Semplificare la cura degli anziani a domicilio ed evitare ricoveri non appropriati sono gli obiettivi delle Linee guida sulla valutazione multidimensionale delle persone anziane. A realizzarle la Società italiana di geriatria, ospedale e territorio (Sigot), la Società italiana di medicina generale e delle cure primarie e 25 società scientifiche con il supporto dell’Istituto Superiore di Sanità.
Cos’è la valutazione multidimensionale?
Nel campo della geriatria, si tratta di un approccio che tiene conto delle diversità delle persone anziane, valutandone lo stato di salute, le funzionalità, lo stato cognitivo, l’aspetto psicosociale ed economico. Considerare tutti questi aspetti è fondamentale per sviluppare piani di cura sempre più personalizzati, in caso di ricoveri o di assistenza domiciliare.
L’iter delle nuove Linee guida
Le nuove Linee guida, realizzate dalla Società italiana di geriatria, saranno consegnate al Sistema Nazionale Linee Guida (Snlg) dell’Iss e una volta approvate saranno disponibili online non solo per il personale sanitario, le Asl, le Regioni e i Ministeri, ma anche per gli anziani e i loro caregiver.
“Queste Linee guida permetteranno di determinare un percorso condiviso nella presa in carico dei pazienti anziani ricoverati in ospedale con malattie acute o riacutizzazione di malattie croniche – ha spiegato la Sigot in una nota – riducendo le ri-ospedalizzazioni e i trasferimenti in casa di riposo. Inoltre diventerà più agevole la gestione dell’anziano a domicilio, riducendo i ricoveri ospedalieri non appropriati e migliorando la qualità di cura. Si tratta di un cambio di paradigma a livello assistenziale, che per essere implementato necessita di un percorso di adattamento del sistema sociosanitario.”
La geriatria al centro
L’idea è quella di stabilire una sempre maggiore collaborazione tra le diverse specialità mediche del territorio per mettere al centro la cura della persona, soprattutto nei momenti di passaggio dal ricovero alle dimissioni e al rientro a casa con una malattia cronica da gestire, come le patologie cardiovascolari, neurodegenerative, respiratorie, o uno stato di malnutrizione.
Evitare i ricoveri multipli
Gli anziani rappresentano una popolazione eterogenea, come hanno ricordato i geriatri in occasione del 37° Congresso nazionale della Sigot, e per questo la valutazione multidimensionale diventa strumento essenziale per studiare tutti i parametri da considerare in base a specifiche scale diagnostiche, al fine di realizzare un progetto di cura sempre più personalizzato.
“La carenza sul territorio di strutture dedicate all’assistenza della persona anziana – ha dichiarato Alberto Pilotto, presidente Sigot – spesso vanifica gli sforzi dell’ospedale. Il paziente viene curato nella fase acuta, ma poi non sempre viene assistito al meglio nelle fasi altrettanto importanti di post-acuzie e recupero funzionale, creando i ben noti fenomeni di ri-ospedalizzazione o istituzionalizzazione. E questo avviene in un contesto in cui il numero delle persone anziane è in continua crescita, per questo è necessario attuare percorsi appropriati, efficaci ed efficienti di continuità.”
Il progetto Mpi-Age del 2016, pioniere delle Linee guida
Le linee guida prendono spunto dal Progetto Multidimensional Prognostic Index -Age, finanziato dall’Unione europea, che nel 2016 aveva coinvolto i centri sanitari di 8 paesi membri più l’Australia. Si tratta di applicare un indice predittivo multidimensionale che sulla base delle patologie, dei farmaci assunti, delle funzionalità della persona e delle condizioni socio-abitative, consenta di misurare l’aspettativa di vita, il rischio di ricovero in ospedale e le probabilità di migliorare o peggiorare durante la degenza. L’Mpi aveva ad esempio dimostrato che il prolungamento della durata di un ricovero peggiorava la condizione di fragilità dell’anziano, indipendentemente dall’andamento della malattia che lo aveva determinato.
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