La prima serata del Festival di Sanremo ha registrato uno share del 62,4%, tenendo incollati al televisore circa 11 milioni di telespettatori. Da Mattarella a Ferragni, passando per il “valletto” Morandi all’esibizione dei Pooh: i momenti salienti di martedì.
Un minuto di silenzio per le vittime del terremoto in Siria, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per la prima volta in teatro, Roberto Benigni, Chiara Ferragni co-conduttrice e il ritorno di gruppi che hanno fatto la storia della musica leggera italiana. Si apre così la 73esima edizione del Festival di Sanremo tra grandi classici e nuove glorie che Amadeus, direttore artistico e conduttore, ha portato sul palco dell’Ariston.
Il presidente della Repubblica per la prima volta a Sanremo
Per la prima volta nella storia del Festival di Sanremo, la più alta carica dello Stato ha preso parte all’evento. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, insieme a sua figlia Laura, ha preso posto in uno dei palchetti laterali dell’Ariston. Ad accoglierli una standing ovation con un lungo applauso. “Signor Presidente, averla qui con noi testimonia la sua vicinanza al mondo dello spettacolo e della musica. Una vicinanza anche al mondo della canzone di cui Sanremo è la massima espressione popolare. La sua presenza ci ricorda poi che ricorre il 75/o anniversario della Costituzione di cui lei è nostro amato garante” ha detto Amadeus, il padrone di casa che, subito dopo, insieme a Gianni Morandi e al pubblico in sala, ha intonato l’inno di Mameli.
L’ingresso di Benigni e l’omaggio alla Costituzione
Sul palco dell’Ariston è salito Roberto Benigni. Il premio Oscar ha recitato un monologo, rivolgendosi anche al presidente Mattarella e ha proseguito omaggiando la Costituzione: un masterpiece di Benigni che a distanza di anni riesce a catalizzare l’attenzione degli spettatori pur con pochissimi elementi di novità. “La Costituzione è un’opera d’arte e ogni parola sprigiona una forza evocativa e rivoluzionaria, perché butta all’aria l’oppressione e la violenza che c’era prima, ci fa sentire che viviamo in un Paese che può essere giusto e bello, che si può vivere in un mondo migliore. È un sogno fabbricato da uomini svegli, ed è una cosa che può accadere una volta nella storia di un popolo. ‘Penso che un sogno così non ritorni mai più’ si addice alla nostra Costituzione”, tra le sue parole.
“Pensati libera”: il manifesto di Chiara Ferragni
La presenza di Chiara Ferragni, influencer da 28 milioni e mezzo di follower, era di certo tra i momenti più attesi di questa 73esima edizione del festival della canzone italiana. L’imprenditrice digitale – che già nei giorni scorsi aveva donato il suo cachet all’associazione Di.re. impegnata nella lotta alla violenza sulle donne – ha voluto portare sul palco dell’Ariston messaggi precisi. Lo ha fatto leggendo un monologo ma anche indossando tre abiti diversi. Ha sceso le scale per la prima volta con un abito nero a corolla di seta disegnato da Maria Grazia Curi, direttrice artistica di Dior, e con una stola bianca e la scritta ricamata “Pensati libera”, ispirandosi a un’opera di Claire Fontaine per ‘ispirare le donne a sentirsi libere di uscire dal ruolo che è stato loro imposto dalla società’, si legge nel post Instagram di Ferragni. Il secondo cambio d’abito l’ha vista indossare il “vestito senza vergogna”. Ancora firmato Dior l’abito – nude color – “vuole riportare l’attenzione sui diritti delle donne, del loro corpo e su come disporre del corpo femminile sia ancora considerato discusso e discutibile”.
Con questo tubino che ha recitato il suo monologo rivolgendosi alla “Chiara bambina”, spesso non apprezzata, raccontandole la donna che è diventata. Un monologo di cui non si può non apprezzare l’intenzionalità ma di certo si può discutere il merito. L’invito dell’influencer è senz’altro quello di non lasciarsi schiacciare dai pregiudizi, dai timori e dagli stereotipi imposti dalla società. Le parole di Ferragni, tuttavia, pronunciate da chi può godere di privilegi elitari, trovano poca credibilità nel mondo reale e sono lontane da un sentimento nazional popolare che è invece il comune denominatore del pubblico del Festival di Sanremo. Oltretutto, il testo autobiografico e autoprodotto, spesso ridondante, ha esasperato gli stati d’animo. Per ribadire i concetti del suo “manifesto”, Ferragni – da sempre molto attiva nella lotta alla violenza di genere e all’uguaglianza dei diritti – ha indossato altri due abiti: la gabbia e l’abito contro l’odio.
Gianni Morandi, il “valletto” che non ti aspetti
Insieme ad Amadeus, sul palco dell’Ariston è salito Gianni Morandi. Il cantautore – celebre voce del panorama della musica italiana – ha vestito e vestirà per l’intera durata del festival i panni del “valletto”. Durante la prima serata ha intonato le sue “canzoni più brutte” – definite così dallo stesso autore – per coinvolgere poi tutti in “Bella belinda”. Sfuggente, ironico e mai fuori luogo, Morandi non ha deluso le aspettative.
“Si può essere amici per sempre”: i Pooh super ospiti di Sanremo
Super ospiti della prima serata del festival di Sanremo i Pooh. Il gruppo, che negli anni ’80 ha raggiunto la vetta più alta del successo, ha ripercorso gli highlights di una carriera intramontabile. Uno spettacolo lungo oltre mezz’ora (troppo!) che ha portato sul palco dell’Ariston canzoni come “Pensiero”, “Stai con me”, “Amici per sempre” e “Dammi solo un minuto”. Infine, l’omaggio a Stefano D’Orazio tra la commozione generale. Tra gli ospiti anche Elena Sofia Ricci con l’eleganza e la classe cha da sempre la rendono un’artista di classe.
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