Ora che è nonna e bisnonna, con i suoi nipoti e pronipoti si lascia andare a gesti di affetto che prima non si permetteva con i suoi figli. Il tempo l’ha addolcita e l’età, 94 anni, rasserenata.
Tra tanti primati della regina Elisabetta II, 94 anni e da ben 68 anni sul trono inglese, c’è anche quello di essere la donna più fotografata al mondo. Scontato, visto che regna da decenni e che ha viaggiato da un capo all’altro del mondo. Certamente è così, ma il motivo è ancora più profondo.
Con la fotografia e con i fotografi Elisabetta II ha sempre avuto un rapporto privilegiato, come ci racconta Paola Calvetti, autrice della biografia Elisabetta II. Ritratto di Regina (Mondadori). «Scrivendo questa biografia mi sono accorta che la storia della fotografia, dalle grandi lastre agli scatti rubati di uno smartphone, è andata di pari passo con la sua vita. Da quando è nata è stata fotografata dai più grandi. All’inizio fu la madre, la regina Elizabeth, ad avere questa intuizione, ma fu soprattutto lei ad utilizzare la fotografia, più che la televisione, molto poco amata, come il veicolo per raccontare la Casa Reale. Lei stessa è una brava fotografa, un’appassionata. Ci sono tante fotografie che hanno ripreso la regina mentre fotografa». Nel libro l’autrice racconta la vita di Elisabetta II proprio attraverso la fotografia, il rapporto con i fotografi che l’hanno accompagnata nel corso degli anni, con incursioni anche nelle loro vite che meriterebbero biografie a parte. Ne emerge un ritratto di regina inedito, con aspetti del suo vissuto poco conosciuti. «Elisabetta II è una donna molto timida e non si è mai trovata a suo agio davanti alla telecamera, mentre con la fotografia il rapporto è stato molto diverso. Infatti, i fotografi che l’hanno ritratta la descrivono naturale e molto professionale. È famosa una fotografia di Brian Aris in occasione dei suoi 70 anni, che la ritrae in una risata improvvisa. Non è un ritratto studiato, ma del tutto spontaneo. Mentre Brian Aris si preparava per lo scatto la macchina da presa iniziò ad inclinarsi sul treppiede, il suo assistente Patrick Steel, riuscì a prenderla al volo restituendola ad Aris che scattò proprio quando la sovrana se la rideva di gusto». Questa foto, inusuale, ebbe il placet della regina ed entrò, quindi, tra quelle consentite, era il 1996.
Naturale e spontanea, collaborativa e alla mano, seria e posata, è il ritratto che esce dalle sue fotografie. La fotografia la rivela, specie negli scatti spontanei: «Ma anche in questi ultimi – osserva Paola Calvetti – conserva, comunque, la sua regalità. Elisabetta II è stata educata sin da bambina a essere regina, a mettere al primo posto i suoi doveri istituzionali». Un ruolo che ha preso estremamente sul serio, assorbendola totalmente, un perfetto funzionario pubblico, anche a discapito degli affetti. «Elisabetta II è diventata regina in modo del tutto inaspettato a 26 anni. Sapeva di essere erede al trono, però certo immaginava che il padre sarebbe vissuto di più. Invece è deceduto a 56 anni. Dal momento che è diventata regina è entrata subito nel ruolo, e non credo che ne fosse felice, men che meno Filippo (il principe consorte compirà 99 anni il 10 giugno, ndr), il quale dovette dire addio alla carriera in marina. Rinunciò a tutto per lei. Ha vissuto per lei». Un matrimonio ben riuscito visto che sono sposati da quasi 73 anni. «Li ha uniti una grandissima storia d’amore, un’unione basata sulla tolleranza, come hanno rivelato in occasione dei 50 anni di matrimonio. Le burrasche non sono mancate, ma il divorzio non è qualcosa di negoziabile, Elisabetta II è anche a capo della Chiesa anglicana e ha sofferto molto per i divorzi dei figli».
Negli ultimi anni Elisabetta II, nelle fotografie che la ritraggono, sembra più spontanea, allegra, dolce. «In realtà, l’immagine è iniziata a cambiare nel 2002, l’anno della scomparsa di sua madre (deceduta a quasi 102 anni, ndr), la regina Elizabeth. Perché la vera vittoriana della famiglia era la regina madre, che aveva una grande influenza sulla figlia, anche dal punto di vista comportamentale e persino nell’abbigliamento. Infatti, non a caso nel 2002 Elisabetta inizia a sorridere di più e a cambiare stile. Proprio quell’anno assolda Angela Kelly (stilista e assistente personale della regina, ndr), inizia a crearsi quell’immagine che noi oggi conosciamo: abiti molto colorati e gli immancabili cappellini. Oggi che è bisnonna si permette dei gesti con i nipotini e i pronipoti che con i figli non si permetteva. È famosa la fotografia di lei di ritorno da un lungo viaggio durato 6 mesi nei Paesi del Commonwealth, era il primo da Regina. Carlo aveva 5 anni, Elisabetta lo salutò stringendogli la mano e lui si rifugiò tra le braccia della nonna, la regina madre. Oggi con i nipoti e pronipoti l’atteggiamento è molto diverso. L’età l’ha ammorbidita e rasserenata, continuando comunque a dare lezioni di stile».
Abdicherà? Gli esperti sono concordi che questo non accadrà. D’altra parte a 21 anni, quando non era ancora regina, giurò che il suo servizio sarebbe durato per tutta la vita, breve o lunga. «No, non lo farà mai – conferma Paola Calvetti -. Carlo, il più longevo erede al trono del mondo (71 anni, ndr), sarà un bravo re per i pochi anni che lo sarà. Ma ormai è chiaro che si punta tutto sul primogenito William. La scomparsa di Elisabetta II sarà un trauma per gli inglesi, spero solo che avvenga in un momento storico meno drammatico di quello attuale».
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