Un fenomeno nato dall’incontro virtuale tra giovani, adulti e anziani, che vede momenti di allegria ma anche di riflessione. Perché su TikTok l’età non conta
Ruth Rudd è una nonna di quasi 90 anni, vive in Inghilterra e durante il periodo di quarantena per il Covid-19, è diventata una beniamina del web. Un video di un suo balletto è divenuto un vero e proprio tormentone in rete, totalizzando più di 25 milioni di visualizzazioni.
E poi c’è Dolores Paolino, per tutti Nonna Dolly. Ha 86 anni, abita a Philadelphia (USA), e si diverte pubblicando video che la mostrano mentre beve cocktail e balla. È seguita da più di 2 milioni di persone.
Ma Ruth e Dolores, da sole, non sarebbero riuscite a diventare delle star dello schermo. Dietro di loro ci sono infatti i nipoti: è la nipote Jess che filma le mosse di danza di Ruth, e il diciassettenne Julian che gestisce il profilo di Nonna Dolly su TikTok, il social del momento, che i più abbinano ad un fatto puramente adolescenziale. Non è così. E la Generazione T lo dimostra. Sì, la Generazione T, dove T sta per “Togetherness”, ovvero giovanissimi, adulti e anziani, tutti insieme. Perché TikTok non è tanto una questione di età quanto di… mentalità.
E su questo la pandemia ci ha dato una grossa mano, perché è stata – di fatto – un catalizzatore. I lunghi periodi dei vari lockdown, infatti, hanno costretto figli, genitori e spesso nonni nella stessa abitazione. Per far sì che la monotonia non prendesse il sopravvento, in molti si sono lasciati andare trasportati dalle nuove generazioni. È così che sono nati balletti e scenette in formato casalingo, con coreografie a volte improbabili, più o meno spontanee.
Quattro le esigenze personali da soddisfare, a volte incoscientemente. E sono proprio quelle esigenze che, oggi, sono diventate lo zoccolo duro – ed il punto forza – di questo social: anzitutto “intrattenere” (e quindi spazio alla comicità e alla spensieratezza), poi “partecipare” (ad essere gettonatissime sono le cosiddette “challenge”, ovvero delle sfide che vengono lanciate sui social allo scopo di essere diffuse e diventare virali). Ma bisogna anche “sollevare”; non a caso molti sostengono che TikTok sia l’app migliore per sollevare il morale delle persone. E infine “scoprire”: lavori, mestieri, hobby e chi più ne ha più ne metta, soprattutto grazie ai tutorial.
Eccola, la Generazione T, che va oltre le fasce di età per abbracciare, letteralmente, tutti. Nonni che si cimentano nella trap insieme ai nipoti, mamme che prendono in giro bonariamente i propri figli: ce n’è per tutti i gusti. Chiunque, infatti, può esprimere al meglio se stesso ed i propri interessi, a prescindere dall’età anagrafica. Così come si può usare questo social a scopo professionale, per promuovere la propria attività lavorativa, che sia uno studio medico, un negozio di abbigliamento o delle lezioni di inglese.
E in Italia? La senior più amata di TikTok è sicuramente Nonna Roberta, 75 anni e più di 200mila follower in rete. È diventata una vera e propria star grazie al suo modo di fare, alla sua autenticità, che ha conquistato tutti. Merito anche di sua nipote, che le ha fatto scoprire questo social. Ogni giorno nonna Roberta si cimenta sui temi più disparati, parla di attualità come pure dell’appuntamento dal dentista. Parla di sport, di storia ed anche di cucina, non rifiuta mai una chiacchierata informale. Quando è “sbarcata” su TikTok, ha subito notato una cosa: i ragazzi avevano bisogno di sfogarsi, di parlare, di fare domande. E lei si è messa a disposizione. Del resto ha sempre amato il contatto con la gente, per 35 anni ha lavorato in una libreria, consigliando letture ai suoi clienti. Ed ora la sua nuova veste di TikToker le ha ridato proprio questo: una dimensione di socialità che il pensionamento le aveva un po’ tolto.
E poi c’è Nonna Giovanna, anzi, “LaNonnaGiovanna” per essere precisi. Ha 88 anni e oltre 200mila persone che la seguono. Originaria della Ciociaria, vive a Pisa da molto tempo: abita da sola in una fattoria. La sua compagnia? Un cane, tre gatti, cinque conigli e una quarantina di pulcini. Più il telefonino, ovviamente. Adora fare i video, perché la fanno sentire più giovane.
È stato suo nipote Nicola ad avviarla al mondo dei social. Lui, attore comico venticinquenne, ha iniziato facendo delle scenette con sua nonna. È così che è scoppiata la “Nonna Giovanna mania”. È diventata famosa pubblicando parodie, balli e anche scherzi al nipote. Ha imitato Michael Jackson, ha dato lezioni di ballo, dal valzer alla tarantella; si fa immortalare indossando una parrucca di ricci rosa come pure la bandana. Tutto con leggerezza, tutto con il sorriso. Il suo mantra è: “mai prendersi sul serio”. E con lei il divertimento è assicurato. I giovani la adorano, ed ha ottenuto anche vari riconoscimenti. A settembre 2019, ad esempio, ha vinto il “Premio Web” al festival comico di Firenze. Spesso viene invitata in discoteca come ospite, i suoi fan la fermano per strada. Insomma, Nonna Giovanna si candida a portare la bandiera della “Generazione T”, perché ha fatto incrociare generazioni che, in altre circostanze, faticano a comunicare.
NON SOLO SKETCH
Lily Ebert ha 97 anni, è una delle ultime sopravvissute all’Olocausto e mantiene alta la memoria su quello che è successo. Lei racconta l’orrore della Shoah ai giovani. Ma non va nelle scuole o nei teatri a parlare, lo fa attraverso TikTok.
Ad aiutarla è il suo pronipote adolescente, Dov Forman, che ne gestisce l’account. Sua nonna si rivolge ai giovani per parlare della terribile esperienza che ha avuto. Risponde alle loro domande, anche le più disparate (come si dormiva, cosa è successo ai bambini nati nel campo, cosa mangiavano ad Auschwitz). È seguita da oltre un milione di persone. I nazisti volevano eliminarla, ma lei è riuscita a diventare una messaggera di pace, a tenere viva l’attenzione e la memoria su quello che è successo. E parla alle nuove generazioni usando il loro stesso linguaggio: «Devono conoscere la storia – ha affermato Lily – affinché una cosa del genere non accada mai più a nessun essere umano».
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