Per Eurostat l’Italia si configura nel panorama europeo odierno come il paese più vecchio e col maggiore indice di dipendenza.
L’ultima conferma viene da Eurostat, l’Ufficio statistico dell’Unione europea: l’Italia è sempre più vecchia. Il dato non stupisce, dal momento che già l’Istat nel 2019 condivideva con la Francia il record europeo del numero di ultracentenari (ben 15.000, nell’84% dei casi, donne e per la maggior parte risiedono nel Nord Italia).
Età media più alta per i cittadini italiani
Stavolta è Bruxelles ad affermarlo con un’indagine decennale: al primo gennaio 2022 l’età media della popolazione dell’Ue è cresciuta di 0,3 anni rispetto al 2021, raggiungendo i 44,4 anni. Ma l’età media dei cittadini italiani è di ben 48, un dato molto interessante. Soprattutto se letto alla luce di un altro segnale da non tralasciare e considerato dagli analisti il più importante indicatore demografico per l’economia: quello del rapporto tra le persone in età attiva e quelle in età non attiva.
Eurostat: aumenta l’indice di dipendenza degli anziani
L’Italia infatti è anche prima (37,5%) tra i Paesi col più elevato rapporto tra gli over (persone di età pari o superiore ai 65 anni) e i cittadini in età lavorativa (15-64), il cosiddetto indice di dipendenza degli anziani. Nell’elenco seguono poi la Finlandia (37,4%) e il Portogallo (37,2%), mentre il rapporto più basso si segnala in Lussemburgo (21,3%), Irlanda (23,1%) e Cipro (24,5%). I maggiori aumenti dal 2012 riguardano la Finlandia (+9,7%), la Polonia (+9,6%). I più bassi invece Lussemburgo (+1%) e Austria (+3,1%). In generale, sottolinea il Rapporto, l’indice di dipendenza degli anziani nell’Ue nel 2022 era del 33%. Zero punti e mezzo percentuali in più rispetto al 2021 che indicano un chiaro trend in crescita.
L’età media dei singoli paesi Ue
Tornando al tema iniziale, quello relativo all’età media, è interessante dare uno sguardo rapido anche alla situazione degli altri paesi. Così si scopre che a Cipro questa è di 38,3 anni, in Irlanda di 38,8 e in Lussemburgo di 39,7. Mentre tra i paesi più vecchi, dopo l’Italia, troviamo il Portogallo (46,8), e la Grecia (46,1), c’è anche chi dal 2012 non rileva cambiamenti: è il caso di Malta (ferma a 40,4 anni). O chi segnala un calo: la Germania con – 0,1 anni. Gli incrementi maggiori si riscontrano in Portogallo (+ 4,7 anni), Spagna (+4,3) e Grecia (+4,1). Ma l’Italia col suo +4 conquista il “podio”.
Un continente sempre più vecchio
I ricercatori di Eurostat spiegano che l’età media del (nomen omen) Vecchio Continente è aumentata dal 2012 ad oggi di 2 anni e mezzo, con la conseguenza che metà della popolazione dell’Ue ha più di 44,4 anni, mentre l’altra metà è più giovane. Ma la tendenza è alla crescita costante. I paesi membri dell’Unione devono dunque prendere atto del panorama presente e futuro, per garantire la dignità e il benessere dei cittadini, oltre che per elaborare politiche di stabilità sociale ed economica.
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