Il 2018 è stato l’anno in cui in Giappone si è registrata la più bassa natalità dal 1899. Il che, tradotto in cifre, vuol dire che sono nati meno di 900.000 bambini, con un calo del tasso natalità di circa il 5.9%.
Se alla crisi demografica aggiungiamo un notevole incremento della popolazione anziana over 70 – pari al 20% del totale -, scopriamo che il Paese del Sol Levante sta affrontando un fenomeno chiamato shoushikoureika.
Con questo termine i Giapponesi sono soliti indicare un cambiamento legato agli effetti combinati dell’invecchiamento della popolazione e del basso tasso di natalità. Il Giappone sta invecchiando e dal 2008 la curva che ne rappresenta l’andamento ha iniziato a scendere.
Le case “fantasma” e lo shoushikoureika
Uno degli effetti più evidenti del shoushikoureika è l’abbandono delle zone rurali. La maggior parte dei giovani lascia le proprie radici per andare a vivere nelle città, in cerca di maggiori occasioni di lavoro.
Le zone più interne e remote rimangono invece appannaggio degli anziani, che continuano a vivere nelle vecchie case, il cui numero però supera ormai di molto quello dei suoi abitanti.
Col tempo si è fatto quindi sempre più impellente il problema delle case “fantasma”. Meglio conosciute come akiya, sono sparse in tutto il Paese, in particolare nelle aree isolate e distanti dalle grandi città. Il governo le ha inserite in una lunga lista che parte dalla prefettura di Tokyo e giunge sino alla parte più meridionale dell’Arcipelago.
Attualmente nelle zone più interne la domanda di case è talmente bassa che le agenzie immobiliari non accettano di trattarle né per l’affitto (peraltro irrilevante), né per la vendita. Inoltre, poiché molte di esse sono costruite con materiali tradizionali, per lo più legno, rischiano di non essere affatto sicure in caso di calamità naturali, come inondazioni e terremoti.
Offresi casa gratuitamente: il Giappone cerca di salvare i piccoli centri
Secondo le previsioni, entro il 2065 la popolazione giapponese passerà dagli attuali 127 a circa 88 milioni. Tuttavia si stima che già nel 2040 circa 900 tra villaggi e piccoli centri non esisteranno più.
Uno di questi è Okutama. Si tratta di una cittadina della provincia di Tokyo, circondata da paesaggi incontaminati, fatti di verdi foreste e laghi cristallini. Un luogo idilliaco, che si sta lentamente spopolando a causa appunto dello shoushikoureika. Qui l’amministrazione locale ha deciso di cedere gratuitamente le case rimaste vuote a chi ne faccia domanda. I candidati, però, devono avere un’età inferiore ai 50 anni e impegnarsi a rimanere a vivere nel piccolo centro.
Naoko e Takayuki Ida hanno ricevuto la loro akiya. Gratuitamente, come promesso. Naoko, che ha 45 anni, è felice della nuova abitazione, dove si è trasferita con suo marito e i loro tre figli adolescenti: «Certo – ha detto -, abbiamo dovuto fare molti lavori, ma abbiamo sempre sognato di vivere in una casa grande in campagna».
Inizialmente gli Ida si sono trasferiti a Okutama per lavorare come caregiver presso i tanti anziani del posto, ma ora pensano di cambiare attività. Anche per rilanciare l’immagine del paese, hanno preso in gestione e restaurato una kominka, una casa antica di più di 100 anni. Sperano di farne un ristoro per i turisti della zona.
Il loro gesto ha già cambiato alcune cose. Nella casa accanto infatti vive una anziana donna. Prima del loro arrivo le scimmie selvatiche le saccheggiavano l’orto in cerca di cibo, ma ora si tengono lontane. Con grande soddisfazione di tutti. Naoko e suo marito hanno trovato il loro futuro qui, ma alla domanda su cosa pensa accadrà ai suoi figli lei scuote la testa: «Non saprei, mia figlia maggiore ha 15 anni e già sogna di andare a vivere da sola in una grande città».
Invecchiamento e spopolamento: un problema “molto” italiano
Molti Paesi stanno fronteggiando la medesima problematica dell’invecchiamento della popolazione, ma la rapidità e i numeri con cui sta avvenendo in Giappone, fanno per ora di questo Paese un modello senza precedenti. Il futuro giapponese si prospetta ad oggi anziano e accentrato in superfici ridotte del Paese. La sfida del Governo è fronteggiare il cambiamento, trasformandolo in un’opportunità.
Queste stesse tematiche stanno accompagnando il futuro dei Paesi europei e dell’Italia in particolare. Nel nostro Paese, infatti, è in atto una tendenza del tutto simile a quella giapponese, sia riguardo l’indice di invecchiamento che l’abbandono delle zone rurali. Studiare le politiche giapponese può aiutarci a comprendere e ad affrontare al meglio le problematiche relative allo spopolamento dei nostri Comuni, un retaggio che non possiamo perdere.
(Foto: PhakornS/Shutterstock.com)
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