Un buon bicchiere di vino rosso a cena: è questa la sola “medicina” che assume quotidianamente Giampiero Giron. Ed è una cura che ha avuto effetto, se è vero che lui, che tra qualche settimana spegnerà le sue 85 candeline, continua a lavorare in ospedale, a Padova, come anestesista. Anziché appendere il camice bianco al chiodo e cambiare il suo stile di vita, iniziando a dare spazio a qualche hobby in più, il professor Giron, che è uno storico anestesista, tre volte a settimana continua ad entrare in sala operatoria, a Villa Salus, un nosocomio di Mestre dotato di duecento posti letto.
Giron è stato uno dei professionisti richiamati a lavoro dall’attuale governatore del Veneto che, qualche mese fa, per far fronte alla grande carenza nei reparti ospedalieri della regione, ha dato la possibilità di assumere a tempo determinato camici bianchi in pensione. Non si tratta di un provvedimento che mira ad escludere i giovani dal mondo del lavoro, ma un’azione che si è resa indispensabile perché, ad oggi, c’è grande difficoltà a reclutare neolaureati nel sistema sanitario regionale. Basti pensare che, dei 246 posti messi a concorso l’anno scorso in diverse discipline, i candidati in graduatoria sarebbero soltanto 118, meno della metà. Una situazione che, secondo il dottor Giron, è conseguenza del numero chiuso applicato da anni a facoltà come medicina, che ha portato una progressiva diminuzione di ragazzi che decidono di intraprendere questa carriera. Ma le cure devono essere garantite lo stesso e, se non ci sono abbastanza giovani da inserire, bisogna trovare soluzioni alternative, come quella di richiamare i pensionati a lavoro.
Ed alle critiche piombate a seguito di questo provvedimento, riguardo soprattutto al fatto che alcuni medici, un po’ avanti con gli anni, potrebbero non avere i riflessi di un tempo, il professor Giampiero Giron risponde lapidario: «L’autocritica è fondamentale, per capire se si è più o meno in grado di svolgere quel lavoro. L’età può essere un problema se uno ha delle malattie, io però godo di ottima salute, non prendo alcun farmaco, faccio una vita regolare e rispetto sempre l’orario dei pasti».
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