Il gelato è uno di quegli alimenti che mette d’accordo tutte le generazioni. E’ anche un alimento che identifica il nostro made in Italy. Ma qualcosa sta cambiando. Insomma, “gelato = Italia”? Non proprio, almeno in termini di produzione. Per due anni consecutivi, secondo gli ultimi dati Eurostat, siamo stati superati dalla Germania.
La classifica, riferita alla produzione del 2019, ci vede al secondo posto e al terzo la Francia (i dati, precisa Eurostat, sono del 2018). Il 2020, tra l’altro, non lascia ben sperare visto che Coldiretti stima un crollo del 20% nell’estate del Covid. Non certo perché gli italiani amino meno il gelato, anzi, ma principalmente per il calo dei turisti stranieri.
I dati Eurostat sulla produzione di gelato nell’Ue
Nel 2019 nell’Unione europea sono stati prodotti 3 miliardi di litri di gelato, un aumento del 6% rispetto all’anno precedente. L’unione europea non solo produce per i consumi interni ma esporta per un totale di 222 mila tonnellate che valgono 723 milioni euro. Si esporta e si importano 82 mila tonnellate per un valore di 180 milioni di euro.
Come si diceva, la Germania nel 2019 è stato il principale produttore di gelato con 635 milioni di litri, seguita dall’Italia con 554 milioni e la Francia con 451 milioni di litri. La Francia è anche il Paese che esporta di più con 55 mila tonnellate di gelato, seguono i Paesi Bassi (35 mila tonnellate) e la Germania (29 mila). La principale destinazione delle esportazioni è il Regno Unito, seguono la Svizzera e la Cina. Dal Regno Unito arrivano anche le principali importazioni di gelato, seguono la Serbia e la Svizzera.
In Italia si punta sulle agrigelaterie e sul gelato artigianale
Negli ultimi anni – spiega Coldiretti – si è registrato un vero e proprio boom delle agrigelaterie artigianali che garantiscono la provenienza della materia prima dalla stalla alla coppetta con gusti che vanno dal latte di asina a quello di capra fino alla bufala.
Una spinta che ha favorito la creatività nella scelta di ingredienti che valorizzano i primati di varietà e qualità della produzione agroalimentare nazionale, dal gusto di basilico fino al prosecco. Nelle agrigelaterie – continua la Coldiretti – è particolarmente curata la selezione degli ingredienti, dal latte alla frutta, che sono rigorosamente freschi con gusti a “chilometri zero” perché ottenuti da prodotti locali che non devono essere trasportati con mezzi che sprecano energia ed inquinano l’ambiente.
Gli over 64 consumano più gelato artigianale
Il gelato artigianale è premiato da oltre 9 italiani su 10 che lo consumano abitualmente, secondo un sondaggio Fipe. Tra le motivazioni che favoriscono l’apprezzamento del gelato artigianale prevalgono diverse caratteristiche organolettiche del prodotto, in primis il gusto e la bontà delle materie prime (per il 96% del campione) e la sensazione di refrigerio (83%). Il 18,1% degli intervistati ha dichiarato di consumare in prevalenza gelato artigianale, mentre l’81,9% dichiara di consumare indistintamente entrambe le tipologie di gelato.
Tra coloro che scelgono di consumare in prevalenza gelato artigianale, il dato è accentuato tra gli uomini, gli over 64 e i residenti al Sud e nelle isole. Sono invece le donne in prevalenza a dichiarare di consumare entrambe le tipologie di gelato, insieme alla fascia di età compresa tra i 45 e i 54 anni e i residenti nel Nord Ovest.
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