aspetti, come il blocco del respiro (apnea)».
Ma qual è, professor Ferini, la consapevolezza che gli italiani hanno dell’importanza della relazione sonno e salute?
«Non c’è una grande consapevolezza purtroppo. E pensare che oggi sono tantissime le evidenze scientifiche che hanno dimostrato come un cattivo sonno sia causa di patologie cardiovascolari, di maggiore fragilità immunitaria, di disturbi cognitivi».
L’IGIENE DEL SONNO
Stilata e raccomandata dall’Organizzazione sanitaria mondiale (Oms) l’igiene del sonno è riferita ad una serie di pratiche (linee guida) atte a promuoverne la qualità.
Eccole. Mantenere un orario di sonno regolare e dormire un numero adeguato e continuo di ore.
Limitare l’uso dei dispositivi elettronici prima di coricarsi.
Creare un ambiente confortevole, mantenendo la camera da letto fresca, buia e silenziosa e investire in biancheria di qualità dal materasso, ai cuscini e al pigiama.
Evitare l’assunzione di caffeina, tabacco e alcool.
LA GIORNATA MONDIALE E LA MARATONA DEL SONNO
Istituita nel 2008 dalla Wordl Sleep Society (Association of Sleep Medicine (WASM) e dall’Accademia Italiana della Medicina del sonno (AISM) cade ogni anno il venerdì della seconda settimana di marzo. L’obiettivo è quello di promuovere la consapevolezza del ruolo imprescindibile del sonno per la salute e la qualità della vita, la cultura di un riposo corretto e di prevenirne i disturbi. Oggi tutti i principali esperti italiani della Medicina del Sonno si alternano in una staffetta ideale, dalle 8.00 del mattino alle 20.30 della sera, con relazioni di 30 minuti per presentare attraverso il web (ma non solo) al pubblico un quadro articolato delle conoscenze sui disturbi del sonno nell’ambito della salute.
La maratona è realizzata dall’’AIMS.
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