Ci siamo. Da domani, 18 maggio, la Fase2 entrerà nel vivo con la riapertura di negozi di vendita al dettaglio, di ristoranti, bar, pizzerie, gelaterie, pasticcerie, pub, dei servizi legati alla cura della persona come barbieri, parrucchieri e centri estetici e la riapertura degli stabilimenti balneari; riprendono anche le funzioni religiose e gli allenamenti sportivi. Ma tutto dovrà svolgersi nel rispetto dei contenuti di protocolli o delle linee guida idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio. Le Regioni, inoltre, dovranno accertarsi che la curva epidemiologica sia sotto controllo.
Le nuove misure, contenute nel Decreto Legge del 16 maggio, sono state illustrate dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nella conferenza stampa tenuta ieri sera a Palazzo Chigi, la prima a cui i giornalisti sono stati presenti fisicamente e non in collegamento, come succedeva da marzo scorso.
«Affrontiamo questa fase due con voglia di ricominciare ma con prudenza – ha detto il Premier – . I dati della curva epidemiologica sono incoraggianti, ci confermano che gli sforzi collettivi fin qui fatti hanno prodotto i risultati attesi: è sceso il numero dei malati, dei contagiati, dei decessi, è aumentato il numero dei guariti. Abbiamo inoltre potenziato le nostre strutture ospedaliere: abbiamo nuovi posti in terapia intensiva e subintensiva. Abbiamo anche incrementato i controlli con i tamponi e con i test sierologici; stiamo adesso per sperimentare la nuova app Immuni. In definitiva, siamo nella condizione di affrontare questa fase due con fiducia ma anche senso di responsabilità».
Da lunedì 18, dunque, riapriranno i negozi di vendita al dettaglio (quali ad esempio abbigliamento, calzature ecc.), le attività legate alla cura della persona (parrucchieri, barbieri e centri estetici), così come le attività per la ristorazione (bar, ristoranti, pizzerie, gelaterie, pub, ecc.).
Sempre da domani potranno riprendere la loro attività gli stabilimenti balneari e gli allenamenti degli sport di squadra e riapriranno i musei; prevista anche la ripresa delle celebrazioni liturgiche e religiose in ossequio alle disposizioni di sicurezza stabilite nei protocolli firmati nei giorni scorsi dal Governo e dalle rappresentanze delle varie comunità religiose.
Dal 18 maggio ci si potrà anche spostare all’interno della regione senza nessuna limitazione e quindi senza autocertificazione. «Si potrà andare dove si vuole: in un negozio, in montagna, al lago, al mare. Riprende anche la vita sociale, riprendono gli incontri con gli amici. Rimane naturalmente il divieto di uscire di casa per chi è positivo al virus, per chi viene posto in quarantena» » ha sottolineato Conte. Quindi chi presenta sintomi riconducibili al Covid-19, deve rimanere a casa.
Resta, comunque, il divieto di assembramenti in luoghi pubblici e sarà necessario rispettare la distanza interpersonale di un metro e l’utilizzo della mascherina, che va indossata obbligatoriamente nei luoghi chiusi o anche all’aperto nel caso sia impossibile rispettare le distanze.
Fino al 3 giugno sono vietati gli spostamenti interregionali, che saranno possibili solo per motivi di lavoro, salute e urgenza. «A partire da tale data – prosegue Conte – , se i dati continueranno ad essere incoraggianti, oltre che su tutto il territorio italiano, sarà possibile viaggiare all’interno degli Stati dell’Unione europea, senza obbligo di quarantena per chi arriva in Italia».
Programmata, invece, per il 25 maggio la riapertura di palestre, piscine, centri sportivi.
Dal 15 giugno potranno riprendere le loro attività cinema e teatri e per i bambini «ci sarà un ventaglio di offerte varie a carattere ludico-ricreativo».
Il Presidente ha sottolineato la possibilità per singole Regioni e città, di decidere se ampliare o restringere le misure in base alle valutazioni sui dati epidemiologici dei loro territori.
Le attività economiche, produttive e sociali dovranno svolgersi, comunque, nel rispetto dei contenuti di protocolli o linee guida idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio, adottati dalle regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida guida nazionali.
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