I risultati di un nuovo studio dell’Istituto San Raffaele di Milano potrebbero rivoluzionare la cura dell’ipercolesterolemia.
Il laboratorio di Regolazione epigenetica e modificazione mirata del genoma dell’Istituto San Raffaele di Milano sta lavorando sulla possibilità di modulare il livello di attivazione del gene PCSK9 – un’enzima coinvolto nell’omeostasi del colesterolo che interviene inducendo la degradazione del recettore per l’LDL – senza intervenire sulla sua sequenza. Tutto questo grazie ad alcune terapie innovative che puntano a inattivarlo in pazienti con ipercolesterolemia familiare.
Il gene nell’ipercolesterolemia familiare
L’ipercolesterolemia familiare è una malattia genetica caratterizzata da un’alta quantità di colesterolo nel sangue e la conseguente comparsa precoce di patologie cardiovascolari come infarto e ictus.
Lo studio ha identificato il gene PCSK9, interessato nella regolazione dei livelli di colesterolo, che in alcuni casi di mutazioni potrebbe causare proprio questa condizione genetica.
In alcuni pazienti con la malattia il gene è stato riconosciuto come più attivo del normale. In questi casi è stata riscontrata una minore efficacia delle cellule epatiche nel catturare il cosiddetto colesterolo cattivo o LDL. A questo punto i ricercatori hanno lavorato sul silenziamento epigenetico.
“Silenziare” un gene
L’epigenetica è una branca della genetica che si occupa dei cambiamenti ereditabili da una cellula o da un organismo, in cui non si osserva una variazione del genotipo. In pratica studia i cambiamenti che non possono essere spiegati attraverso le modifiche della sequenza del Dna.
Con l’aggiunta o l’eliminazione di alcuni gruppi chimici alla molecola di Dna, è possibile “spegnere” l’espressione di un gene. Nel caso specifico i ricercatori hanno sviluppato delle molecole programmate per riconoscere il gene PCSK9. Le hanno poi inserite in nanoparticelle lipidiche, simili a quelle usate per i vaccini anti-Covid ad mRna, e somministrate a un campione di topi. Negli animali sottoposti a questo trattamento è stato evidenziato lo spegnimento del gene in modo stabile e a lungo termine.
Prospettive per il futuro
La ricerca apre nuove prospettive per tenere sotto controllo l’eccesso di colesterolo nel sangue, nei casi di ipercolesterolemia familiare e acquisita, cioè non causata da mutazioni genetiche. Il vantaggio principale sarebbe quello di poter ottenere un beneficio duraturo sottoponendosi a un unico trattamento, senza dover assumere farmaci a vita. Il sistema del silenziamento epigenetico potrebbe inoltre essere sviluppato anche per altre patologie del fegato, come l’epatite B, o del sistema nervoso centrale.
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