A prima vista potrebbe sembrare un’idea retrò e un po’ bizzarra, ed invece, con il passare dei giorni, il ritorno dei drive-in sta acquistando sempre più credibilità. Sembrano luoghi perfetti per affrontare la fase 2 di questa pandemia, visto che garantiscono il famoso “distanziamento sociale”, diventato ormai uno dei mantra di questo periodo.
New Jersey, 1933. Le origini del drive-in
Il primo drive-in della storia risale al 1933. Fu aperto da Richard Hollingshead, nel New Jersey, e rispondeva ad una precisa necessità: sua mamma, essendo sovrappeso, faticava a sedersi tra le poltrone dei cinema. Il suo drive-in poteva ospitare circa 400 veicoli. Lo schermo era largo 12 metri e alto 5.
Questa formula si diffuse molto rapidamente. Le automobili iniziavano ad essere comuni tra la popolazione e i drive-in consentivano agli spettatori di mettere in mostra le loro auto. Erano adatti sia alle famiglie che ai giovani, erano più economici degli sfarzosi e raffinati cinema e garantivano più intimità. L’audio arrivava direttamente in auto grazie a radiofrequenze dedicate su cui sintonizzarsi.
Sono stati celebrati in molti film. Il loro periodo d’oro fu tra la seconda metà degli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta. Subito dopo iniziò il declino, passando di moda nel giro di poco tempo, merito anche del fatto che le sale cinematografiche offrivano una migliore qualità di suoni e immagini.
Il drive-in come risposta all’emergenza Covid-19
Si chiama “Live Drive-In” ed è un progetto ideato da un gruppo di addetti ai lavori del mondo dello spettacolo. Vuole essere una risposta concreta alla sospensione di attività quali cinema, teatro e musica live a causa del Coronavirus.
Nell’estate 2020 alcune location in molte città italiane si trasformeranno in drive-in attrezzati con mega schermi e palcoscenici. Si tratta di un’idea di Utopia Srl, Zoo Srl, Italstage e 3D Unfold. Sono aziende attive nella produzione, allestimento e progettazione di eventi, realizzazione dei grandi concerti e tour italiani degli ultimi anni.
Proprio in questi giorni stanno lavorando al primo festival completamente Covid Safety-First, che mantenga alte le misure di sicurezza ma, allo stesso tempo, permetta di tornare a vivere la socialità e la musica live. L’obiettivo è anche quello di sostenere la filiera di cinema, teatro e musica live, che oggi sta soffrendo con oltre 300mila lavoratori in disoccupazione.
I nuovi palcoscenici drive-in dell’estate 2020, tutti ecosostenibili
Al momento sono già venti le città che hanno aderito al progetto: Milano, Roma, Torino, Napoli, Bologna, Firenze, Bari, Catania, Genova, Cagliari, Mantova, Palermo, Cosenza, Reggio Calabria, Avellino, Olbia, Lamezia Terme, Lido di Camaiore e San Benedetto del Tronto. E se la preoccupazione è l’ambiente, è bene sapere che si tratterà di eventi a impatto zero, grazie all’impiego di generatori ad energia rinnovabile, bagni auto-igienizzanti e materiali ecosostenibili.
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