Lucia Fontana.
Insegnante di scuola materna in pensione con la passione per la scrittura e in particolare per la poesia. Partecipa al Concorso 50&Più per la seconda volta. Vive a Rivergaro (Pc).
Inventarsi un amore per vivere, alzarsi al mattino e dirsi” lo vedrò, non lo vedrò”.
Tutto procede uguale e banale, lo scricchiolio di carta straccia , un’ora per accendere un camino e cenere, cenere da svuotare e vetro opacizzato dal nero del fumo da pulire e poi tanto troppo cibo da ingoiare e piatti , piatti nel lavello da lavare e una vita senza amore da condurre sempre uguale.
Io avrei voluto diventasse amore la simpatia per te che da parte mia chiamo innamoramento.
Conoscendoci di vista all’improvviso tu per strada mi abbracciasti, due braccia che ti stringono con le intento di creare fusione, complicità. Io mi ci abbandonai effetto magnete calamita e stupendomi della mia baldanza “un abbraccio che aspetto da una vita”, mentre provavo con intensità lo sciogliersi dentro, tempo sospeso che dura un attimo come un’eternità.
Appuntamenti improvvisi a cui mi presentavo con il cuore in gola percependo la tua fisicità da predatore rapido, luce brillante negli occhi: “Prendo un caffè e scappo”, un caffè tra l’altro sempre offerto da me, bevuto al tavolino, posizione scelta da te, il più in vista possibile in un bar in un centro commerciale, ovviamente per far sembrare l’incontro avvenuto per caso, seduti composti e lontani. La tua mano che veloce si ritrae mentre parlando la sfioro, me la sono scolpita bene in mente. L’ho sempre saputo: io mi innamoro solo di chi non c’è .
“Tu sei una donna strana”. Sì, io sono quella bambina in fondo ad una stradina bianca affacciata sulla strada provinciale, dove mi era stato detto che era passato in moto il mio papà, ero lasciata per lunghi periodi a casa di una zia. Una bambina ancora nell’inutile attesa di qualcuno che la viene a cercare e riprendere per riportarla a casa. “Smettiamola con questa pagliacciata” forse spiazzato dalle mie pronte risposte con frasi allegre e divertenti per tenerti interessato a me ai tuoi “buongiorno”, “cara”, “tesoro”. Un pensiero nascosto in me “forse che sono il suo tesoro vero?” mentre i tuoi messaggi terminavano con un laconico e non impegnativo “eh già”.
Per me l’amore è rimanere in un gioco d’equilibrio su una corda tesa , una situazione improbabile come tra me e te “ho capito perché tu mi piaci così tanto è perché ti tiri indietro”.
Botta e risposta”. L’amicizia dura per sempre quando amici si è”. Ma allora cosa è? Mah? Eppure ce n’è di gente che mi apprezza, ma sei tu che sei nella mia testa e che la mia testa vorrebbe chiamare amore e mi fa stare ad aspettare sulla stradina bianca nell’attesa che tu compaia dicendo “eh già”.
Mio cavaliere solitario e irraggiungibile prima o poi spero di poterti leggere questa mia specie di lettera scritta tra me e me sperando a volte di essermi liberata di te, a volte di poter rimanere in quell’oasi di bambina e dirmi “c’è , non c’è, c’è”.
Niente è stato più bello per me che inventare te.