Il caffè aiuta a prevenire le malattie cardiovascolari. Lo dice uno studio condotto dall’Università di Melbourne, basato su un campione di quasi 450 mila persone. Chi ne beve due tazzine al giorno presenta un rischio inferiore di sviluppare patologie al cuore e al sistema circolatorio, rispetto a chi non ne assume.
Il massimo del beneficio è stato osservato nelle persone che di solito consumano caffè con caffeina, anche se una riduzione del rischio, pure leggermente inferiore, è stata rilevata anche in coloro che assumono caffè decaffeinato. La chiave dell’effetto benefico però, secondo gli studiosi, non sarebbe solo nella caffeina. Già perché il caffè contiene più di cento agenti biologici diversi, fra i quali i polifenoli e altri micronutrienti, efficaci nella prevenzione del rischio cardiovascolare.
Analizzati i dati dei consumatori
Lo studio, pubblicato sull’European Journal of Preventive Cardiology, ha utilizzato i dati della biobanca britannica, un progetto avviato nel 2006 per studiare l’influenza della nutrizione e di altri fattori ambientali sullo sviluppo di malattie. I dati di quasi mezzo milione di consumatori di caffè analizzati, in base al tipo di caffè consumato abitualmente e alla quantità di assunzione. I ricercatori hanno seguito i partecipanti – con un’età compresa fra i 40 e i 69 anni – per una media di 12 anni, monitorando il loro stato di salute.
I risultati dello studio
Fra loro, 43.173 hanno subito infarto, angina pectoris, insufficienza cardiaca o ictus ischemico, e 27.809 sono morti. I risultati hanno mostrato che il rischio di malattie cardiovascolari e di morte era inversamente proporzionale al consumo di caffè fino all’assunzione di due o tre tazzine al giorno. Risaliva, invece, all’abuso di caffè, oltre le cinque tazzine quotidiane. “I nostri risultati indicano che il consumo di caffè non deve essere scoraggiato” ha affermato Peter Kistler, tra i ricercatori coinvolti nel progetto, in una dichiarazione rilasciata alla Società europea di cardiologia. Al contrario, in quantità moderate, può far parte di uno stile di vita salutare per il cuore.”
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