Si chiama Contender, è un maschio lungo come un Suv e per ora sta nuotando a largo delle coste della Florida. Il link per seguirlo in tempo reale e gli attacchi mortali in Italia
Circa 749 chilogrammi di peso e 4,27 metri di lunghezza: con questi numeri Contender è il più grande squalo bianco mai avvistato finora. Il pesce è stato taggato da un gruppo di ricercatori di Ocearch il 17 gennaio al largo delle coste della Georgia, nel sud degli Stati Uniti. Da quel momento, grazie al trasmettitore Gps, è possibile seguire le sue tracce nell’Oceano Atlantico Si muove velocemente e la scorsa settimana era già nelle acque della Florida.
Con Contender nel profondo Oceano
Gli scienziati hanno già raccolto campioni biologici del grande squalo bianco, che verranno analizzati per scoprire i segreti di questo gigante dei mari. Dal momento che nessuno squalo bianco è mai sopravvissuto in cattività, l’incontro ravvicinato è l’unico modo per approfondire la conoscenza con questa specie. Tra l’altro andando sul sito di Ocearch tutti possono seguire i suoi spostamenti in tempo reale mentre nuota nell’Oceano.
Il mito da sfatare del grande squalo bianco
Ma il grande squalo bianco non è un mangiatore di uomini. Gli attacchi sono rari e dovuti alla sua curiosità e alla scarsa vista. In realtà è una specie a rischio, minacciata dalla pesca selvaggia che riduce le prede naturali. Contender, un altro grande squalo bianco, Danny, e uno squalo tigre, Kando, fanno parte del progetto di Ocearch Global Shark Tracker. L’obiettivo è quello di studiare le loro abitudini, il ciclo riproduttivo e l’habitat per riabilitare la loro immagine e impedirne l’estinzione.
Gli attacchi fatali in Italia
Lo squalo bianco è un archetipo del terrore e un eccellente rappresentante delle paure della nostra società, grazie anche al film del 1975 tratto dal romanzo di Peter Benchley. Ma gli incontri nel Mediterraneo sono sempre più rari e l’ultimo attacco mortale ai danni del sub Luciano Costanzo risale al 1989, nelle acque al largo di Piombino. Prima di lui un morso fatale era costato la vita ad un altro sub, Maurizio Serra, attaccato miglia al largo del Circeo e morto per lo choc. Era il settembre del 1962.
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