Sabato 21 settembre si celebra la XXVI Giornata Mondiale dell’Alzheimer, istituita nel 1994 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e da Alzheimer’s Disease International (Adi). Il mese di settembre sarà interamente dedicato a meeting, convegni, tavole rotonde e iniziative per approfondire il tema in tutto il mondo. Intanto, 24 comunità italiane cercano di creare una rete di inclusione per chi soffre di demenza
In Inghilterra, il mercoledì sera, va in onda il programma Il ristorante che commette errori ma non si tratta del solito format in cui è necessario risollevare le sorti del locale! Grazie alla collaborazione con Alzheimer Society, infatti, questo ristorante coinvolge 14 volontari con demenza che servono ai tavoli e lavorano in cucina. Secondo un recente studio sono addirittura 42.000 le persone con questa malattia che hanno meno di 65 anni e solo il 18% di loro ha continuato a lavorare dopo la diagnosi, principalmente per mancanza di sostegno sul luogo di lavoro.
Con questa iniziativa, l’associazione britannica ha dimostrato che conoscere la demenza permette a chi ci convive di mantenere attivamente il proprio ruolo all’interno della comunità. Un principio a cui si è ispirata anche la Federazione Alzheimer con il progetto delle Comunità Amiche delle Persone con Demenza, 24 luoghi lungo tutta la penisola italiana che hanno promosso diverse iniziative volte a creare una rete di cittadini capace di accogliere e coinvolgere le persone con questa malattia.
Ognuna delle Comunità incluse gioca sulla specificità del proprio territorio, dando vita ad iniziative peculiari e originali: Gavirate (Varese) e Catanzaro (in particolare, il comune di Cicala) fanno parte delle comunità che hanno mosso i primi passi nella formazione di alcune categorie professionali. Si tratta di un progetto rivolto a vigili urbani, commercianti, bibliotecari e a tutti coloro che lavorano con il pubblico, per capire come rapportarsi in modo corretto alle persone con demenza e ai loro familiari, intervenendo in situazioni di difficoltà, rispettando sempre la dignità del malato.
La sensibilizzazione su questo tema ha dato vita a numerose iniziative anche a Bari, in cui è nato il primo supermercato dementia friendly. I dipendenti della catena Spesa Più, infatti, hanno frequentato un corso di formazione nell’ambito del progetto “Andiamo al supermercato”: grazie all’osservazione di persone con demenza all’interno dei market della zona è stato possibile adottare molti accorgimenti come la creazione di un’area di sosta tra le corsie arredata con tavolini, sedie e riviste, una cartellonistica a caratteri ingranditi, un posto auto dedicato e un pagamento facilitato grazie ad una cassa preferenziale. Volgendo uno sguardo più a nord, la cittadina di Cavedine (in provincia di Trento) ha organizzato dei percorsi di stimolazione multisensoriale e cognitiva sulle strade pedonali. Si tratta di sette postazioni collocate in punti strategici, come la piazza principale, la posta o il municipio, che espongono pannelli illustrativi per stimolare le facoltà linguistiche, di calcolo, percettive e di memoria, oltre che di orientamento all’interno della città.
Ad Abbiategrasso (Milano), città scelta nel 2016 per avviare la prima Comunità italiana Amica delle Persone con Demenza, si affronta il tema della demenza anche con i più giovani. Gli studenti dell’Istituto superiore Bachelet, infatti, sono attivamente impegnati nella somministrazione di questionari alle persone che frequentano il mercato della città raccogliendo informazioni sui percorsi pedonali per individuare ostacoli da eliminare e punti di riferimento. Anche gli adolescenti di Albino (Bergamo) sono coinvolti nei progetti dementia friendly: nella Scuola Parrucchieri CFP è da poco partita un’iniziativa grazie alla quale gli allievi fanno pratica, una volta alla settimana, acconciando persone con demenza.
La stessa Comunità di Albino ha ideato anche il progetto “Volontario a domicilio” in cui, dopo un periodo di formazione, i giovani volontari accedono alle case delle persone con questa malattia per offrire supporto e ascolto a loro e ai familiari, rimanendo sempre affiancati da volontari esperti per affrontare in maniera corretta e consapevole ogni problematica. Tra gli strumenti più utilizzati dalle comunità amiche spiccano gli Alzheimer Cafè: luoghi di incontro e confronto che diventano un punto di riferimento territoriale per intere famiglie.
Si trovano a Carate Brianza, Lissone, Ivrea, Recco e Giovinazzo: gli incontri sono proposti all’interno delle caffetterie più centrali della città, aperti a chiunque desideri partecipare, con l’invito a condividere in pubblico la propria esperienza grazie alla presenza di ospiti invitati a raccontare personali esperienze di fragilità.
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