Freddo e terza età possono rappresentare un connubio critico. Forse più di quanto si possa immaginare. Con l’età, infatti, l’organismo diventa sempre più sensibile al freddo. Una situazione che finisce col ripercuotersi sulla salute e sulla qualità della vita. Per questo è importante prevenire e affrontare i rischi derivanti dall’abbassamento delle temperature.
Pericolo ipotermia: meglio scongiurarla
Gli over 65, sono più “freddolosi” perché, oltre a vivere un fisiologico rallentamento del metabolismo, presentano una ridotta capacità di termoregolazione. Per questo è essenziale scongiurare l’ipotermia, evitando che la temperatura corporea scenda sotto i 35°C.
Si tratta di un’eventualità peraltro favorita dai motivi più disparati. Ad esempio, dal diabete che impedisce al sangue di fluire normalmente nel corpo. Ci sono poi malattie, come il Parkinson e l’artrite che, per cause diverse, rendono difficile indossare più vestiti, usare una coperta o ripararsi dal freddo. Infine, la perdita di memoria può far dimenticare a casa, uscendo, l’abbigliamento più adatto.
Gli studi confermano i rischi
Diversi studi confermano che all’abbassamento delle temperature corrisponde un aumento dei ricoveri ospedalieri (in particolare per le riacutizzazioni respiratorie e cardiache) e della cadute. L’aumento della pressione arteriosa legato al freddo può comportare, nei casi più gravi, persino infarti del miocardico ed ictus cerebrali.
C’è inoltre un altro fattore che contribuisce alla sensazione di freddo negli anziani: è l’assottigliamento dell’epidermide. Secondo uno studio francese, infatti, tra le funzioni svolte dalla pelle c’è quella di fare da barriera contro le variazioni climatiche e, in particolare, contro il raffreddamento. Una pelle fragile e disidratata, come quella degli anziani, è all’origine di irritazioni, arrossamenti e dermatosi. Per sopperire alla mancanza di sebo è consigliabile utilizzare balsami e creme idratanti.
Combattere il freddo a tavola
In inverno è normale avere più fame. Le basse temperature obbligano il nostro organismo ad un maggior dispendio energetico, così da garantire una temperatura corporea costante.
Ma mangiare di più non significa dover aumentare di peso. Meglio optare quindi per alimenti proteici che, con poche calorie, nutrono i muscoli e bruciano i grassi. Fra questi, carni bianche, pesce, legumi, uova, ricotta, formaggi magri e yogurt. Senza dimenticare tutti quei prodotti che favoriscono l’eliminazione delle tossine, tenendo a bada colesterolo e sovrappeso. Pensiamo, ad esempio, a lenticchie, ceci e fagioli il cui apporto in ferro aiuta anche a combattere anemia e stanchezza.
L’appello dei geriatri: attenzione alla diminuzione della temperature
Sono gli stessi geriatri a mettere in guardia: la terza età è un periodo della vita in cui è necessario prestare particolare attenzione alla diminuzione delle temperature. Temperature inferiori alle medie stagionali comportano un aumento della mortalità, dei ricoveri ospedalieri (in particolare per riacutizzazioni respiratorie e cardiache) e della cadute. L’incremento della pressione arteriosa, legato al freddo, può condurre ad eventi cardiovascolari gravi, come infarti del miocardico ed ictus cerebrali.
La prevenzione allora gioca un ruolo fondamentale nel superare la stagione invernale con serenità. Fare attenzione all’abbigliamento e agli orari di uscita, mangiare in modo appropriato, mantenere sempre il contatto con il proprio medico curante, sono alcune delle attenzioni per salvaguardare la salute. Senza mai dover rinunciare ad una buona qualità della vita.
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