Sapere quanti passi ha fatto il proprio cane o quanto ha dormito: le nuove tecnologie wearable ora guardano anche ai nostri amici a quattro zampe
Dopo l’Ungheria, secondo il Censis, siamo il secondo Paese nell’Ue per numero di amici a quattro zampe, con 7,3 milioni di gatti e 7 milioni di cani nel 38,8% delle case. Tra gli over 65 si raggiungono picchi del 55%.
Solo nel 2017 le famiglie italiane hanno speso 5 miliardi di euro per la loro cura e benessere: non male per un mercato che a livello globale, nello stesso periodo, ha creato un giro d’affari pari a circa 109 miliardi di euro.
Grazie ai dispositivi digitali indossabili anche dagli animali domestici – i cosiddetti pet wearable – entro il 2024 il guadagno dovrebbe crescere di altri 3,2 miliardi di euro. I “Millennial”, infatti, tendono ad usarli per monitorare e localizzare i loro amici a quattro zampe in tempo reale, attraverso avanzatissimi pet tracker, ovvero tracciatori che, con un’apposita App, consentono persino di verificarne l’attività motoria.
Con l’Internet delle Cose, cioè la perenne connessione dei dispositivi e il costante interscambio di dati in rete, anche i nostri animali svilupperanno a breve il loro lato “tecnologico”.
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