La crisi climatica sta cambiando il mondo ad un ritmo fino a qualche tempo fa impensabile. Come ogni anno l’Ora della Terra ci invita a riflettere sull’importanza dei piccoli gesti per la salvaguardia della nostra casa comune.
La lotta al cambiamento climatico passa anche per un semplice click. Earth Hour – l’Ora della Terra – è la mobilitazione globale organizzata dal WWF che unisce cittadini, istituzioni e imprese nell’intento di offrire al mondo un futuro equo e sostenibile. Dal 2007, alle 20:30 dell’ultimo sabato di marzo (ora locale), milioni di persone mostrano il loro sostegno al Pianeta con un gesto semplice ma potente: lasciando al buio per un’ora piazze, monumenti, luoghi iconici. Quest’anno, l’Ora della Terra si svolge in un momento difficile, caratterizzato da profonde incertezze. Diventa così un momento di solidarietà e di pace, per manifestare il comune intento di prendersi cura l’uno dell’altro e dell’unica casa che condividiamo.
L’unione fa la forza
Il temporaneo black out del Colosseo, delle cascate del Niagara o della Torre Eiffel, è l’occasione per richiamare l’attenzione globale sul risparmio energetico, per ottenere – questa la richiesta del WWF – la riduzione di almeno il 65% delle emissioni entro il 2030. Oltre all’invito a spegnere le luci, gli organizzatori dell’Ora della Terra sollecitano ad utilizzare le piattaforme sociali con l’hashtag #EarthHour. Lo scorso anno sono stati 192 i Paesi che – contemporaneamente – hanno dato vita ad una grande ola di buio: in 42 di questi l’#EarthHour è stato trend topic su Twitter e i post sui social hanno raggiunto quota 10 miliardi.
Mettiamoci la faccia!
Inoltre scaricando la app Climate Wall sui IOS e Android, chiunque potrà inviare il proprio selfie entrando in diretta a far parte della community del cambiamento. Collegandosi poi al sito dell’Ora della Terra sarà possibile rivedere la propria figura proiettata sull’omonimo schermo, un display decisamente non comune. I pixel che compongono l’immagine, infatti, sono i selfie di tutti coloro che – in tempo reale – vorranno metterci letteralmente la faccia, facendo sentire la loro voce per il benessere dell’uomo e del Pianeta. In Italia sono oltre 160 i comuni che aderiranno all’iniziativa, accompagnando il gesto con numerose iniziative a sfondo ecologico. Bambini, ragazzi e famiglie, sono tutti invitati a partecipare agli eventi in programma e a prendere parte alla mobilitazione globale.
Un mondo sempre più caldo
Del resto la concentrazione di gas serra nell’atmosfera ha ormai raggiunto livelli record. Secondo i dati del WWF, rispetto ai livelli preindustriali, l’anidride carbonica è aumentata del 147%, il metano del 259% e il protossido di azoto del 123% . Il nostro Pianeta sta cambiando ad una velocità fino a qualche tempo fa inimmaginabile. Gli ultimi 5 anni sono stati i più caldi finora registrati, in particolare il decennio 2010/19. I dati del sistema Copernicus Climate Change Service dell’Unione Europea confermano che lo scorso anno l’Europa ha vissuto la sua estate più rovente, raggiungendo 48,8° in Sicilia. Su scala globale, agosto 2021 è stato, insieme ad agosto 2017, il terzo più caldo mai registrato.
Il tempo sta scadendo
Le riserve di acqua dolce rischiano di esaurirsi, le foreste vanno in fiamme e la temperatura degli oceani si innalza aumentando il tasso di acidità dell’acqua. Per la comunità scientifica la prima causa di questo sconvolgimento è l’uomo. La Terra è prossima ad un punto di non ritorno e i segnali sono sotto gli occhi di tutti. A periodi di siccità sempre più frequenti fanno seguito disastrose inondazioni, a loro volta foriere di disastri idrogeologici. Uno scenario drammatico che si associa alla diffusione di nuove malattie, alla crisi del sistema agricolo e all’estinzione di numerose specie. Mutamenti ai quali non sono estranei fenomeni di instabilità politica e migrazioni di massa.
Un pianeta antropizzato è più fragile
Da sempre le attività umane lasciano un’impronta sull’ambiente. Per secoli i contadini hanno disboscato foreste per creare spazi erbosi dove coltivare e allevare il bestiame. L’uomo ha scavato canali e deviato i letti dei fiumi per creare bacini idrici di raccolta delle acque. Ha prosciugato paludi, creato linee elettriche, strade, gallerie, acquedotti. Alcune volte questi interventi hanno causato disastri incalcolabili anche nel nostro Paese (uno su tutti, la strage del Vajont), altre sono stati portati a termine tra mille polemiche (è il caso del tanto discusso Mose di Venezia).
Benvenuti nell’Antropocene
L’impatto antropico sul territorio è il frutto della volontà del Sapiens di adattare l’ambiente naturale alle sue esigenze (abitare, coltivare e spostarsi). Oggi questo processo si è spinto così avanti da caratterizzare un’intera era che ha preso il nome di Antropocene. Il termine, usato per la prima volta negli anni ’80 dal biologo Eugene Stroemer, è stato ripreso recentemente dalle organizzazioni internazionali dei geologi, propensi a considerare ormai conclusa l’era dell’Olocene iniziata 11.500 anni fa. Il dibattito sulla precisa data d’inizio della nuova epoca geologica è al momento ancora in corso, ma il termine è ormai entrato nella cultura di massa attraverso documentari, conferenze e rapporti.
Non solo un’ora…
Nel corso della storia della Terra il clima è sempre cambiato, ma per la prima volta artefice di questo cambiamento è l’essere umano. È lui a reggere nelle mani le sorti del Pianeta, una responsabilità che riguarda tutte le generazioni. I gesti quotidiani hanno il potere di contrastare la deriva attuale. Piccole azioni, come quelle elencate proprio nel sito del WWF, contribuiscono efficacemente al risparmio energetico. E possono modellare il mondo di domani.
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