La Gen Z britannica sta mostrando una tendenza allarmante: una crescente sfiducia nella democrazia e una forte propensione verso leadership autoritarie.
Secondo un recente sondaggio condotto da Craft per Channel 4, più della metà dei giovani del Regno Unito ritiene che il paese sarebbe un posto migliore se fosse governato da un leader forte, senza dover rendere conto a Parlamento ed elettori. Inoltre, un terzo accetterebbe persino un governo militare.
I dati del sondaggio: Gen Z e democrazia
L’indagine, intitolata Gen Z: Trends, Truth and Trust, ha coinvolto 3.000 persone di età compresa tra i 13 e i 65 anni, rivelando tre principali tendenze tra i giovani:
– Disimpegno democratico: il 52% della Gen Z vorrebbe un leader forte senza vincoli parlamentari, mentre il 33% considera accettabile un governo militare.
– Divergenza di genere e percezione della discriminazione: il 45% degli uomini under 30 ritiene che la promozione dell’uguaglianza femminile stia ormai discriminando gli uomini.
– Sfiducia nei media tradizionali: il 58% si fida tanto delle informazioni ricevute dagli amici quanto di quelle fornite dal giornalismo consolidato, mentre il 42% degli uomini giovani si affida agli influencer, tra cui figure controverse come Andrew Tate.
L’influenza dei social media e la crisi della verità
Secondo Alex Mahon, CEO di Channel 4, la Gen Z è stata esposta fin dalla nascita a una realtà digitale polarizzante, che ha alterato il loro rapporto con la verità e la democrazia. Le piattaforme globali, prive di obblighi di verifica dell’accuratezza delle informazioni, hanno favorito la disinformazione. Questo ha portato i giovani a creare una propria “playlist” di notizie, attingendo da fonti contraddittorie.
E Mahon sottolinea un punto cruciale: “Dobbiamo iniziare a pensare alla verità oggettiva come a un bene pubblico”.
Un fenomeno che ha radici più profonde
La tendenza a favore di sistemi di governo autoritari non è un fenomeno isolato. Già nel 2022, un gruppo di esperti della Onward evidenziava che solo il 72% dei giovani tra i 18 e i 24 anni considerava la democrazia un buon sistema di governo, contro il 94% degli over 65.
Alcuni analisti interpretano questo dato come il riflesso di un’insoddisfazione crescente nei confronti delle istituzioni. Westminster, accusata di ignorare le esigenze dei giovani, ha contribuito a generare un sentimento di frustrazione. Molti ragazzi vedono l’Occidente in declino e guardano con curiosità a modelli di governance alternativi.
Perdita di coesione sociale e rischi di radicalizzazione
Uno degli effetti più pericolosi di questa disaffezione politica è la crescente radicalizzazione giovanile. Negli ultimi tre anni, il numero di minorenni indagati dall’MI5 (l’ente per la sicurezza e il controspionaggio del Regno Unito ndr) per coinvolgimento nel terrorismo è triplicato. Inoltre, la polizia britannica ha segnalato un modello di giovani uomini sempre più affascinati dalla violenza, esposti a contenuti estremi online.
Come invertire la tendenza?
Nonostante il quadro critico, il report di Channel 4 propone alcune strategie per arginare il problema:
– Creazione di un marchio di fiducia: etichettare contenuti verificati per distinguerli dalle fake news.
– Prominenza algoritmica: favorire nei feed social i contenuti prodotti dai media di servizio pubblico.
– Regolamentazione dell’IA: garantire che l’intelligenza artificiale sia addestrata su fonti affidabili e trasparenti.
Secondo Alex Mahon, l’uso di algoritmi che amplificano contenuti polarizzanti e disinformazione rappresenta un pericolo per la stabilità delle società occidentali. In questo contesto, la capacità della Gen Z di distinguere i fatti dalla propaganda potrebbe diventare “una questione determinante della nostra epoca”.
© Riproduzione riservata