Nei giorni scorsi, l’Agenzia europea del farmaco (Ema) e l’European center of disease prevention and control (Ecdc) hanno fatto il punto su vaccini e varianti di Covid-19.
Secondo i dati dello European center for disease prevention and control (Ecdc), nonostante la sottovariante di Sars Cov-2 Omicron 5 continui a circolare in Europa, la situazione epidemiologica sembra essersi al momento stabilizzata. Si devono infatti considerare i tassi di infezione e i ricoveri ospedalieri che in tutti i Paesi Ue stanno calando.
Le nuove varianti sotto la lente
Entrambi gli enti, Ema ed Ecdc, stanno lavorando in sinergia per tenere sotto controllo tutte le nuove varianti. L’ultima variante denominata “Omicron Ba 2.75″ al momento è diffusa in India e monitorata con particolare attenzione.
“L’Ema continua a vigilare sulla situazione per comprendere meglio l’andamento dell’ondata attuale”, ha dichiarato in conferenza stampa Marco Cavaleri, responsabile Ema dell’area vaccini e minacce sanitarie. “E per essere preparata a nuove ondate perché il virus continua a mutare ad alta velocità.”
Il punto su vaccini e varianti di Covid-19
Gli aggiornamenti comunicati dall’agenzia riguardano in particolar modo i nuovi vaccini, aggiornati per ampliare la protezione contro le ultime varianti di Covid-19. Il primo settembre, il Comitato per i medicinali a uso umano dell’Ema ha autorizzato la dose di richiamo di Nuvaxovid, il vaccino sviluppato da Novavax. Ha valutato positivamente, inoltre, l’uso di Comirnaty Original Omicron Ba1 e Spikevax Bivalent Original Omicron Ba1, entrambi bivalenti e sviluppati rispettivamente da Pfizer-BionTech e Moderna, diretti sia contro il ceppo originario del virus che contro Omicron. Le sperimentazioni già effettuate hanno evidenziato che entrambi hanno la capacità di neutralizzare altre varianti di Omicron che al momento del loro sviluppo non erano ancora in circolazione, come Ba 5 e Ba 2.75.
“Indipendentemente da quale variante sia stata incorporata nel vaccino – ha spiegato ancora Cavaleri – solo i dati generati nel contesto della vita reale saranno in grado di valutare in che misura questo miglioramento della risposta immunitaria si tradurrà in protezione da infezioni e malattie.”
Priorità alle persone più fragili
In questa nuova fase, nonostante i vaccini aggiornati siano indicati dall’Ema per un utilizzo su larga scala nella popolazione di tutte le età dai 12 anni in su, la priorità dovrà essere data alle persone appartenenti a categorie a rischio. Si tratta quindi di anziani con patologie pregresse, donne in gravidanza immunocompromesse e operatori sanitari. Similmente a quanto accade per le vaccinazioni contro l’influenza stagionale. La popolazione che riceverà il vaccino aggiornato, potrà poi essere ampliata nel tempo, se necessario, in base all’andamento dei dati.
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