Circa il 30% della popolazione over 65 soffre di limitazioni motorie dovute principalmente a patologie muscolo-scheletriche. La fisioterapia può essere un valido supporto per ridurre gli stati infiammatori, i dolori, e riacquistare mobilità.
Grazie alla fisioterapia, eseguita da professionisti su indicazioni mediche di un fisiatra, è possibile combattere i dolori lombari, le disfunzioni articolari e muscolari, e migliorare alcuni dei sintomi che caratterizzano patologie neurologiche come ictus, sclerosi multipla e Parkinson.
Il disturbo più comune per il quale è richiesto l’intervento di un fisioterapista è il mal di schiena, che può interessare anche il collo, e può manifestarsi dopo sforzi eccessivi, a seguito di un’assunzione prolungata di posture sbagliate o a causa di un’eccessiva sedentarietà.
Fra le patologie nelle quali può essere indicata troviamo l’artrosi alle mani, ossia la progressiva degenerazione della cartilagine dell’articolazione. In questo caso è utile a ridurre il dolore e migliorare la funzionalità dell’arto. Lo specialista può utilizzare tecniche manuali e strumenti come laser, ultrasuoni e tecarterapia ed è indicata anche per il formicolio alle mani.
La pratica terapeutica
Il metodo fisioterapico più comune è quello che prevede la manipolazione manuale, il massaggio e le tecniche di ginnastica medica. Ma la pratica terapeutica si avvale anche di altri mezzi come le radiazioni luminose (fototerapia), il calore (termoterapia), l’elettricità (elettroterapia), l’acqua (idroterapia) e ovviamente l’esercizio fisico. Spesso le varie tecniche possono essere utilizzate in combinazione.
Fisioterapia: diversi tipi di trattamento
Il settore della riabilitazione fisioterapica è molto ampio. La massoterapia, ad esempio, è uno degli ambiti applicativi più frequenti ed è una tecnica basata sul massaggio di determinate zone del corpo per ridurre dolori e tensioni muscolari o articolari; la fisiokinesiterapia serve a recuperare le funzioni motorie e si esegue manualmente o tramite l’impiego di strumenti e macchinari, includendo anche la ginnastica posturale e l’elettrostimolazione. Il trattamento può essere attivo o passivo.
Tra i principali trattamenti c’è poi la tecarterapia, o Tecar, usata su pazienti che hanno subito traumi o malattie infiammatorie dell’apparato muscoloscheletrico, finalizzata al recupero delle funzionalità mediante tecniche elettromedicali di stimolazione termica. In particolare, è previsto l’uso di un dispositivo di calore applicato sulla parte lesa per aumentare la microcircolazione e la temperatura interna, favorendo la vasodilatazione.
La rieducazione posturale, invece, ha come obiettivo il miglioramento delle funzionalità dell’apparato muscoloscheletrico, indebolite da traumi o patologie. Il percorso terapeutico è basato su una serie di esercizi statici e dinamici eseguiti con il supporto del professionista, ed è indicato a seguito di interventi chirurgici o in caso di lombalgie, artrosi, ernie e cervicalgie.
Anche l’osteopatia rientra fra le tecniche fisioterapiche e prevede un approccio olistico alla riabilitazione, usato sia per la prevenzione che per il trattamento di una serie di disturbi. Prevede solo un trattamento manuale, senza l’ausilio di attrezzature. Gli ambiti applicativi possono essere molto numerosi, e comprendono il trattamento delle cefalee e le artropatie.
La stimolazione funzionale magnetica
Rappresenta una tecnica particolare nel campo fisioterapico e prevede l’impiego di appositi macchinari per l’attivazione del sistema muscolare: questi dispositivi emettono onde elettromagnetiche capaci di penetrare nei tessuti e favorire la riabilitazione attraverso la stimolazione funzionale. È indicata nel trattamento delle artrosi, delle instabilità articolari o nelle lesioni ai tendini.
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