La storia a lieto fine di una coppia ospite in una Rsa dimostra ancora una volta il potere del più grande dei sentimenti: l’amore.
Franco Marsella, 66 anni, e Giuseppina Gullo, di 63, sono due freschi sposini, convolati a nozze pochi giorni fa nel municipio di San Giuliano Terme (Pi). Una data sognata da anni, ma sempre rimandata per via del Covid. Sembrerebbe il perfetto finale di una storia d’amore come tante. Se non fosse che la notizia è assurta agli altari della cronaca perché la scintilla non è scoccata in un luogo qualsiasi, ma nella struttura che li accoglie. Una delle residenze della Fondazione Casa Cardinale Maffi Onlus a Mezzana.
Dalla malattia alla speranza
In una intervista al quotidiano La Nazione, Giuseppina racconta di come è entrata nella Rsa in un momento difficile della sua vita. “Non avevo mai appetito – racconta -, non mi ricordavo niente, tremavo in continuazione e non camminavo più. Mi nutrivo attraverso un sondino nasogastrico”. Una situazione dolorosa, che le aveva fatto perdere la gioia di vivere. Ma poi è arrivato lui, Franco, e con lui l’amore. E, come accade in questi casi, tutto è cambiato.
Una vita nuova in due
Quando, qualche anno fa, il novello sposo arriva nella Onlus, porta con sé un gran desiderio di rendersi utile. L’incontro con la nuova ospite, così fragile e disorientata, fa scattare immediatamente in lui il desiderio di protezione. Inizia così a starle sempre più vicino, aiutandola con i pasti e nello svolgimento delle piccole azioni quotidiane. Finché col tempo nasce tra loro un sentimento profondo e la decisione di non separarsi mai più. Da suggellare con le nozze (per entrambi le seconde), davanti a familiari ed amici.
La forza dei sentimenti
La rinascita di Giuseppina è stata il risultato dell’amore avvertito intorno a sé, proprio quando ormai pensava che la sua vita non avesse più un senso. Quello di Franco, certo, ma anche delle infermiere, delle Oss e delle animatrici della Residenza. Tutte pronte ad aiutare gli sposini nell’organizzazione della cerimonia. Dalle fedi ai fiori, alla scelta degli abiti. Al ricevimento, organizzato nel giardino della Rsa, hanno partecipato anche gli altri ospiti, coinvolti nell’allestimento delle decorazioni e del cibo. In Municipio erano naturalmente presenti anche i rispettivi figli, lieti del ritrovato entusiasmo dei genitori.
Il cuore non ha rughe
“L’amore è senza età” è una massima che fa storcere il naso a chi è ancora troppo giovane per credere che sia vero. Ma quella che appare come una frase fatta – persino un poco melensa – è invece una realtà che interessa di frequente la vita affettiva dei senior. Ancor di più nelle Rsa, strutture che favoriscono gli incontri e le relazioni sociali. Del resto, spiegano gli psicologi, la terza età è un momento delicato dell’esistenza, nel quale si cercano affetto e tenerezza. Un tempo nel quale la (ri)scoperta dell’importanza dei piccoli gesti – tenersi la mano, versare il caffè – si allaccia col bisogno della cura dell’altro.
Aumentano i matrimoni degli over 70
Cifre alla mano, il bisogno di matrimonio nella terza età è confermato anche dai dati Istat diffusi qualche tempo fa da Adnkronos. Dal 2005 al 2015, infatti, la quota di sposi maturi over 70 è addirittura raddoppiata, passando dallo 0,4% allo 0,8%. Un trend in apparente controtendenza rispetto alla riduzione del 21,5 % dei matrimoni, scesi nel decennio in questione da 247.740 a 194.377. Ma si tratta pur sempre di un indice inferiore all’1%, e che riguarda prevalentemente le seconde nozze. Una seconda chance, dunque, come nel caso di Franco e Giuseppina, ai quali vanno i migliori auguri per un futuro sereno da trascorrere per sempre l’uno accanto all’altra.
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