Cosa sono e a cosa servono le gigafactory per l’AI che tanto stanno a cuore a Ursula von der Leyen e all’Europa. Il no di Gran Bretagna e Stati Uniti e le ambizioni della Commissione europea al Vertice di Parigi
Il Vertice sull’intelligenza artificiale del 10 e l’11 febbraio scorso a Parigi è stata l’ultima occasione per ribadire la necessità e l’urgenza di investire nelle nuove gigafactory europee per l’AI (enormi fabbriche per l’intelligenza artificiale). L’evento ha riunito 100 paesi da tutto il mondo, tra cui l’Italia. Sessantuno hanno sottoscritto l’accordo per un’AI “aperta, inclusiva e etica”. Gran Bretagna e Stati Uniti hanno scelto di restare fuori, perché contrarie ad una regolamentazione eccessiva, mentre la Cina è tra i firmatari.
Von der Leyen: Europa leader mondiale nell’intelligenza artificiale
Nel summit la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha parlato delle gigafactory di AI, dicendo di voler replicare la storia di successo del laboratorio del Cern di Ginevra, che ospita il più grande acceleratore di particelle al mondo. “Il Cern, ha dichiarato, consente alle menti migliori e più brillanti del mondo di lavorare insieme. Vogliamo che lo stesso accada nelle nostre gigafactory per l’intelligenza artificiale”. E per questo, ha annunciato investimenti per 200 miliardi di euro per l’IA, tra cui un nuovo fondo europeo di 20 miliardi di euro solo per le gigafactory.
A cosa servono le gigafactory di AI
Le gigafactory sono fabbriche enormi per lo sviluppo in larga scala dell’intelligenza artificiale, impiantate ex novo o da strutture riammodernate, sparse per L’Europa. Ognuna di queste produrrà, con il fondo europeo InvestAI, nuovi sistemi per ampliare l’uso delle nuove tecnologie tra le piccole imprese dell’UE e stimolerà la ricerca scientifica. In questo modo, ha dichiarato a Parigi la presidente Von der Leyen, “trasformeranno l’Europa in un continente di IA”.
L’Europa costruisce le fabbriche del futuro
Secondo il comunicato della Commissione europea, “il fondo InvestAI finanzierà quattro future gigafactory di intelligenza artificiale in tutta l’UE specializzate nell’addestramento dei modelli di IA più complessi. Modelli di nuova generazione che richiedono un’ampia infrastruttura informatica per innovazioni in settori specifici come la medicina o la scienza. Le gigafactory avranno circa 100.000 chip di intelligenza artificiale di ultima generazione, circa quattro volte di più rispetto alle fabbriche di intelligenza artificiale che vengono istituite in questo momento”.
Bologna ospiterà una gigafactory di AI
La Commissione ha già annunciato le prime sette fabbriche per l’intelligenza artificiale a dicembre del 2024 e annuncerà presto le prossime cinque. Tra i siti scelti per l’istallazione, Barcellona, Stoccarda, Atene e – in Italia – il Tecnopolo di Bologna. Ogni fabbrica di IA si concentrerà su diversi settori dell’economia dell’Ue: in Italia, una parte dell’attenzione sarà rivolta all’agroalimentare e alla sicurezza informatica. L’attuale supporto di 10 miliardi di euro, cofinanziato dall’UE e dagli Stati membri, è già il più grande investimento pubblico in IA al mondo e sbloccherà oltre dieci volte più investimenti privati.
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