Non ci si potrà spostare tra una Regione e l’altra, tanto meno per andare a sciare. Questa è la sintesi degli ultimi due provvedimenti anti-Covid. Il divieto di spostamenti tra Regioni e Province Autonome è stato prorogato a partire da oggi, 16 febbraio, fino a 25 febbraio. A stabilire lo slittamento è il Decreto Legge del 12 febbraio scorso, ultimo atto del presidente del Consiglio uscente Giuseppe Conte. Il 15 febbraio era in scadenza anche lo stop allo sci amatoriale che è stato prorogato anch’esso, in extremis, al 5 marzo prossimo, in concomitanza con la scadenza del Dpcm del 14 gennaio scorso. Questa proroga, invece, è stata decisa con un’ordinanza, datata 14 febbraio, del Ministro della Salute Roberto Speranza in base agli ultimi dati epidemiologici sulla diffusione del virus.
Divieto di spostamenti tra Regioni
Il divieto di spostarsi tra Regioni o Province Autonome diverse, anche in area gialla, ci sarà fino al 25 febbraio. Il Decreto di proroga consente di spostarsi tra una Regione e l’altra o Provincia Autonoma (indipendentemente dal colore), solo per determinati motivi: lavoro, necessità e salute.
Si tratta di spostamenti che vanno sempre motivati. È sempre possibile farlo attraverso un’autodichiarazione da rendere su moduli prestampati già in dotazione alle Forze di Polizia statali e alle Polizie locali. Attenzione perché la veridicità delle autodichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi e l’accertata falsità di quanto dichiarato costituisce reato.
Stop allo sci fino al 5 marzo 2021
La proroga dello stop allo sci fino al 5 marzo è stata decisa il 14 febbraio, proprio alla vigilia della ripartenza delle attività, tra lo sconcerto degli operatori già organizzati per la ripartenza della stagione sciistica, nonché dei governatori delle rispettive Regioni. Le piste da sci rimangono chiuse ovunque. Le motivazioni di tale scelta sono dovute, come spiega in una nota il Ministero della Salute, alla diffusione della nuova variante inglese del virus.
«Il provvedimento – si precisa – tiene conto dei più recenti dati epidemiologici comunicati venerdì 12 febbraio dall’Istituto Superiore di Sanità, attestanti che la variante VOC B.1.1.7, detta variante inglese e caratterizzata da maggiore trasmissibilità, rappresenta una percentuale media del 17,8% sul numero totale dei contagi. La preoccupazione per la diffusione di questa e di altre varianti del virus SARS-CoV-2 ha portato all’adozione di misure analoghe in Francia e in Germania».
Il no del Comitato Tecnico Scientifico e la promessa dei ristori
Nel verbale del 12 febbraio scorso, il Comitato Tecnico Scientifico, con specifico riferimento alla riapertura degli impianti sciistici nelle Regioni inserite nelle cosiddette “aree gialle”, afferma che «allo stato attuale non appaiono sussistenti le condizioni per ulteriori rilasci delle misure contenitive vigenti, incluse quelle previste per il settore sciistico amatoriale».
Il Governo, conclude la nota del Ministero della Salute, «si impegna a compensare al più presto gli operatori del settore con adeguati ristori».
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