Niente più day hospital, piuttosto “night-hospital”. Sì perché il check-up del futuro si farà dormendo, probabilmente a casa propria, senza neanche accorgersi di essere sotto osservazione. A monitorare il battito cardiaco e il ritmo respiratorio dei pazienti ci penserà un “pigiama” altamente tecnologico dotato di sensori che durante il sonno registrano l’attività degli organi vitali. Il dispositivo, messo a punto dai ricercatori dell’Università del Massachusetts Amherst, somiglia in realtà a una “toppa” di tessuto della grandezza di una moneta che può essere cucita sull’indumento indossato dai pazienti per andare a letto. La sua presenza passa inosservata. Ed è questo l’aspetto più interessante del prodotto che uscirà sul mercato tra qualche anno.
A differenza di altri sensori per il monitoraggio dell’attività cardiaca, questo strumento, infatti, non procura alcun fastidio perché non deve necessariamente essere posizionato a contatto stretto con la pelle.
I ricercatori hanno studiato a lungo i movimenti più frequenti compiuti dalle persone durante il sonno individuando le regioni del corpo che inevitabilmente prima o poi aderiscono al pigiama o alla camicia da notte anche se gli indumenti, come capita spesso, sono morbidi e non attaccati al corpo. Perché a tutti piace stare comodi mentre si dorme.
La pressione del fianco sul materasso o del torso sullo schienale di una poltrona permettono alle “toppe” tecnologiche, posizionate nei punti strategici del pigiama, di entrare a contatto con la pelle e registrare l’attività del cuore o il ritmo del respiro o entrambi.
Questi innovativi dispositivi tessili, infatti, posseggono sofisticati sensori in grado di inviare i segnali dalle diverse posizioni in cui sono stati inseriti. Questi segnali vengono poi assemblati e letti da un computer e interpretati dal medico. Se nel corso del monitoraggio qualcosa non va, il dispositivo lancia messaggi di avvertimento. Il pigiama hi-tech, insomma, permette di dormire sonni tranquilli.
La tecnologia made in USA è stata testata su diversi soggetti, dimostrando di saper riconoscere le anomalie sia del battito cardiaco che del respiro con elevata accuratezza, al pari degli altri sistemi di monitoraggio ingombranti e fastidiosi.
«Ci aspettiamo che questi progressi possano essere particolarmente utili per il monitoraggio dei pazienti anziani, molti dei quali soffrono di disturbi durante il sonno. I dispositivi indossabili attualmente disponibili, come gli smartwatch, non sono l’ideale per questa fascia di popolazione poiché le persone anziane spesso dimenticano di indossarli costantemente o non sopportano di tenere addosso oggetti fastidiosi. Gli indumenti da notte invece fanno già una parte della loro normale vita quotidiana», spiegano i ricercatori.
Il nome assegnato dai suoi inventori al nuovo dispositivo è “Phyjama”, la traduzione italiana potrebbe essere Figiama, il pigiama che controlla il fisico.
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