Numerosi studi attestano che i grassi “buoni” omega 3 sono i migliori amici del nostro cuore.
Nello specifico, ci riferiamo all’acido eicosapentaenoico (EPA) e all’acido docosaesaenoico (DHA), due membri della famiglia degli omega-3 dalle spiccate proprietà antinfiammatorie. I due acidi sono presenti principalmente nel pesce grasso come salmone, sgombro, acciughe e tonno e in vegetali come noci e semi di chia, oltre che in numerosi integratori alimentari.
La ricerca, condotta su un totale di circa 135mila persone conferma che EPA e DHA riducono il rischio d’infarto e di malattie coronariche. Un rischio ridotto del 35% per l’infarto letale e del 10% per le malattie coronariche mortali.
Sarebbe utile che le raccomandazioni ufficiali in materia di prevenzione cardiovascolare contemplassero quella di integrare regolarmente cibi ricchi in omega-3 o, in alternativa, supplementi a base di EPA e DHA. Le persone dovrebbero, infatti, iniziare a considerare i benefici degli integratori di omega-3 in dosi comprese tra i 1000 e i 2000 mg al giorno, spesso superiori a quanto ottenibile con l’alimentazione.
Gli integratori a base di olio di krill sono tra i migliori in commercio, superati, però dall’olio di fegato di merluzzo. Quest’ultimo è fonte non soltanto di EPA e DHA, ma anche di vitamina A e D, fondamentali per il corretto funzionamento del nostro sistema immunitario.
SINTESI DI: Gli omega-3 per proteggere il cuore non sono mai abbastanza, Debora Rasio, www.pleinair.it, 17-12-2020
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