Ci sono invenzioni che tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo usato. Sono così diffuse che non è possibile non averle impiegate. Oppure averci “giocato”. Sì, perché chi non ha mai riso davanti all’iconica “dentiera” caricata a molla o non ha mai giocato con una macchinina a retrocarica? Ebbene, dietro questi giocattoli – ma anche dietro molti altri – c’è lui, Eddy Goldfarb, un simpatico signora 99enne che ha creato un impero economico grazie alla sua inventiva nel settore ludico.
Gli inizi difficili e la grande passione per la matematica
Eddy Goldfarb nasce nel 1921 a Chicago, negli Stati Uniti. Figlio di immigrati ebrei dalla Polonia e dalla Romania, è diventato famoso grazie al suo talento di “mastro giocattolaio”. Ad oggi, infatti, resta uno dei più grandi inventori di giocattoli meccanici della storia.
Suo padre lavorava come sarto e, per arrotondare, faceva il venditore ambulante. Quando muore, Eddy ha solo 12 anni e, nonostante sia un genio in matematica, per aiutare la famiglia è costretto a lasciare gli studi per consegnare giornali.
Ma la guerra gli offre la sua grande occasione. La Marina lo manda infatti all’Università a studiare ingegneria elettronica. Può così iscriversi ad un programma per il funzionamento dei radar e imbarcarsi su un sommergibile. Di allora ricorda: «I miei primi progetti risalgono a quel tempo, non avendo soldi scelsi di puntare sui giocattoli per i quali non bisognava fare grandi investimenti».
L’amore e i primi successi
Finita la guerra incontra Anita, il suo grande amore: dopo aver ballato con lei tutta una notte, il giorno dopo le chiede di sposarlo. È l’inizio di un sodalizio che sarà alla base del suo successo: Anita crede in lui e lo sostiene anche economicamente.
Così, nel 1949, Eddy presenta tre delle sue invenzioni alla mostra dei giocattoli meccanici di New York. Si tratta di Yakity Yak Teeth (la dentiera parlante), Busy Biddy Chicken (una gallina che depone le uova e sbatte le ali) e Merry Go Sip (una tazza con una piccola giostra che gira aspirando il liquido con una cannuccia). Tutti riscuotono un grande successo. Tanto che, ancora oggi, sono ricercatissimi sul mercato del collezionismo vintage.
Quelli che seguono però sono anche anni difficili. Almeno fino al 1957, quando la sua attività decolla in modo definitivo. La sua fama cresce e il vecchio garage, dove Eddy lavora e vende i suoi giocattoli, non basta più. Ben presto si trova a possedere 3 uffici in cui lavorano 39 persone: modellisti, designer, ingegneri, scultori e personale logistico. Arriva così a detenere quasi 300 brevetti e inventa più di 800 giocattoli, tra cui le famosissime macchinette a retrocarica e tanti giochi di abilità di gruppo. Il mercato si allarga dagli Stati Uniti all’Europa sino all’Asia, coinvolgendo nell’attività suo figlio Martin, anche lui inventore di successo.
Sempre al passo coi tempi
Negli anni, la Eddy & Martin Goldfarb and Associates continua a sfornare giocattoli e giochi. Tanto che, nel 2003, Eddy è inserito nella Toy Industry Hall of Fame. Un riconoscimento che viene dato a tutti gli inventori di maggior successo. A questo seguiranno, in tempi più recenti, altri premi alla carriera. Perché Eddy Goldfarb è sempre stato sull’onda. Nel 1985, ad esempio, è tra i primi ad avventurarsi nel settore dei videogiochi. Ma non solo: Ancora oggi mostra orgoglioso la sua collezione di pupazzetti a carica solare, un’invenzione della quale va particolarmente fiero.
L’ottimismo, prima di tutto
Ma ci sono stati anche momenti dolorosi nella vita di Per superare la morte di sua moglie, avvenuta dopo una lunga malattia, Eddy capisce che deve scuotersi, uscire di casa e muoversi. Così ha preso l’abitudine di camminare almeno un paio di chilometri al giorno, un’attività che – sostiene – lo aiuta anche a tenere in esercizio la mente. Del resto Eddy si è sempre definito un ottimista, uno che «crede che ci sia sempre una luce in fondo al tunnel», ed è convinto che sia questa la qualità migliore per affrontare la vita, giorno dopo giorno.
Una nuova vita, sempre piena di idee
Oggi, il 99enne genio della meccanica vive in una tranquilla residenza per la terza età, sempre alla ricerca di nuove idee nel suo garage trasformato in officina. Qui, circondato da amici vecchi e nuovi, ha persino ritrovato l’amore. Certo, non è più quello dei suo vent’anni, ma il sentimento che lo lega alla nuova compagna, Greta, aiuta entrambi ad andare avanti con serenità.
Il poliedrico Eddy non smette di stupire e, prossimo al suo centesimo compleanno, si è iscritto ad un club di scrittori, tutti suoi coetanei. Ha già raccolto più di un centinaio di racconti, alcuni inventati, altri autobiografici. È tutta questa creatività, sostiene, a mantenerlo giovane. O forse, chi lo sa?, l’aver realizzato i sogni di tanti bambini con i suoi giocattoli.
La storia di Eddy, un cortometraggio da Oscar
Eddy Goldfarb compirà 100 anni il 5 settembre prossimo. Sua figlia Lyn gli ha dedicato un corto disponibile sul sito web del The New Yorker. Il video, che mostra le sue invenzioni, è diventato ben presto virale, anche perché rappresenta il successo del “sogno americano”. Un giovane, povero, immigrato che, nonostante tutto, realizza il suo più grande desiderio, diventando famoso. Il cortometraggio è il tributo d’amore di Lyn per suo padre: «Ho sempre rispettato la sua passione – dice – ma solo girando questo documentario ho finalmente visto il suo lavoro con i suoi occhi».
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