Angelina Mango ha vinto il 74esimo Festival di Sanremo con “La noia”. Al secondo posto Geolier, al terzo Annalisa. Si classifica al trentesimo posto Fred De Palma. Il racconto della serata
Dopo aver trattenuto il fiato a fianco di Geolier, che con lei si è conteso il primo posto fino all’ultimo voto, si lascia andare in un “siete matti”, e dopo gli abbracci e i ringraziamenti di rito, in cui non nasconde la grande emozione, si riprende il palco per l’ultima volta, a tarda notte, con una presenza di scena più grande dei suoi 22 anni. Erano 10 anni che una donna non vinceva il festival della canzone italiana, l’ultima era stata Arisa nel 2014 con “Controvento”.
Finale di Sanremo: vince Angelina Mango
Figlia d’arte di Laura Valente dei Matia Bazar e Pino Mango, scomparso nel 2014, aveva già fatto notare il suo talento ad Amici di Maria De Filippi conquistando il secondo posto. Pochi mesi dopo ha conquistato la vetta del Festival, con il 40,3% delle preferenze totali, considerando le tre giurie (televoto, radio e sala stampa).
Un’esibizione con caduta finale, che non ha pregiudicato le preferenze.
Al secondo posto si ferma Geolier, con “i p’me, tu p’te”, tra i favoriti del podio sin dall’inizio della puntata, quando era stata svelata la classifica provvisoria, composta con i voti delle quattro serate precedenti, che lo vedeva in testa. “Il napoletano aggiunge nella musica, non toglie mai”, ha detto nell’intervista a Radio 2 subito dopo la fine della serata. A lui sono andate il 25,2% delle preferenze.
Annalisa è arrivata terza con “Sinceramente”, che è già una hit, con il 17,1% dei voti. Una laurea in fisica e una passione per la musica sin da quando era bambina, arriva anche lei da Amici, e già a Sanremo 2018 si era fermata sul terzo gradino del podio.
Al quarto posto c’è Ghali, con uno dei testi più “politici” del Festival, “Casa mia”, un brano che è un inno alla bellezza del nostro pianeta, nonostante tutto, in un dialogo immaginato con un extraterrestre (che lo accompagna sul palco). Per lui le preferenze sono state del 10,5%.
A chiudere la top five c’è Irama con “Tu no”, un brano di impatto che gli consente di esprimere con una grande voce il tema della distanza e della mancanza. Il 6,9% dei voti sono andati a lui.
La classifica definitiva dal sesto al trentesimo posto
In ordine decrescente, i cantanti della top five si lasciano alle spalle Mahmood, Loredana Bertè, Il Volo, Alessandra Amoroso, Alfa, Gazelle, Il Tre, Diodato, Emma, Fiorella Mannoia, The Kolors, Mr. Rain, i Santo Francesi, Negramaro, Dargen D’Amico, i Ricchi e Poveri, Big Mama, Rose Villain, Clara, Renga e Nek, Maninni, La Sad, Bnrk44, Sangiovanni, Fred De Palma.
Gli altri premi
Il “Premio della critica Mia Martini” è andato a Loredana Bertè con il suo brano “Pazza”, mentre Fiorella Mannoia si è aggiudicata il “Premio Sergio Bardotti per il miglior testo” con “Mariposa”. Il “Premio della sala stampa Lucio Dalla e Premio Giancarlo Bigazzi per la migliore composizione musicale li ha vinti entrambi Angelina Mango.
Fiorello, ultimo co-conduttore
Nell’ultima serata Fiorello torna in veste di co-conduttore, in un tandem più che rodato con Amadeus. Nella sua esibizione propone una rivisitazione de “L’uomo in frack” di Domenico Modugno su una base di Michael Jackson, accompagnato dai ballerini della Compagnia ucraina di danza hi tech di Kiev.
Gli ospiti
Roberto Bolle, assente dall’Ariston dal 2016, balla sulle note del Bolero e incanta il pubblico dell’Ariston, accompagnato da 18 ballerini del Béjart Ballet Lausanne, mentre Gigliola Cinquetti festeggia i sessant’anni dalla sua vittoria al Festival, con “Non ho l’età”, e ricorda come la canzone divenuta iconica se ne sia andata in giro fra la gente, per poi “tornare a casa” in questa occasione.
Il Giorno del Ricordo
Nell’ultima serata di Sanremo c’è posto anche per ricordare le vittime delle foibe, in occasione del Giorno del Ricordo che cade proprio il 10 febbraio. Introdotto dal brano “Io che amo solo te” di Sergio Endrigo, Amadeus ha ricordato gli esuli istriani, giuliani e dalmati del dopoguerra italiano attraverso la figura del cantautore, che nel 1947, dopo la cessione dell’Istria alla Jugoslavia, fu costretto ad abbandonare Pola e a trasferirsi prima a Brindisi e poi a Venezia.
L’ultimo Festival di Amadeus
Dopo cinque anni al timone del Festival, anche per Amadeus è arrivato il gran finale e il momento di congedarsi da conduzione e direzione artistica. Lo fa insieme all’amico Fiorello, simbolicamente a bordo di una carrozza in stile Cenerentola, che chiude il sipario su questa lunga maratona musicale, e da oggi lascerà le canzoni che abbiamo ascoltato libere di diventare un successo, un tormentone estivo, una colonna sonora di ricordi.
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