Serata duetti per il quarto appuntamento con il Festival di Sanremo 2023. Sul palco del Teatro Ariston si sono esibiti i cantanti in gara accompagnati da vari artisti. Ad accompagnare Amadeus l’attrice Chiara Francini. Record di ascolti, non si registrava un dato così alto dal 1987.
Una serata da record: il quarto appuntamento con la 73esima edizione del Festival di Sanremo ha registrato il 66,5% di share. Sono stati oltre 11 milioni gli italiani incollati al televisore per la serata duetti: l’esibizione dei cantanti in gara con artisti nazionali e internazionali. Ad affiancare Amadeus nella conduzione del Festival, l’attrice di cinema e teatro Chiara Francini che ha portato sul palco dell’Ariston un monologo sulla maternità mancata. Nella “città dei fiori” l’atteso ritorno di Eros Ramazzotti e quello di Elisa e Giorgia che si sono esibite insieme, l’arrivo di Carla Bruni che, con un look Versace, ha ammaliato gli spettatori duettando con Colapesce e Dimartino.
La classifica dei duetti: vince Marco Mengoni
A trionfare nella serata duetti Marco Mengoni. Il cantante viterbese ha riletto i Beatles in chiave gospel con il Kingdom Choir in una interpretazione da brividi, commentando: “Questo premio lo devo dividere con tutti, con l’orchestra e con il coro”. Al secondo posto della classifica si è posizionato Ultimo (secondo anche nella classifica generale) che ha duettato con Eros Ramazzotti in un medley delle sue canzoni. Al terzo posto Lazza con Emma Marrone e Laura Marzadori. Ha conquistato il quarto posto Giorgia che si è esibita con Elisa portando a Sanremo una delle sue canzoni più belle: “Di sole e d’azzurro”. Al quinto posto Mr.Rain con “Qualcosa di grande” di Cesare Cremonini, duettando con Fasma. Tra gli altri duetti degni di nota, sicuramente quello con Fedez e gli Articolo31 ed Elodie con Big Mama.
Il monologo di Chiara Francini
Le tematiche sociali continuano ad avere un ruolo importante nelle serate del Festival di Sanremo. Dopo la lotta alla violenza sulle donne portata all’Ariston da Chiara Ferragni (che ha donato il suo cachet ad un’associazione romana impegnata sul tema), dopo il monologo di Francesca Fagnani sul carcere minorile di Nisida e, ancora, dopo le parole della campionessa di pallavolo Paola Egonu sull’antirazzismo e sulla parità dei diritti, anche l’attrice Chiara Francini porta all’Ariston un tema forte: la maternità. E il suo monologo è quello di una donna, non madre, per scelta o per forza. Tra le sue parole: “Arriva un momento della vita in cui è chiaro che sei diventato grande: quando hai un figlio. Ora, io un figlio non ce l’ho, però credo sia una cosa dopo la quale è chiaro che non potrai più essere più giovane come lo eri a sedici anni, col liceo, la discoteca e il motorino. E c’è un momento in cui tutti intorno a te cominciano a figliare. È una valanga”. E ancora: “Io da qualche parte penso di essere una donna di merda, perché non so cucinare, perché non mi sono mai sposata e perché non ho avuto figli. Lo so che razionalmente non è così, ma dentro di me c’è questa voce, esiste, e io, alla fine, penso che abbia ragione lei, che io sia sbagliata”.
Champagne per Peppino di Capri: vince il premio “Città di Sanremo”
Sul palco dell’Ariston anche il cantautore Peppino di Capri, recordman di presenze al Festival di Sanremo con 15 partecipazioni. Seduto al pianoforte ha intonato uno dei suoi cavalli di battaglia: “Champagne”, appunto. Al termine dell’esibizione, premiata con una standing ovation del pubblico, Di Capri ha ricevuto l’ambito premio “Città di Sanremo” alla carriera. L’artista ha detto “Lo aspettavo, meglio tardi che mai”.
“La bambina con la valigia”
Amadeus ha reso omaggio al “giorno del ricordo”, leggendo un passo del libro “La bambina con la valigia” scritto da Gigliola Alvisi. Il racconto narra la storia di Egea Haffner, “una delle testimonianze più autentiche della tragedia vissuta da migliaia di italiani di Istria, Dalmazia e Venezia Giulia nel Dopoguerra”. Sullo sfondo, la foto in bianco e nero della piccola Egea, con la scritta “Esule giuliana 30001”, simbolo della tragedia giuliano-dalmata. Amadeus ha concluso con queste parole il ricordo delle Foibe: “La libertà non si conquista dimenticando o rimuovendo, ma ricordando. Sempre”.
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