Sono passati quasi otto mesi dall’inizio degli attacchi e il numero delle vittime del conflitto rimane ancora indefinito. Aumenta enormemente il tasso di mortalità a causa dei bombardamenti, ma anche della mancanza di cibo, acqua e assistenza sanitaria che colpisce duramente bambini e anziani.
Il numero dei morti registrati finora nella Striscia di Gaza è impressionante. Secondo l’Ufficio per il coordinamento degli affari umanitari delle Nazioni Unite, sono circa 34.700 le persone morte dall’inizio degli attacchi. Tra le vittime del conflitto, il 92% erano civili, il 7% anziani e si contano almeno 9.500 donne e 14.500 bambini.
Vittime del conflitto: non solo missili
Gli anziani muoiono a causa delle bombe, ma anche della mancanza di cibo, acqua e assistenza sanitaria. Tra loro, “il tasso di mortalità nel nord della Striscia di Gaza aumenta vertiginosamente”, ha fatto sapere recentemente Euro-Med Human Rights. Nei giorni in cui il conflitto si inasprisce, estendendosi anche a sud, la situazione si aggrava ancora.
Euro-Med Monitor, organizzazione per i diritti umani, è presente a Gaza con un suo team, che sta registrando quasi ogni giorno morti tra gli anziani, a causa di fame e mancanza di cure. La maggior parte degli anziani non raggiunge gli ospedali: quelli ancora operativi sono pochi e solo parzialmente funzionanti. Muoiono per lo più in casa e vengono sepolti nei pressi dell’abitazione o in cimiteri improvvisati sull’interno della Striscia che, secondo Euro-Med Monitor, sono circa 140.
Gli anziani, la guerra, la fame: le testimonianze
Secondo l’Ufficio Centrale di Statistica Palestinese, invece, 107.000 persone nella Striscia di Gaza hanno più di 60 anni, pari a circa il 5% della popolazione totale. L’impatto del conflitto è drammatico per tutta la popolazione civile, ma colpisce più duramente i più vulnerabili. “Oltre alla distruzione e alle uccisioni, stiamo vivendo una grave ‘guerra di fame’, che mai avevamo subito prima”, ha riferito una donna anziana di nome Shifa Salah al team di Euro-Med Monitor. “La mia preoccupazione è sempre per i miei cinque figli e i miei 14 nipoti, poiché stiamo affrontando una vera lotta per sopravvivere. Io ho la pressione alta e devo sempre mangiare prima di prendere i farmaci, ma non riesco a trovare il cibo. Quando lo trovo, mi dico sempre che devo darlo ai miei figli. Durante questa guerra, ho perso la mia casa. Mia figlia e suo marito sono stati uccisi e l’altra mia figlia è rimasta ferita”.
Altra testimonianza raccolta da Euro-Med Monitor è quella di un uomo di 65 anni in sedia a rotelle, che ha chiesto l’anonimato per motivi di sicurezza: “Viste le mie condizioni, non mi è stato possibile evacuare nel sud della Striscia di Gaza. Con i bombardamenti ovunque, è difficile muoversi e a volte rimango due giorni senza mangiare. Ho il diabete e non ci sono cure disponibili. Contiamo sull’aiuto dei nostri vicini e su quello che mia figlia riesce a procurarsi”.
L’appello di Euro-Med Human Rights
Il 70% degli anziani a Gaza soffre di malattie croniche: questo li rende ancora più vulnerabili agli effetti degli attacchi e al peggioramento della situazione umanitaria. Anche tra gli sfollati nella Striscia di Gaza (circa 2 milioni), gli anziani soffrono particolarmente per il freddo, la mancanza di cibo e acqua, l’assenza di alloggi adeguati e di strutture sanitarie.
Alla luce della situazione sempre più drammatica, Euro-Med Human Rights Monitor lancia un appello: “È necessario un intervento internazionale efficace e deciso per garantire un accesso sicuro, completo e senza ostacoli alle forniture umanitarie, in modo da affrontare la carestia in rapida diffusione, raggiungere tutte le persone colpite e fornire i servizi di base e gli aiuti umanitari disperatamente necessari. In caso contrario, presto sarà impossibile evitare che la catastrofe della carestia peggiori”.
© Riproduzione riservata