Le donne anziane e caregiver dedicano più di 6 ore al giorno alle cure dei familiari, spesso trascurando se stesse e la propria salute
Le donne anziane e caregiver sostengono un carico eccessivo, fisico e mentale, ben più degli uomini. Tre su dieci con malattie croniche valutano il proprio stato di salute come “cattivo” o “molto cattivo” rispetto al 20% delle non caregiver e al 17% degli uomini nella stessa situazione. Inoltre, il 62% soffre di stress, il 45% denuncia una perdita di controllo sulla propria vita e il 40% ha sensi di colpa. Lo rivela uno studio, condotto dall’Università Complutense di Madrid e presentato dalla Piattaforma delle organizzazioni dei pazienti (POP).
Donne anziane e caregiver, un riflesso della disparità di genere
Lo studio intitolato “Impatto delle malattie croniche sulle caregiver anziane” sottolinea come “la cronicità insieme al ruolo di cura e alla condizione della donna (dovuta alle disuguaglianze nei ruoli di genere) generano una grave limitazione del tempo per sé stesse. Ciò evidenzia la necessità di attuare misure di sostegno per alleviare questo sforzo e per la propria salute, prendendosi cura delle caregiver”. Le donne anziane e caregiver dedicano in media 6,8 ore al giorno (che diventano 7,1 nei fine settimana) all’assistenza di familiari malati o disabili. Inoltre, finiscono con l’occuparsi di una rete più ampia di familiari, includendo non solo il partner, ma anche madri, suocere, nipoti e altri parenti. Gli uomini, invece, si concentrano principalmente sulla cura del coniuge. Con un impegno di 3,1 ore (che scendono a 3 il sabato e la domenica), limitato alla sfera matrimoniale.
Il doppio impegno delle donne: cura e casa
Di conseguenza le donne anziane e caregiver dedicano a sé stesse una media di appena 4,9 ore al giorno contro le 10,1 delle altre donne non caregiver e il 7,6% degli uomini. Le attività di cura che svolgono sono diversificate, comprendendo non solo l’assistenza personale, ma anche una quota significativa di lavori domestici. La maggior parte delle cure sono personali, come aiutare a lavarsi, andare a letto, alzarsi, vestirsi e dare da mangiare. Compiti ai quali gli uomini dedicano l’80% del loro tempo (e il restante 20% ai lavori domestici) contro il 60% delle donne, che ne spendono il 40% nelle faccende domestiche.
Il peso dell’assistenza
Secondo lo studio, le donne caregiver over 65 assistono per la maggior parte (83%) persone conviventi. Il caso più frequente è che si tratti del partner (68%), seguito dalla madre o suocera (15%), dai nipoti (10%) e altri parenti (7%). Ma la cura del partner, sottolinea il documento, è particolarmente predominante tra gli uomini (92%). Ciò conferma “l’onere sproporzionato assunto dalle donne, che non solo diversificano i tipi di cura, ma espandono anche la loro portata verso reti familiari più ampie”.
Meno spazio per sé, meno cura di sé: le caregiver e le terapie
Questa mancanza di tempo per sé stesse si riflette anche nel sottovalutare l’aderenza alle cure personali. Le caregiver sono, ancora una volta, quelle che maggiormente non rispettano le terapie, che solo il 64% segue rigorosamente. Il 18% segnala, invece, frequenti dimenticanze o irregolarità nell’assunzione dei farmaci. Al contrario il 78% delle donne non caregiver dichiara di poter seguire i trattamenti prescritti e l’82% di eseguire regolarmente screening e vaccini. Cosa possibile solo per il 71% delle donne caregiver.
Il tempo rubato: le caregiver anziane e la salute sacrificata
Lo studio evidenzia una profonda disuguaglianza di genere nei compiti di cura. Le donne anziane che svolgono il ruolo di caregiver pagano un prezzo alto in termini di salute. Dedicando la maggior parte del loro tempo alle cure, hanno meno tempo per sé e sperimentano un maggiore deterioramento del proprio benessere fisico e mentale rispetto agli uomini e alle donne che non si occupano di assistenza. Ciò si ripercuote anche sulla percezione del proprio stato di salute che il 31% giudica “cattivo” o “pessimo”, contro il 20% delle non caregiver e il 17% degli uomini. Inoltre, la maggior parte delle caregiver afferma di aver sofferto qualche problema psicologico, come stanchezza o affaticamento, problemi di sonno, apatia, tristezza, disagio psicologico o ansia, a causa della propria trascurata malattia.
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