L’augurio natalizio del Professor Marco Trabucchi a tutti i lettori di Spazio50 e agli spettatori dei webinar Spazio50 e un pensiero a chi non potrà viverlo in serenità.
I prossimi giorni sono assolutamente particolari. In ogni ambiente, nelle case e nelle strade risuona la gioia del Natale. Purtroppo, però, non in tutte si percepisce un’atmosfera serena, perché la povertà colpisce molte famiglie e la solitudine esercita il suo peso malefico. A loro va il nostro pensiero di vicinanza e il desiderio di aiutarli; non possiamo dimenticare che molte persone combattono per uscire dal dolore e a loro dobbiamo accompagnamento, comprensione, se possibile aiuto pratico.
Famiglia e relazioni durante le festività: gli esempi d’amore natalizio
Mi permetto di schematizzare alcune caratteristiche che secondo me dovrebbero accompagnare il Natale. Quelle modalità per cui possa essere il più possibile sereno e protetto dall’amore della famiglia e delle comunità. Ma, prima, desidero citare alcuni esempi, tra i moltissimi che si devono alla generosità che in questi giorni accompagna e caratterizza la vita di alcune nostre concittadine e concittadini. Penso a chi accoglie in casa i profughi ucraini, mostrando loro il calore della famiglia, per ricordare quella lontana. Ai nonni che si sacrificano per donare ai nipoti le tecnologie delle quali sono affamati. Ai dipendenti di un’azienda che donano le loro vacanze per permettere al collega ammalato di poter fare una convalescenza senza l’incubo di perdere il posto.
Al dipendente di una casa di riposo che fuori orario va a trovare l’anziano vicino per aiutarlo a gestirsi e a seguire le indicazioni cliniche, perché non ha nessuno in grado di farlo. Al medico che mette il suo telefono a disposizione di chi è dominato dall’incertezza, dall’angoscia, e risponde anche nella notte di Natale (ma non è forse il momento più difficile per chi è solo, ammalato, senza speranza?). Ma penso anche a quei gesti che possono sembrare banali, ma dimostrano amore. Penso, ad esempio, alle nonne che donano i punti delle patenti ai nipoti che li hanno persi per i loro comportamenti scorretti alla guida.
Le emozioni per un sereno Natale
Potrebbero essere moltissimi gli esempi di chi a Natale mostra il lato buono che ci caratterizza. Quando ripensiamo al bene compiuto saremo più sereni, ci sentiremo partecipi dell’aria dell’atmosfera di pace che accompagna i giorni che ricordano la nascita di Gesù. Vi sono però alcune regole da seguire per realizzare verso gli altri una vicinanza che accompagna, aiuta, protegge, rincuora. Anche quando è difficile e quando altri sono i pensieri che dominano la giornata, indaffarati come siamo a cercare i doni e le cose che vorremmo acquistare.
Una caratteristica fondamentale per agire bene a Natale è la curiosità. Una virtù che ci permette di vedere dietro la superfice dell’altro, la sua immagine apparente, che invece nasconde dolore, fatica di vivere, solitudine. Poi viene la gentilezza, caratteristica di chi esprime vicinanza in modo lieve, senza far pesare la propria presenza. La tenerezza è la caratteristica del cuore che prova un sentimento di protezione verso chi è meno fortunato, colpito dalle vicende della vita. La tenerezza rende più aperti; è un sentire profondo che permette di fare meno fatica ad aiutare gli altri.
La dolcezza caratterizza gli atti di vicinanza, rendendoli più graditi. Talvolta anche accettare un aiuto è faticoso però, se è prestato con dolcezza, diviene un atto lieve, che lascia un segno positivo nella mente e nel cuore di chi lo riceve.
La competenza è una precondizione per atti natalizi utili, perché l’atto di generosità deve essere compiuto con rispetto, utilizzando la propria competenza pratica se è necessario, ma certamente deve essere caratterizzato da una certa competenza psicologica perché così non si reca offesa, non si invadono i mondi degli altri, senza rispettarne confini, timori, preconcetti.
La pazienza, infine, è la dote che mai si deve trascurare; nelle relazioni con i nostri vicini e, in generale, con chi incontriamo nelle strade della vita è indispensabile essere pazienti. Non si deve mai pensare che il dono della vicinanza e l’aiuto vengano accettati senza suscitare qualche problema. L’animo generoso attende, si colloca vicino, aspetta di essere accolto. Un esercizio che rende ancor più nobile l’atto di donazione.
Riconoscere e riconoscersi per costruire una “vita buona”
Queste sono alcune delle caratteristiche che dobbiamo fare nostre perché le feste di Natale possano esprimere al massimo la loro potenzialità di gioia e serenità. Non è da tutti riuscire a vincere certe passioni tristi che ci pervadono, però è necessario comprendere che solo così si può costruire per noi e per gli altri una “vita buona”.
Buon Natale, in particolare alle amiche e agli amici di 50&Più.
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