Secondo l’Aifa, Agenzia italiana del farmaco, sono 2.567 i medicinali carenti, ossia difficili – se non impossibili – da reperire in farmacia. Le cause? Le più disparate.
L’ultimo, in ordine di tempo, è stato il caso della carenza di enzimi pancreatici denunciato anche attraverso la rete, ma la lista dei farmaci mancanti all’appello è sempre più lunga. Secondo l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), infatti, sono 2.567 i medicinali carenti, ossia difficili – se non impossibili – da reperire in farmacia. Le motivazioni della loro scarsità sono diverse e riconducibili a ragioni del tutto differenti: si va dall’interruzione temporanea nella catena distributiva a forniture discontinue fino a problemi produttivi.
La carenza di farmaci comuni…
In questo elenco che tende ad allungarsi, ci sono farmaci molto comuni, come l’Ibuprofene al gusto arancio, spesso prescritto ai bambini come antipiretico, o un antibiotico tra i più utilizzati al gusto di frutti misti, venduto per le infezioni del cavo orale. Un’emergenza – vista la mole di farmaci mancanti indicati dall’Aifa – cui, spesso, i cosiddetti “generici” non possono dare risposta. Se è infatti vero che i farmaci equivalenti – anche detti generici -, sono farmaci copia dell’originale, talvolta sono assenti essi stessi. Ma il vero problema è che sempre più persone non riescono ad acquistare nemmeno il necessario per la loro salute. Per questo – dal 6 al 12 febbraio – si svolge in tutta Italia la “Giornata di raccolta del farmaco”, organizzata dalla Fondazione Banco Farmaceutico.
… E la carenza dei farmaci da banco
“La relazione tra povertà di reddito e povertà sanitaria è molto forte. Le persone più povere sono quelle che più spesso non riescono ad accedere alle cure”. A dircelo è Federica Matarazzo, Responsabile Roma del Banco Farmaceutico. “Il bisogno di farmaci che c’è in questo periodo è tanto – racconta -. Noi siamo in contatto con più di 1.800 realtà assistenziali che ci richiedono farmaci. Nel 2023, sono state circa 427mila le persone in condizione di povertà sanitaria che hanno chiesto aiuto per le cure”. Un aiuto che si fa più pressante specie quando i farmaci necessari sono da banco: “Sono proprio i farmaci da banco quelli che a fatica le persone riescono a comprare perché hanno un costo ma, anche laddove il farmaco sia prescrivibile, per molti può rappresentare un problema il costo stesso del ticket”. E sono tanti, sempre più – come spiega ancora Matarazzo – coloro che non riescono a coprire anche solo la spesa del ticket. “Tra loro – aggiunge ancora – i cosiddetti nuovi poveri, spesso pensionati in forte disagio economico, per i quali comprare un farmaco può diventare davvero difficoltoso. E molti si trovano dinnanzi alla scelta se usare i soldi per curarsi o mangiare”.
Una colletta farmaceutica per chi ha bisogno
Ecco perché le Giornate di raccolta del farmaco sono un momento di aiuto importante per chi è realmente in stato di bisogno. “Si tratta di una colletta farmaceutica – sottolinea Matarazzo – in cui le persone possono acquistare farmaci da banco nelle farmacie aderenti. Farmaci poi donati alle realtà assistenziali che ne hanno bisogno. E si va dalle strutture residenziali che ospitano persone fragili – come anziani, mamme e bambini – ad ambulatori solidali, cliniche, farmacie solidali”.
Se non ne hai bisogno, puoi donarlo
Ma è un lavoro, quello del Banco Farmaceutico, che non si conclude con questa settimana di solidarietà. “Tutto l’anno – conclude la referente romana – recuperiamo farmaci validi che le persone hanno e non utilizzano. Pensiamo, ad esempio, a quei farmaci che si hanno in casa per un cambio terapia o un decesso. Ecco, noi li recuperiamo e, anche questi, li rimettiamo in circolo per le realtà assistenziali che ne hanno bisogno. Tramite questo circuito, però, arrivano soprattutto farmaci da prescrizione – meno invece i farmaci da banco – ed è per questo che a febbraio facciamo la raccolta nelle farmacie di soli farmaci da banco”.
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