Secondo recenti studi, mantenere dei buoni legami sociali durante la terza età rende le persone più sane e felici. Uno dei rapporti più importanti in questa fase è quello con i fratelli, soprattutto quando i genitori invecchiano o si ammalano
Il rapporto tra fratelli è costellato da molti alti e bassi: c’è un tempo fatto di dispetti e scaramucce, un altro di liti e incomprensioni, ma ci sono anche momenti di grande condivisione. Ne sapeva qualcosa Alvin Straight, l’americano protagonista di un’epopea contemporanea diventata poi un film di David Lynch. Straight (che in inglese significa “dritto”) in questo caso non è solo un cognome, ma anche la direzione che Alvin ha seguito nel 1993 per raggiungere suo fratello. All’età di 73 anni, infatti, il contadino dell’Iowa è partito per un viaggio di 550 km fino alla casa di Lyle, appena colpito da un ictus, con il quale non aveva rapporti da anni. Nulla di strano fino a qui se non fosse che il settantatrenne, che non aveva mai preso la patente, decise di costruire un piccolo rimorchio attrezzato da agganciare al proprio tosaerba. E così, percorrendo 8 km all’ora e superando svariati imprevisti, raggiunse la casa del fratello e ci rimase per diverse settimane. Una storia a lieto fine che ha portato i due a conoscersi meglio, a rinsaldare un rapporto trascurato e a scoprire una strana passione in comune per i tosaerba.
La storia dei fratelli Straight è solo un esempio di come le relazioni fraterne mutino nel tempo attraversando varie fasi. Tra i venti e i trent’anni si dà più importanza al proprio percorso individuale cercando di realizzarsi in ambito professionale e personale: qui continua quel processo di separazione già avviato durante la fase adolescenziale. Durante la prima età adulta, però, il rapporto può incontrare una sorta di “concorrenza costruttiva” dove ognuno mette sul piatto il proprio vissuto, i propri traguardi, e si confronta con la controparte. È in questo momento della vita che si possono aggiungere delle caratteristiche alla relazione affinando delle abilità come la tolleranza reciproca, il conforto e il perdono. L’arrivo dei figli è un ennesimo punto di svolta in cui si ridefiniscono i ruoli educativi all’interno del nucleo famigliare: i fratelli sono più concentrati sulla nuova generazione che su se stessi e condividono il senso di responsabilità verso i piccoli di casa.
Secondo gli studi psicosociali, l’ultimo cambiamento avviene all’alba della terza età quando l’ammirazione e l’affetto tra fratelli aumentano progressivamente, mentre diminuiscono la litigiosità, l’antagonismo, la competitività e i tentativi di prevaricare sugli altri. Anche se meno frequenti, però, i conflitti possono presentarsi in concomitanza di momenti più delicati, come quelli in cui è necessario accudire i genitori non più autosufficienti: il sostegno fraterno in questi momenti è essenziale per garantire una continuità famigliare e condividere delle scelte difficili. Molto spesso, infatti, i fratelli condividono valori e obiettivi acquisiti all’interno del contesto famigliare e anche se la presenza di una figura fraterna può essere meno marcata, la maggior parte dei senior crede che un fratello presterebbe il proprio aiuto in un momento di crisi, indipendentemente dalla qualità della relazione.
In un esperimento basato sulla distanza geografica tra fratelli, un campione di americani over 55 è stato diviso in tre tipologie: il 30% di loro viveva in un range di 40 km dal fratello più vicino, poco più del 45% si trovava tra i 50 e i 480 km di distanza, mentre il restante 25% sosteneva di avere un fratello vicino. Analizzando queste relazioni è risultato che i fratelli vicini si garantiscono reciprocamente un supporto nelle attività quotidiane, ma la distanza non è un ostacolo quando si parla di sostegno emotivo: dopo i 60 anni, nel 75% dei casi la relazione fraterna è considerata un porto sicuro e un collegamento saldo con la famiglia d’origine.
Una storia vera (The Straight Story) è un film del 1999 diretto da David Lynch.
Si basa sulla storia di Alvin Straight, un contadino dell’Iowa che nel 1993, a 73 anni di età, intraprese un lungo viaggio a bordo di un tosaerba per raggiungere il fratello reduce da un ictus. Straight coprì in 6 settimane la distanza di 240 miglia (386 chilometri circa), viaggiando a 5 miglia all’ora (8 km/h).
Per la sua interpretazione, Richard Farnsworth ha ricevuto una nomination agli Oscar e ai Golden Globe come miglior attore protagonista.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]
© Riproduzione riservata