Elon Musk torna a far parlare di sé con un’offerta colossale: 97,4 miliardi di dollari per acquistare OpenAI.
Secondo quanto rivelato dal Wall Street Journal il patron di Tesla e SpaceX ha guidato un consorzio di investitori con l’obiettivo di “riportare l’azienda alle sue origini”. L’offerta, presentata dall’avvocato di Musk, Marc Toberoff, aggiunge ulteriore tensione alla già infuocata disputa tra Musk e Sam Altman, CEO di OpenAI.
Il contrasto tra i due riguarda la trasformazione di OpenAI da organizzazione non-profit a realtà commerciale, con importanti investimenti da parte di Microsoft.
Altman rifiuta l’offerta e provoca Musk
La risposta di Sam Altman non si è fatta attendere e, con il suo stile provocatorio, ha rispedito l’offerta al mittente con un post su X (ex Twitter): “No grazie, ma compreremo Twitter per 9,74 miliardi di dollari, se vuoi”. Una chiara allusione all’acquisto di Twitter da parte di Musk nel 2022 per 44 miliardi di dollari.
Altman, con questa mossa, ha sottolineato la sua volontà di mantenere il controllo di OpenAI e di non cedere alle pressioni del miliardario sudafricano.
Scambio di accuse (di tradimento)
Se Altman ha risposto con ironia, Musk ha invece scelto un attacco frontale, definendo il CEO di OpenAI “truffatore” su X. L’imprenditore sostiene che Altman abbia tradito la missione originaria di OpenAI, trasformandola in un’azienda a scopo di lucro in collusione con Microsoft.
Musk ha intentato diverse cause legali contro OpenAI, accusandola di aver abbandonato la sua vocazione non-profit e di operare in modo non trasparente nel settore dell’intelligenza artificiale. La battaglia legale si inserisce in un contesto più ampio di rivalità tra i due imprenditori.
OpenAI e il futuro
Sam Altman, però, non si limita a respingere l’offerta di Musk, ma guarda avanti con progetti ambiziosi. Uno dei principali è Stargate, una joint venture che punta a investire fino a 500 miliardi di dollari in infrastrutture per l’intelligenza artificiale. Questa strategia punta a consolidare la leadership di OpenAI nel settore e a ridurre la dipendenza da Microsoft.
I motivi dell’offerta di Musk
Ma cosa spinge Musk a volere OpenAI a tutti i costi? I motivi principali sono:
– Ripristinare l’open source: secondo Musk, OpenAI ha abbandonato la sua filosofia originaria di trasparenza e accessibilità per favorire interessi privati.
– Competizione con Microsoft: l’alleanza tra OpenAI e Microsoft è vista da Musk come un monopolio pericoloso nel campo dell’AI.
– Espansione nel settore IA: con la sua azienda xAI, Musk vuole competere direttamente con OpenAI, ma acquisirla gli permetterebbe di accelerare il suo sviluppo.
Una “guerra” senza esclusione di colpi
Siamo davanti ad uno scenario inimmaginabile qualche tempo fa, ma da tutto plausibile oggi: uno scontro per acquistare una rete neurale.
La battaglia tra Musk e Altman non è solo una disputa tra due miliardari, ma rappresenta uno scontro di visioni sul futuro dell’intelligenza artificiale. Mentre Musk punta a un ritorno alle origini open source, Altman vuole consolidare OpenAI come leader del settore con investimenti massicci. L’offerta da 97,4 miliardi potrebbe essere solo il primo capitolo di una saga destinata a cambiare il panorama dell’AI.
Resta da vedere se Musk tenterà altre mosse per conquistare OpenAI o se si concentrerà sulla crescita della sua xAI per sfidare direttamente Altman.
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