Non è mai troppo presto per andare in Erasmus: il famoso Programma di mobilità si rivolge anche a studenti e personale scolastico, con oltre 18 mila alunni coinvolti annualmente. Spagna, Francia e Germania le mete più gettonate, per esperienze che vanno dai due giorni all’intero anno scolastico. Nel 2023 assegnati 52 milioni di euro per la mobilità scolastica. E nel 2025 i fondi sono destinati a raddoppiare.
In genere crediamo che l’Erasmus sia un’esperienza riguardante solo gli studenti universitari. Non è così, invece. Cresce infatti il numero di studenti che partecipano al programma di mobilità europea mentre sono a scuola. A confermare questa tendenza è Sara Pagliai, Coordinatrice dell’Agenzia nazionale Erasmus+ INDIRE, intervistata da Skuola.net. Proprio in questi giorni si sono aperti i nuovi bandi per i prossimi viaggi e l’Agenzia nazionale gestisce il Programma in Italia per l’ambito scuola.
Studenti, ma anche insegnanti possono accedere all’Erasmus+
Il famoso Programma di mobilità, dicevamo, si rivolge non solo a studenti universitari. Sono coinvolti anche studenti e personale scolastico. Sono oltre 18mila gli alunni coinvolti annualmente. Nel 2023 INDIRE ha assegnato 52 milioni di euro per la mobilità scolastica. Tradotto vuol dire 1.166 progetti approvati e 25.815 partecipanti complessivi, tra studenti e personale scolastico. Un +26% rispetto all’anno precedente e nel 2025 i fondi sono destinati a raddoppiare.
Spagna, Francia e Germania, le mete più gettonate
Sono Spagna, Francia e Germania a guidare la classifica delle mete più ambite per esperienze che vanno dai due giorni all’intero anno scolastico. I motivi per cui partire in Erasmus mentre sì è ancora tra i banchi di scuola sono tanti. In primis perché è un’esperienza adatta a ogni età e può essere molto flessibile, garantendo così un’esperienza di qualità per tutti gli studenti. Secondo i dati di Erasmus+ INDIRE, le ragazze e i ragazzi partecipanti sono peraltro in aumento. Così come i fondi: per la prossima annualità le scuole potranno contare su circa il doppio delle risorse rispetto al 2024. Ma come, quando e soprattutto perché partire in Erasmus mentre sì è ancora tra i banchi di scuola?
Dieci motivi per partire in Erasmus. Il primo? Un’esperienza adatta ad ogni età
Per Sara Pagliai, Coordinatrice dell’Agenzia nazionale – intervistata dal portale studentesco Skuola.net – ci sono almeno 10 buoni motivi per partecipare prima possibile. A cominciare dal fatto che si tratta di un’esperienza adatta ad ogni età. Il Programma Erasmus+ è stato lanciato nel 2014, aumentando di molto le opportunità di mobilità per alunni e insegnanti rispetto ai precedenti programmi europei e integrando iniziative che già esistevano sotto denominazioni diverse. Questo ha permesso di garantire un’esperienza sicura per gli studenti di tutte le età, persino per quelli delle primarie. Ovviamente con i dovuti accorgimenti in termini di durata e contenuti.
Un paese per ogni esigenza, dalle lingue alle materie STEM, e il vantaggio della flessibilità
Il secondo motivo è che grazie a Erasmus+ si possono visitare tutti gli Stati membri dell’UE, più altri Paesi extra che aderiscono al Programma, come Norvegia, Islanda e Turchia. Quelli sinora più gettonati sono stati Spagna, Francia, Germania, Irlanda, Portogallo. Spagna e Irlanda, in particolare, vanno per la maggiore per imparare le rispettive lingue. Mentre Germania e Francia, invece, sono rinomate soprattutto per le molte opportunità di apprendimento in ambito tecnologico e scientifico.
C’è poi – terzo motivo – il vantaggio della flessibilità. I progetti di mobilità Erasmus+ per le scuole sono rivolti a singoli o gruppi. La durata può andare da pochi giorni a diverse settimane, se non a un intero anno scolastico. Ma nella società delle conference call da un capo all’altro del mondo, non può mancare la “mobilità blended”. In questo caso sia gli alunni che lo staff possono svolgere attività da remoto per via telematica, a integrazione o accompagnamento dell’esperienza “fisica”, meglio se all’interno della community delle Scuole Europee eTwinning. Quest’ultima offre ai docenti anche opportunità di formazione online gratuita.
Un viaggio che fa curriculum e costi alla portata di tutti
Pur non essendoci limiti di età minimi, molti alunni vivono questa esperienza negli ultimi anni delle scuole superiori. Non a caso questa categoria di studenti rappresenta la quota più consistente di partecipanti. Si tratta, infatti, di un’ottima opportunità in vista dell’esame di maturità, non solo per migliorare le proprie competenze linguistiche – quarto motivo – ma anche per acquisire competenze e abilità utili al futuro percorso universitario o lavorativo.
Quinto motivo: i costi accessibili. La sovvenzione Erasmus+ copre infatti le spese di viaggio e di soggiorno ed è gestita direttamente dalla scuola titolare del progetto. Sono previste, poi, misure di sostegno ulteriore per gli alunni con minori opportunità economiche o per sostenere la preparazione linguistica prima della partenza. L’entità del finanziamento, ovviamente, varia in base al costo della vita nel Paese ospitante e alla durata dello scambio. Nella maggior parte dei casi però la copertura è adeguata, per rendere l’esperienza accessibile a tutti gli studenti.
I vantaggi di candidarsi: In Italia sono circa 1.400 gli istituti già accreditati Erasmus+
Sesto motivo: il supporto della scuola. Anche se per partecipare a un progetto Erasmus+ è necessaria una certa dose di motivazione e impegno, gli studenti possono fare riferimento al proprio istituto in tutte le fasi del processo, che inizia di solito un anno scolastico prima rispetto a quello in cui avverrà l’effettiva mobilità. Questo perché le scuole, per candidarsi a loro volta, si devono attivare con anticipo sulle scadenze: studiando il Programma, costituendo un team ad hoc e lavorando a una proposta di qualità delle mobilità, sia per gli insegnanti che per gli alunni coinvolti.
In Italia sono circa 1.400 gli istituti già accreditati Erasmus+ e, se la propria scuola non rientra fra questi, si può suggerire ai docenti di approfondire la questione sul sito www.erasmusplus.it o partecipando agli infoday Erasmus+. Esiste, infatti, un team specializzato nell’Agenzia Erasmus+ INDIRE che supporta le scuole “matricola” a presentare la prima proposta. I fondi, una volta assegnati, sono successivamente gestiti dai singoli istituti, che hanno anche autonomia nello stabilire tempi e criteri di selezione degli studenti che possono prendere parte all’Erasmus.
Un Erasmus è per sempre (anche a scuola), oltre ad essere una palestra di competenze relazionali
Partecipare ad attività di mobilità Erasmus – settimo motivo – permette di migliorare in maniera determinante su tanti aspetti che oggi sono fondamentali per garantire l’occupabilità. A maggior ragione in un contesto internazionale come quello attuale. Ad esempio, un’eventuale opportunità futura di studio in un’università estera o di lavoro in una multinazionale non sarà un problema per chi ha già “visto quel film”.
Uscire fuori dalla propria casa e dal proprio Paese – ottavo motivo – consente, poi, di sviluppare una serie di soft skills – spesso decisive per crescere. A esempio, la capacità di lavorare in gruppo, uno spiccato spirito di adattamento, il pensiero creativo, l’abitudine a risolvere i problemi e a interagire in contesti internazionali e multiculturali. E di aumentare, così, la fiducia in se stessi.
Un programma diverso rispetto agli altri viaggi-studio. Questo è l’anno buono: i fondi raddoppiano
Penultimo motivo ma non secondario, Erasmus+ è un Programma che ha basi solide, in quanto gestito e finanziato dall’Unione Europea, che mette a disposizione sia supporto economico sia collaborazioni istituzionali. Permettendo all’iniziativa di differenziarsi dalla “concorrenza”. Altri programmi simili – come, ad esempio, Intercultura o gli scambi internazionali tra singole scuole – sono, invece, spesso organizzati da enti privati e possono richiedere alle famiglie contributi anche molto onerosi.
Per concludere, decimo motivo, uno sguardo ai numeri più recenti riportati anche sopra: 52 milioni di euro per la mobilità scolastica assegnati nel 2023, 1.166 progetti approvati, 25.815 partecipanti complessivi, un incremento del 26% rispetto al 2022. Ma, come detto, nel 2025 i fondi sono destinati a raddoppiare. Tante possibilità di partecipare sono ancora aperte: a seconda dei bandi, le scuole hanno tempo fino a febbraio/marzo per presentare una richiesta di budget all’Agenzia nazionale Erasmus+ INDIRE.
(Foto Apertura: Below the Sky / Shutterstock.com)
© Riproduzione riservata